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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016

Anche il Guardian celebra la Raggi, ma è bufera sulle dichiarazioni su Acea

Il quotidiano inglese strizza l'occhio all'avvocatessa e la definisce "raffinata figura politica". A Roma invece fanno discutere le sue parole sulla municipalizzata. Il Messaggero: "E' inesperta"

Autobus che viaggiano sulle corsie preferenziali, traffico senza intoppi, raccolta dei rifiuti regolare, contratti pubblici gestiti con attenzione. È la Roma di Virginia Raggi sindaco secondo il The Guardian. Il quotidiano inglese, dedicando un lungo articolo alla candidata sindaco del Movimento cinque stelle, strizza l'occhio all'avvocatessa 37enne. “Potrà non sembrare un piano particolarmente ambizioso per una delle principali capitali europee. Ma per chi abita nella Città Eterna e conosce molto bene l'enorme gap tra la visione romantica della città e la realtà quotidiana di chi ci vive - i cassonetti strapieni, i trasporti pubblici inaffidabili, i parcheggi illegali dilaganti e i parchi pubblici trascurati, questo non è azzardato definirlo una rivoluzione” scrive il giornalista inglese.

IL THE GUARDIAN - “Se vincesse, Virginia Raggi non solo sarebbe la prima donna ad amministrare la città, ma segnerebbe anche una vittoria significativa per il Movimento 5 Stelle, il partito euroscettico populista fondato dall'ex comico Beppe Grillo, che ora è il secondo partito in Italia” continua l'articolo nel quale si definisce Raggi una “raffinata figura politica” e “un punto di svolta per il partito”. Il quotidiano inglese vede con favore anche la sua posizione verso il Vaticano: “Se venisse eletta, uno dei suoi obiettivi sarebbe richiedere il pagamento di una somma che oscilla tra i 250 e i 400 milioni di euro di tasse apparentemente dovute su beni immobili del Vaticano non destinati a fini religiosi”. Grande spazio viene dato a uno dei temi più 'sensibili' a Roma: i trasporti. “Raggi intende sostituire i bus cittadini vecchi di 15 anni con una nuova flotta di mezzi ibridi e dice che non è una fan di Uber”. Infine la corruzione. Conclude il The Guardian: “La risposta di Raggi è più trasparenza, più controlli e un sistema open data”. 

IL CASO ACEA - Ma se oltremanica guardano con favore la candidatura di Virginia Raggi, nella Capitale c'è diffidenza. È di oggi, per esempio, un articolo de Il Messaggero. Al centro del lavoro del quotidiano del gruppo Caltagirone, ci sono le parole che Raggi ha pronunciato su Acea. “Chiamarla società pubblico-privata fa un po' ridere” aveva detto Raggi nel corso di un'intervista con Maria Latella, su SkYTg24. “Lì anche l'azionista di maggioranza, cioè noi, facciamo l'interesse dei privati, noi lucriamo con l'acqua, con i profitti dell'acqua. Solo quest'anno Acea dovrebbe chiudere con un utile di esercizio di 50 milioni, sicuramente questo tipo di gestione è in perfetto contrasto con il referendum del 2011 perché con l'acqua non si devono fare profitti”. Da qui la proposta. “Dobbiamo valutare, di sicuro cambieremo il management e inizieremo a fare investimenti sulle reti. Vedremo come agire per tutelare la volontà dei cittadini”. 

L'EFFETTO SULLA BORSA - Le parole della candidata pentastellata, per il quotidiano di via del Tritone, sono cadute come un terremoto sulla municipalizzata capitolina quotata in borsa, al 51 per cento di Roma Capitale, per un 12,4 per cento di Suez Environment Company, 15,8 per cento di Caltagirone e un 18,6 per cento del mercato. “Se avesse voluto volontariamente demolire in Borsa una società quotata, forse Virginia Raggi non avrebbe saputo da dove cominciare. E invece l'impresa le è riuscita parzialmente, senza che neppure se ne accorgesse” esordisce l'articolo. “Perché solo ieri il titolo della multiutility Acea, che per il 51 per cento è di proprietà del Comune di Roma, ha perso il 4,73 per cento, che tradotto in euro fa circa 142 milioni. Settantuno dei quali sono, anzi erano, del Campidoglio (più o meno trenta euro per ogni romano)” continua l'articolo. Nel mirino le frasi pronunciate dalla candidata, definite “demagogiche quanto irresponsabili, che secondo quanto riporta il quotidiano hanno fatto si che il titolo della società venisse declassato. 

'RAGGI SENZA ESPERIENZA' - “La Raggi ha completamente ignorato una realtà assoluta del mondo dell'economia” continua il quotidiano. “E cioè che quando una società decide di quotarsi in Borsa e di fare quindi affidamento anche sul capitale dei privati, il suo unico scopo diventa appunto quello di realizzare quei profitti che a lei fanno sorridere”. La conclusione è chiara: “Capiamo che la candidata che non ha nessuna esperienza amministrativa o finanziaria parli senza rendersi conto dei danni che fa, quando ancora non è eletta. Il problema è: cosa succederà se diventerà sindaco?”.

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