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Sabato, 20 Aprile 2024
Regionali Lazio 2018

Regionali, Pirozzi blocca il centrodestra: Gasparri c'è, ma il sindaco di Amatrice non molla

La scelta è ancora in sospeso. Pressing su Pirozzi per il passo indietro

Il candidato c'è, o meglio, ci sarebbe. Se non fosse per chi è in campo a guastare la festa. Per il centrodestra sono ore decisive per la definizione dello scacchiere di liste, programmi e, soprattutto, candidati. Nel Lazio Maurizio Gasparri, parlamentare azzurro da sette legislature, è pronto a guidare la coalizione, spinto da Silvio Berlusconi che, sul nome, avrà senza dubbio l'ultima parola (FdI ha già messo il cappello su Nello Musumeci in Sicilia, e in Lombardia, dopo l'addio di Maroni, si fa strada il salviniano Attilio Fontana). Ma resta la grande incognita Sergio Pirozzi. Il sindaco di Amatrice, già in corsa con una sua lista civica, rischia di "rubare" un consenso a due cifre alla triade di Arcore. Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, con Pirozzi in solitario, perderebbero la partita a tavolino. 

E così, esclusa a meno di colpi di scena la scelta di convergere sull'ex allenatore di calcio, nonostante gli attestati di stima, comunque timidi, di Matteo Salvini, l'ipotesi da tutti caldeggiata è il passo indietro. Pirozzi che lascia la sua "rivoluzione civica" ancor prima di tentare di attuarla per una poltrona in Senato e una candidatura nel collegio di Rieti. Lui però smentisce e esclude da settimane la possibilità, "salvo se corresse Giorgia Meloni, in quel caso sarebbe una scelta di cuore". Ma Giorgia Meloni non correrà, e la spina nel fianco rimane. Come l'invito a farsi da parte, in un pressing che si sta consumando tra riunioni e telefonate nelle ultime ore, rilanciato dallo stesso Silvio Berlusconi a Radio Anch'io. 

"Ritengo che Maurizio Gasparri con la sua conoscenza delle cose romane e laziali, e con la sua esperienza politica, possa essere un ottimo governatore per il Lazio. Occorre però essere sicuri del risultato vincente se Gasparri sarà il nostro rappresentante. Bisogna garantire che nel centrodestra non ci siano presenze che possono sottrarre voti e determinare non una vittoria ma una sconfitta". Già, si riferisce a Pirozzi? "Certamente" ha risposto il Cavaliere al conduttore. 

Nessun mistero dunque. Il sindaco di Amatrice è diventato la zavorra di cui liberarsi. E, al netto dei "no" pronunciati dal diretto interessato, c'è chi è pronto a scommettere che la trattativa è in corso. Che alla fine, Pirozzi, cederà. La sua lista andrà in appoggio al centrodestra, e lui invocando il senso di responsabilità istituzionale, si farà da parte. Rumors, appunto. Congetture. Per adesso, solo inviti "al buon senso". Come quello di Giovanni Toti, presidente forzista della Liguria. 

"Ci vuole ragionevolezza da parte di tutti. Pirozzi è un sindaco che ha fatto bene e un amico che è venuto con me a vedere il derby di Genova ma deve essere una persona ragionevole. Non si fa politica dando la testa contro il muro nè con le impuntature". Poi conclude: "Se Pirozzi sarà il miglior candidato - conclude Toti - su di lui convergano i partiti ma se c'è chi avrà maggior consenso, converga Pirozzi. È il buonsenso che lo dice". E i numeri, quelli dei sondaggi interni che in queste ore testeranno le potenzialità dei candidati, orientando la scelta finale. 
 

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