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Regionali Lazio 2013

"Dai rifiuti alla mobilità: ecco come immagino il mio Lazio"

"L'emergenza rifiuti è frutto di anni d'immobilità". Nicola Zingaretti spiega a Romatoday il suo progetto per il Lazio

Nei giorni delle polemiche tra i Radicali e Nicola Zingaretti, relative a un esposto sulla posizione contributiva dell'ex presidente della Provincia, Romatoday ha deciso di intervistare il candidato presidente alla regione per il centrosinistra sui temi del suo progetto per il Lazio. "Il mio primo impegno è una legge sulla trasparenza e sulla partecipazione". Per la sanità "l'obiettivo è la chiusura del commissariamento", mentre per i rifiuti "serve una politica completamente nuova". L'inceneritore di Albano? "Non abbiamo preclusioni ideologiche". Infine l'autostrada Roma-Latina: "Irrinuciabile risolvere il nodo di quel collegamento".

I sondaggi lo danno come favorito alla carica di governatore. Qual è la prima cosa che farebbe se diventasse presidente della Regione Lazio?

Il mio primo impegno è quello di realizzare una legge sulla trasparenza e sulla partecipazione. La Regione che immaginiamo deve essere aperta ai cittadini che vanno coinvolti in prima persona in ogni tipo di procedimento, nel duplice ruolo di ‘controllori’ del lavoro che svolgiamo e di soggetti attivi e consapevoli delle scelte.

Per la corsa alle regionali avete fatto la scelta di non ricandidare nessuna delle persone già presenti in regione. Perché questa scelta? C'era la necessità di ripensare anche la formazione democratica? Non crede che si siano persi delle candidature esperte?

Abbiamo voluto lanciare un messaggio forte di discontinuità. Il rinnovamento totale della rappresentanza in Consiglio è un gesto per ridare fiducia nella Regione, dopo gli incredibili scandali che l’hanno travolta. Candidati che vengono dalla politica ma anche dal mondo delle associazioni e dalla società civile. Per governare ci vogliono coraggio, lealtà, senso della responsabilità e del dovere, voglia di fare in nome del bene comune e non dell’interesse personale. L’esperienza non è data solo dal numero delle legislature, ma è un insieme di competenze, professionalità, studio, volontà e capacità di essere vicino ai problemi reali e trovare soluzioni. La squadra con cui ci presentiamo, credo, possiede queste qualità.

Qualche settimana fa c'è stato un incontro tra Lei e il leader di Rivoluzione Civile in vista di una possibile alleanza a queste elezioni. C'è qualche possibilità che un avvicinamento tra le due formazioni avvenga dopo il voto? C'è qualche punto in comune?

Ho parlato in più di un’occasione della necessità di avviare una fase costituente per riformare completamente la Regione. Dobbiamo definire scelte strategiche che riguardano l’assetto istituzionale, i rapporti con i territori, la legge elettorale. Sarebbe arrogante, oltre che stupido, chiudersi in se stessi e non aprirsi a un confronto positivo con altre coalizioni e altre forze politiche. Ovviamente con una verifica sui contenuti.

L'emergenza rifiuti si trascina ormai da anni. Quali azioni mettereste in campo per uscirne?

Proponiamo una politica dei rifiuti completamente nuova. Il fatto è che la Regione e Roma Capitale in questi anni, di fatto, sono rimasti fermi. L’emergenza che dobbiamo affrontare è frutto di questa immobilità. La strada invece è quella che abbiamo sperimentato con successo in Provincia: bisogna puntare a eliminare le discariche di “tal quale” e avviare i distretti del riuso e del riciclo. Un risultato che si ottiene solo attraverso politiche e investimenti sulla raccolta differenziata e sul porta a porta. Nella Provincia di Roma ha funzionato. Non vedo perché non debba funzionare nella Capitale e nel resto della Capitale. Per questo serve una revisione profonda del Piano sui rifiuti licenziato dalla Giunta Polverini: uno strumento nato vecchio e inagibile.

Ad Albano è stato approvato un nuovo inceneritore molto osteggiato dalle forze ambientaliste e dalla popolazione. Riconfermerebbe quella scelta?

Per quanto riguarda l’impiantistica, noi non abbiamo preclusioni ideologiche, ma pensiamo che nel nuovo sistema di gestione dei rifiuti i grandi impianti, come le grandi discariche, saranno superflui.

E' d'accordo con la riduzione dei costi della politica? Come perseguire tale obiettivo?

Ridurre i costi della politica è un dovere, soprattutto dopo le incredibili vicende dell’ultima consiliatura e in un momento di grande crisi economica. Noi su questo abbiamo le idee chiarissime: snellire l’intera macchina amministrativa e via ogni tipo di privilegio e di spreco della politica. Sarò il primo a rispettare questo principio e pretenderò dai miei collaboratori lo stesso comportamento. Vogliamo dimostrare che non è vero che politico sia sinonimo di furbo e disonesto. Esistono persone che ogni giorno si impegnano con passione e serietà per migliorare le condizioni di vita della nostra comunità. E’ con queste persone che vogliamo ripartire e mettere in moto la regione.

Come uscire dal commissariamento della sanità? E' possibile risparmiare senza tagliare su posti letto e servizi?

La Regione deve riassumere su di sé il ruolo di governo del sistema della salute. Perché quando non lo fa, come abbiamo visto, si creano enormi difficoltà e si arriva addirittura a ledere uno dei diritti fondamentali dei cittadini. Questo significa, operativamente, innanzitutto ridiscutere il Piano di rientro. Con l’obiettivo della chiusura del commissariamento. Insieme, dobbiamo subito lavorare alla costruzione di un sistema di valutazione efficace in ambito sanitario per dare certezza alla pianificazione sulla base di criteri oggettivi di monitoraggio e controllo degli obiettivi. Anche in questo settore dobbiamo emarginare l’arbitrio e le furbizie e ristabilire i criteri del merito e delle competenze. Mettere su internet i curricula degli operatori, rendere accessibili ai cittadini tutte le informazioni possibili su chi opera all’interno di ospedali e pronto soccorso, stabilire criteri obiettivi e trasparenti per le nomine è il primo passo. Insieme, però, è fondamentale lavorare da subito anche alla riorganizzazione sul territorio del sistema della salute.

Come?

Investiremo su strutture vicine ai cittadini: nei prossimi tre anni, per esempio, creeremo 20 nuove strutture polivalenti, che abbiamo chiamato Case della Salute, e 5 Ospedali di comunità, rivolti ai pazienti con patologie croniche e degenerative. Servizi nuovi per dare assistenza sociosanitaria senza gravare sugli ospedali, che dovranno occuparsi finalmente solo degli acuti e postacuti.

All'ordine del giorno del calendario regionale ci sono una serie di grandi opere. Prima tra tutte la nuova autostrada Roma Latina. Quale sarebbe la sua posizione a riguardo?

Consideriamo irrinunciabile risolvere il nodo del collegamento viario tra Latina e Roma, oggi totalmente inadeguato e drammaticamente insicuro. Lo faremo valutando le risorse realmente disponibili, garantendo la sostenibilità ambientale, dando priorità alle esigenze e alla sicurezza dei cittadini.

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