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Regionali Lazio 2013

Regionali, Zingaretti: "Cancellieri vigili su data del voto"

Zingaretti attacca sulla data del voto. "Le elezioni regionali del Lazio sono fissate per decreto, c'è una disponibilità a discutere se si rimane intorno ai giorni di febbraio"

Non fare "i furbi" e "vigilare sulla data del voto". Va all'attacco il presidente della Provincia, nonchè candidato di centrosinistra alle Regionali del Lazio, Nicola Zingaretti, sulla questione 'quando andare alle urne', ancora oggetto di polemiche.

"Le elezioni regionali del Lazio sono fissate per decreto - incalza Zingaretti - C'è una disponibilità a discutere se si rimane intorno ai giorni di febbraio. Queste sentenze devono essere rispettate. Non è un'opinione di Zingaretti o di un partito ma della legge che va rispettata. Visto che in queste ore Berlusconi fa strane battute sul rinvio delle elezioni politiche che fino a oggi dovevano svolgersi in un election day, la nostra è una preoccupazione giustificata perché ciò che vale per Lombardia e Molise non può valere per il Lazio perché ci sono stati pronunciamenti del Tar. Nessuno faccia il furbo perché il livello di guardia è stato abbondantemente superato".

Interviene anche Massimiliano Smeriglio, coordinatore della campagna elettorale di Nicola Zingaretti per le regionali del Lazio ai microfoni di Radio Ies nel corso del programma "Dalle 10 alle 12": "C'è una sentenza del Tar che indica il 10 febbraio come data ultima per svolgere le elezioni nel Lazio. La nostra parte politica, responsabilmente, non ha sollecitato ricorsi sull'ipotesi dell'election Day, ma se dovesse saltare, nel Lazio le elezioni regionali sono state fissate per il 10 febbraio. Il Lazio è un ente potentissimo, quasi come uno stato - aggiunge - Ha bisogno al più presto di un modello che sostenga le imprese, il welfare e che asciughi la macchina regionale, ma soprattutto è necessario che ritorni a legiferare: siamo la 19esima Regione su 20 per quanto riguarda la produzione normativa".

L'unica data scritta nero su bianco è il 10 e l’11 febbraio, contenuta in un decreto firmato dalla presidente Renata Polverini in seguito ai provvedimenti del Tar e del Consiglio di Stato. Il ministro dell'Interno ha più volte auspicato che anche il Lazio venga accorpato nell'election day con politiche, Lombardia e Molise. La presidente dimissionaria ha dichiarato di aver accolto la richiesta. Peccato per l'"altolà" del Movimento per il Cittadino che, per bocca dell'avvocato Pellegrino, ha posto l'attenzione sul fatto che non dovrebbe ricadere su di lei la responsabilità legale di stabilire la tanto attesa data.

"E' incredibile e sorprendente che il Presidente della Regione Lazio dimissionaria ipotizzi propri nuovi atti di ulteriore spostamento della data per le elezioni dopo le illegittimità e i pasticci che ha già combinato sanzionati dai giudici di ogni ordine e grado". E' quanto dichiara l'avvocato Gianluigi Pellegrino che per Movimento del cittadino ha proposto i ricorsi accolti dai giudici amministrativi per il voto nella Regione Lazio.

"La nostra rinuncia alla sola sospensiva - spiega Pellegrino in una nota - ha fatto solo cadere la data del 3 febbraio. Si è quindi tornati alla integrale cogenza della sentenza del Tar e del Consiglio di Stato che concedevano un mero termine di grazia di cinque giorni alla Polverini per fissare la data del voto, passando poi ogni relativo potere sia in caso di inerzia sia per ogni eventuale correzione, esclusivamente al Ministro dell'Interno quale commissario ad acta. Quei cinque giorni sono ampiamente scaduti. La Polverini ha fissato la data del 10 e 11 febbraio. Quella data o resta ferma o può essere cambiata solo dal Ministro dell'Interno avendo la Polverini perso ogni potere al riguardo per inequivoco ordine del giudice".

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