Marianna Madia è una delle più giovani parlamentari del Partito Democratico. Cinque anni fa aveva iniziato da sconosciuta la sua avventura politica come candidata capolista nel collegio Lazio 1 per la Camera dei Deputati e oggi si presenta agli elettori dopo cinque anni di legislatura dove si è occupata soprattutto di precariato giovanile. Dopo essere stata catapultata da Walter Veltroni nel 2008, lo scorso 30 dicembre ha partecipato alle primarie per i parlamentari, ottenendo quasi 5mila preferenze che le hanno fatto meritare una posizione in cui la sua rielezione è quasi certa.

Cinque anni fa Lei era stata una dei candidati a sorpresa di Veltroni. Quest'anno si è messa in gioco con le primarie. Come affronta questa seconda campagna elettorale dopo cinque anni di rodaggio politico?

Sono cambiate tante cose, non solo per me personalmente, ma per tutto il Paese. Fondamentalmente come PD ci siamo accorti che la “ferita” delle liste bloccate era più grave di quanto sembrava all’inizio e soprattutto non si rimarginava nonostante l’impegno e la dedizione che i parlamentari del mio partito offrono nel loro lavoro quotidiano. Pertanto è stata benedetta questa scelta delle primarie di partito per selezionare i candidati di Camera e Senato. Io ho portato 5 anni di impegno sui temi del lavoro e del precariato. E’ andata bene e ora sono più che mai pronta a continuare questo lavoro, spero con un governo di centrosinistra.

Il caso Monte Paschi di Siena è l'argomento di questi giorni di campagna elettorale. Secondo Lei il PD uscirà indenne da questo scandalo "elettorale"?

Il PD non ha niente da rimproverarsi  è semmai vittima del sistema MPS e del rapporto malato tra certa politica locale e la finanza. La riprova è la vicenda di un sindaco del nostro Partito, Ceccuzzi che ha abbandonato lo scranno parlamentare e che è saltato proprio perché ha cercato di cambiare le cose, imponendo due manager non senesi e per questo venendo sfiduciato in consiglio comunale e perdendo la carica di sindaco.

In un'ottica più territoriale passiamo al Lazio: tema caldo è quello dei rifiuti, Malagrotta, il decreto Clini/Sottile. Da deputato del Lazio e di Roma cosa pensa della gestione dei rifiuti nella nostra Regione?

Sono completamente sulla linea di Zingaretti. La gestione dei rifiuti sul territorio è il più grande fallimento dei governi locali della destra a partire dalla giunta Alemanno. Mentre la provincia, guidata da Zingaretti, ha dato una prova differente. In cinque anni la Provincia con la raccolta differenziata ha coinvolto circa un milione di persone dai 28mila iniziali e offerto una chiave moderna del ciclo dei rifiuti, evidenziando a Roma una gestione clientelare dell'Ama e l'assenza di una strategia hanno portato all'emergenza

Roma Capitale o Roma città metropolitana: a seconda che bisogna prendersi i meriti o gli oneri diventa o l'uno o l'altro, i rfiuti ne sono proprio un esempio, mandati in altre discariche laziali. Cosa ne pensa del possibile assetto amministrativo della città metropolitana in cui il Sindaco di Roma è anche Sindaco Metropolitano, senza però che i cittadini della provincia possano votarlo?

E’ giusto abolire le province perché in un sistema istituzionale così complesso che va dall’Europa fino ai municipi non è possibile mantenere tanti livelli di governo. Sono quindi favorevole alle aree metropolitane, Giustamente vanno studiati meccanismi di decisione e partecipazione democratica per tutti i cittadini che si trovano all’interno di un livello di governo.

E' stata fissata la data delle elezioni amministrative: il centro-sinistra di Roma farà alla fine le primarie? Se sì, si può sbilanciare su chi Lei sosterrà e perché?

Le primarie si terranno il 7 aprile 2013, secondo le decisioni prese dal centrosinistra romano. Aspetto come milioni di cittadini romani le candidature tra le quali sceglierò in piena libertà di giudizio. E’ questo lo spirito e il bello delle primarie.