rotate-mobile
Elezioni Comunali 2009 Palestrina

Agostino Galdi: "Una rivoluzione ecologica è anche una rivoluzione culturale"

Agostino Galdi è il candidato sindaco per il PDL a Palestrina e soffermandosi sulle tematiche ambientali della Valle del Sacco sostiene che per dare vita ad una vera rivoluzione ecologica si dovrà attuare anche una rivoluzione ambientale.

Agostino Galdi è il candidato sindaco del PDL per Palestrina e dovrà affrontare il sindaco uscente Rodolfo Lena. Dottore commercialista e appasionato di pallacanestro, ha deciso di impegnarsi per la sua cittadina puntando sulla forza e l'energia dei suoi potenziali elettori.

Presto inizierà la campagna elettorale. Il suo avversario principale sarà il Sindaco uscente. Quali punti del suo programma metterebbe in evidenza per convincere la cittadinanza a cambiare amministrazione?

Vorrei dire tutti. Abbiamo concepito il nostro programma in modo organico, un “unicum” che basa la sua forza sull’uniformità.  Il nostro piano di sviluppo globale, improntato al potenziamento, comprende tutti i settori della vita civile. In generale, la vocazione storico-artistica della nostra città mette in primo piano la cultura. Viviamo in stretta simbiosi, anche urbana, con il nostro patrimonio culturale, mai non ne usufruiamo pienamente. Lo stesso vale per la nostra tradizione musicale, sempre sotto considerata dalle precedenti amministrazioni. Una nuova programmazione, in grado di rivalutare il nostro patrimonio a 360° è il primo passo per il futuro assetto della cittadina, da potenziare in tutti i suoi aspetti: specie sul piano turistico, sociale, urbanistico ed economico.

La cittadina di Palestrina oltre ad avere origine antiche, domina geograficamente la Valle del Sacco. Che importanza hanno per lei e nel suo programma le tematiche ambientali visto il noto disastro ambientale della Valle del Sacco?

Primaria. Il recupero e la tutela del nostro patrimonio ambientale, per nulla inferiore a quello artistico, è un altro argomento di grande importanza. Nel nostro programma, a misure di salvaguardia, accompagniamo interventi di recupero faunistico e di moderazione dei consumi energetici. La nostra amministrazione, specie nel settore ambiente, dovrà sanare un gap profondo, scaturito da anni d’incuria. Provvederemo con migliorie gestionali, con interventi a tutela delle aree vergini, con l’istituzione di un servizio di vigilanza ecologica e con numerose iniziative. Una di questa, fondamentale, prevede l’istituzione di corsi e convegni a scopo educativo. La rivoluzione ecologica è anche una rivoluzione culturale.


Cinque anni di amministrazione sono un medio periodo per poter governare una città. Quali sono i provvedimenti e le idee che lei e la sua coalizione volete portare avanti nei primi 100 giorni di attività qualora le elezioni decretino il suo successo?


In primis dovremo concludere le numerose opere di manutenzione iniziate dal mio predecessore: in piena campagna elettorale. La nostra programmazione, modulata su uno studio attento alle problematiche del territorio, ci consente di intervenire sin da subito in ogni singolo settore, gettando le basi per la realizzazione del nostro programma amministrativo. Interventi primari, in ordine cronologico, saranno quelli a sostegno della viabilità, indecente in una città delle nostre dimensioni; dei servizi sociali, indeboliti dall’eccessivo conservatorismo della passata amministrazione; della cultura, con una cartellone che sappia ridare a Palestrina l’eco che merita.


Una domanda di attualità. Alcune settimane fa è stata approvata in Parlamento la legge sul federalismo fiscale che prevede anche i provvedimenti per Roma Capitale. A Suo avviso come potrà cambiare il rapporto di una cittadina come Palestrina con una Capitale con molti poteri?

Le rispondo con un esempio. L’economia della nostra città è modulata integralmente su quella della capitale. Roma fornisce le risorse necessarie alla vita sociale di tutta la comunità. Noi prevediamo, a dispetto di quanto fatto finora, una maggiore simbiosi tra le istituzioni, a garanzia di una crescita generale da relazionare a quella della capitale. La distanza tra città e provincia, causa lo sviluppo delle periferie, si è accorciata anche geograficamente; ed è un dato sul quale riflettere. Soprattutto per non creare nei comuni limitrofi alla capitale delle zone dormitorio. Non possiamo che accogliere con favore i provvedimenti approvati dal parlamento, base per una politica di ampliamento di tutta la provincia.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Agostino Galdi: "Una rivoluzione ecologica è anche una rivoluzione culturale"

RomaToday è in caricamento