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Regionali Lazio 2018

INTERVISTA | Stefano Parisi: "Per il problema rifiuti basta riattivare i termovalorizzatori esistenti"

Il candidato alla presidenza per il centrodestra: "Zingaretti un pavido. Gli impianti ci sono". E sui sondaggi: "Il risultato sarà completamente diverso"

Sarà anche un milanese (adottivo) "prestato" alla regione Lazio, ma è convinto di avere tutte le carte in regola per governare meglio di chi lo ha preceduto. E tutto il tempo per recuperare su quello che a suo dire è l'unico sfidante di rilievo: Nicola Zingaretti. I sondaggi che lo vogliono a 20 punti di distanza dal presidente dem uscente "non rispecchiano la realtà che verrà fuori dalle urne". Punta sulla volata finale e sull'effetto traino del voto nazionale Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia, candidato presidente della regione Lazio per la coalizione di centrodestra. Intervistato da RomaToday racconta le proposte programmatiche, attacca il governatore Pd su tutti i fronti, snobba Roberta Lombardi, perché "oggettivamente la partita nel Lazio è tra destra e sinistra", e Sergio Pirozzi, "tanto il suo è un consenso marginale".  

Le hanno più volte rimproverato di essere un milanese "trapiantato" nel Lazio. Lei ha risposto che è "romano di Roma" e conosce bene il territorio. Ne conoscerà bene sicuramente anche le criticità, quelle lamentate dai cittadini. Quali sono le tre priorità del suo programma?    

Sicurezza, rifiuti e sanità sono le grandi questioni su cui dobbiamo intervenire, dietro le quali c'è poi il tema dello sviluppo occupazionale. Roma sta perdendo sedi importanti che vanno a Milano, sta perdendo terreno a favore del nord e questo è un danno per tutto il Paese. E' la nostra capitale, il suo degrado economico-sociale ha importanti ricadute sull'immagine dell'Italia. 

Venendo alle possibili soluzioni dei grandi problemi, sul fronte sanità ha parlato di "disastro" nel Lazio. Quali errori sono stati commessi da Zingaretti nei cinque anni di commissariamento e quale sarà il suo primo intervento in caso di vittoria? 

Zingaretti ha solo tagliato i costi senza alcuna visione organizzativa e prospettica, facendo precipitare il Lazio agli ultimi posti in termini di performance. La sua è stata vera e propria incapacità gestionale. Tra le azioni del centrodestra ci sono il massimo potenziamento dei presidi sanitari territoriali, per evitare che tutto arrivi al Pronto soccorso (la struttura più costosa dell'intera macchina), il rilancio dei medici di base e del ruolo delle farmacie come presidi di prossimità. Poi dobbiamo specializzare gli ospedali e assicurare l'assistenza domiciliare agli anziani. Ad oggi solo il 2,5 per cento dei non autosufficienti hanno un servizio. Il resto è tutto in mano alle badanti e alla famiglie. Un disastro.   

Sempre in tema di confronti tra il nord e la Capitale, sui rifiuti Roma e il Lazio sono finiti nell'occhio del ciclone. Pensa ci sia un deficit di impianti? E se sì, su quali bisognerebbe puntare? Qual è la ricetta per uscire dall'emergenza?

No non c'è un deficit, ci sono già gli impianti, basta semplicemente riattivarli. Zingaretti non ha avuto il coraggio, è un pavido, ha dimostrato di aver paura di prendere decisioni. La ricetta gliela ripeto: riattivare gli inceneritori spenti e aumentare la raccolta differenziata. Ci vuole il coraggio di decidere. E la Regione non ha deciso. La situazione di Roma non è colpa solo dell'immobilismo della Raggi. Quella di Zingaretti è una responsabilità gravissima. 

L'autostrada Roma Latina è una priorità per la vostra coalizione. Non è preoccupato per i costi del pedaggio che dovranno quotidianamente sostenere i pendolari? E come si risolve la criticità dell'accesso a Roma? Attualmente l'autostrada termina a Tor de' Cenci, quartiere che rischia, con Spinaceto, di essere attraversato da tutti i mezzi in arrivo dalla futura arteria.

Sul pedaggio posso dire che è meglio pagare qualcosa per prendere l'autostrada e viaggiare in sicurezza che morire su strade pericolose come la Pontina. I pendolari capiranno. Sono problemi comunque che si possono risolvere, le soluzioni in un paese civile si trovano, ma vanno trovate rapidamente. Non esiste che un'opera del genere resti appesa per 20 anni. Zingaretti ha tolto l'opera dal programma e insieme con Liberi e Uguali, sta pensando all'opzione della metro leggera. La metro leggera è una soluzione ridicola. 

