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Regionali Lazio 2018

Chi è Stefano Parisi, il candidato presidente del centrodestra alla Regione Lazio

Romano di nascita, milanese d'azione. Stefano Parisi è stato candidato sindaco a Milano nel 2016, perdendo dall'attuale sindaco S

Alla sarà Stefano Parisi a contendere a Nicola Zingaretti, Roberta Lombardi e Sergio Pirozzi la poltrona di presidente del Lazio. Una candidatura a sorpresa, spuntata dal cilindro di Ignazio La Russa, uno dei padri nobili di Fratelli d'Italia, per uscire dalla palude in cui i veti e liti tra i leader avevano relegato un'intera coalizione. Una candidatura "strana", sia da un punto di vista geografico che da quello politico. Parisi, romano di nascita, è milanese di adozione. A Milano ha infatti maturato gran parte delle sue esperienze, incrociando quel mondo sindacale e socialista così lontano dal centrodestra attuale.

Nato a Roma, ha 62 anni. Conosce la macchina amministrativa, almeno nella sua declinazione milanese di Palazzo Marino (sede del Comune) per essere stato direttore generale dal 1997 al 2000, all'epoca del primo mandato di Gabriele Albertini. Laureato alla Sapienza in economia e commercio, ha iniziato la sua attività professionale nell'ufficio studi della Cgil. A meno di trent'anni viene scelto come capo della segreteria tecnica del ministero del lavoro, incarico che mantiene dal 1984 al 1988. Sono gli anni della "Prima Repubblica" e lui è di simpatie socialiste. Nel biennio 1988-1989 lavora nella vicepresidenza del consiglio e poi diventa uno stretto collaboratore di Gianni De Michelis, all'epoca ministro degli esteri del Partito socialista. 

Negli anni '90 resta alla presidenza del consiglio, ma nel dipartimento degli affari economici, con Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi. Poi la rivoluzione della "Seconda Repubblica". Nel 1997 Parisi viene scelto come city manager dal neo sindaco Gabriele Albertini: sarà una sua creazione il patto di flessibilità che scontenterà la "sua" Cgil. 

Nel 2000 passa in Confindustria, come direttore generale. Nel 2004 diventa amministratore delegato di Fastweb e - nel 2007 - riceve un avviso di garanzia per finte fatturazioni nell'ambito dell'inchiesta Telecom-Fastweb, da cui verrà poi completamente prosciolto. Nel frattempo però si dimette. L'ultima avventura imprenditoriale è con Chili Tv, nel 2012. Parisi porta in Italia il cinema in streaming e on demand.

Nel 2016 Stefano Parisi si candida come sindaco a Milano per il centrodestra, sostenuto sia dalla Lega di Matteo Salvini che da Silvio Berlusconi e Maurizio Lupi, rispettivamente in rappresentanza di Forza Italia e del Nuovo Centrodestra. Sfida Giuseppe Sala, vincitore delle primarie del centrosinistra, e Corrado Passera, rappresentante di Italia Unica. Al primo turno e al al ballottaggio Parisi corre in un testa a testa con Sala, tuttavia è quest'ultimo a venire eletto sindaco della città meneghina.

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