I sondaggi la danno in terza posizione, lontano da Nicola Zingaretti di quasi 20 punti, variabili a seconda delle rilevazioni, e sotto di qualche punto ai Cinque Stelle. Il quadro del Lazio fin'ora si presenta come un'eccezione rispetto al trend nazionale che vede la coalizione di destra in vantaggio sulle altre formazioni. Come si spiega l'inversione di tendenza? 

Non so chi li fa questi sondaggi di cui parla. Il risultato sarà completamente diverso. Il centrodestra è avanti su tutte le province anche a Roma. C'è l'election day e la sfida è tra i due poli sia a livello nazionale che regionale. Zingaretti non so da dove li prende questi numeri.  

Lei è in possesso di sondaggi diversi? 

No non li ho, ma neanche li guardo, la politica muore guardando i sondaggi. C'è un'onda forte che porterà il centrodestra a vincere in Italia e nel Lazio. Non c'è bisogno dei sondaggi per saperlo. Zingaretti ha speso molto e sta facendo una campagna elettorale in pompa magna da settimane, noi scontiamo certamente il fatto di essere scesi in campo adesso. Ma arriveranno grandi sorprese. 

Sta chiedendo un confronto al presidente uscente da giorni, in un tentativo che sembra sempre più quello di polarizzare lo scontro. Non considera Roberta Lombardi un avversario temibile? 

Se vuole un confronto lo faccio anche con lei, ma ripeto: la scelta vera nel Lazio è tra centrodestra e centrosinistra. Oggettivamente è così. 

Con Sergio Pirozzi, si sa, vi contendete una fetta di elettorato. Con quali argomenti e proposte proverà a tirare verso il centrodestra chi è orientato a votare il sindaco di Amatrice? 

Bisogna votare per il futuro della Regione, i due possibili governi sono questi due, il voto utile è importante non possiamo avere instabilità. Pirozzi sta invitando a votare per Zingaretti, mi sembra evidente che votare Pirozzi è come votare Zingaretti. La gente decida se vuole o no un governo diverso da quello degli ultimi cinque anni. 

Pensa che l'indagine su Pirozzi vi avvantaggerà?

Spero di no, voglio che la politica si confronti sulle cose normali e non con le armi improprie della giustizia. Credo che questi avvisi di garanzia che arrivano in campagna elettorale non sono mai cose buone. 

Una buona parte di vostri elettori è convinta che perderete il Lazio per colpa delle stesse dinamiche che hanno segnato le amministrative romane del 2016. In caso il pronostico dovesse realizzarsi, chi dovrebbe assumersi le responsabilità di una sconfitta? 

Il quadro invece è completamente diverso del 2016. Oggi tutti e cinque i partiti della coalizione sono con me. Quello di Pirozzi è un voto marginale. Non perderemo, ma se così dovesse essere certo Pirozzi se ne assumerà le responsabilità.  

I fatti di Macerata stanno occupando da giorni le pagine della cronaca, anche politica. Luca Traini, il 28enne che ha sparato agli immigrati nel centro città, è stato un candidato della Lega. Salvini, leader di uno dei partiti della sua coalizione, ha condannato il gesto, ma aggiungendo che "un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni dalla sinistra, porta allo scontro sociale". Lei è d'accordo? 
 
Quanto accaduto a Macerata è gravissimo, fuori da ogni valore dell'Europa e della nostra cultura umanitaria e cristiana. Detto questo l'immigrazione è una bomba sociale, come ha detto Berlusconi, che non giustifica nessun atteggiamento nè violento nè razzista, ma che esiste come tale. Non è un problema di razzismo, ma non siamo in grado di assorbire questo flusso migratorio nè dal punto di vista economico nè organizzativo. L'ipocrisia della sinistra ha portato a voler ignorare il problema, che ha generato un disagio sociale profondissimo.

Quindi è d'accordo con Salvini?

No, ho detto una cosa diversa. 

Tra le priorità del suo programma elettorale ha citato anche la sicurezza. Quali interventi ha in mente, al netto delle poche competenze regionali in materia?

Bisogna mettere sotto controllo l'immigrazione irregolare, non è possibile che chi non ha diritto alla richiesta d'asilo resti qui tre anni. Poi c'è il tema del controllo del territorio, assolutamente da incrementare. Ci sono tecnologie che consentono di mettere in rete telecamere pubbliche e private che ci sono nelle nostre città, creando una rete di connessione diretta alle pattuglie di polizia. Come Regione investiremo per consentire ai comuni di adottare queste tipo di tecnologie. 

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