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Scrocchiazeppi con Marchini per riprendersi Roma: "Portiamo il teatro in periferia"

Ieri l'annuncio del leader dei cuori spezzati. Riccardo De Filippis spiega la sua scelta in un'intervista a RomaToday: "Porterò il mio contributo in tema di spettacolo"

L'annuncio l'aveva dato ieri Alfio Marchini durante un videoforum di Repubblica. Riccardo De Filippis, più noto al pubblico come lo Scrocchiazeppi di Romanzo Criminale, correrà alle prossime amministrative nella lista dal cuore spezzato. E' stato lui stesso a spiegare a RomaToday come è maturata questa decisione e quale sarà il suo contributo alla causa della Lista Marchini prima e di Roma poi.

Riccardo, come nasce questa nuova avventura con Alfio Marchini?

Da cittadino e padre di famiglia negli ultimi anni non ho potuto fare a meno di constatare la situazione critica in cui si trova la nostra Roma. Non sono una persona che si lamenta ed anche per questo ho maturato la convinzione di dover fare qualcosa e per questo ho iniziato a studiare le personalità che volevano migliorare questa città.

E come mai hai optato per Alfio Marchini?

Mi ha incuriosito, le sue idee mi hanno colpito e l'ho contattato. Da lì l'incontro, ci siamo piaciuti ed abbiamo deciso di iniziare insieme questo percorso. In lui ho rivisto delle mie idee.

Quali?

Lui incarna il superamento delle ideologie. Come lui sono convinto che occorrà votare qualcuno per quello che fa e non per quella che è la sua storia politica passata, le sue bandiere politiche o le sue ideologie che, vista la situazione in cui siamo oggi, non sono state sostenute dai fatti. 

Lei è di sinistra?

Le mie idee politiche passate non sono importanti, conta il futuro. Certo, posso dire che vengo da una famiglia di sinistra, da cui ho appreso i valori fondamentali. E dai valori bisogna ripartire.

Per fare cosa? Quale sarà il suo contributo?

Proverò umilmente a portare le mie competenze sullo spettacolo e la cultura. Certo, sono anche cittadino e non posso fare a meno di notare che la città vive delle emergenze drammatiche. 

Quali per esempio?
I trasporti. Per lavoro e indole sono spesso a contatto con la gente e devo dire che è la lamentela più comune. Non ho la macchina e sogno di portare mio figlio a scuola con la metro. Oggi però questo è impossibile. 

E per la cultura cosa ha in mente?

Al momento sono idee personali che credo però possano essere condivise da Alfio. Penso al rafforzamento dei teatri di cintura. Qui però non basta portare gli attori. Il teatro bisogna farlo vivere, organizzando laboratori, coinvolgendo i ragazzi, offrendo loro un'alternativa. E' una convinzione che ho maturato dopo uno spettacolo a Tor Bella Monaca. Un grande successo, i ragazzi entusiasti, tanti selfie con me e gli altri attori, ma poi? Cosa gli è rimasto? Sono rimasti di nuovo soli, nella borgata, con la sensazione di essere abbandonati. Invece bisogna insegnare loro Shakespeare, offrirgli un'altra luce ed il teatro e lo spettacolo in generale in questo senso sono fondamentali.

Si dice che gli attori romani siano quasi tutti di sinistra. Come hanno reagito i suoi colleghi alla notizia del suo impegno politico?

Prima di tutto mi sento di smentire il luogo comune. Non tutti sono di sinistra, molti stanno maturando scelte civiche e scegliendo altre strade. Non tutti sanno della mia scelta. Chi sa invece è molto incuriosito. 

Dobbiamo aspettarci qualcun altro della "banda" impegnato con Marchini?

Non credo, però sono certo che in questa avventura mi appoggerano. 

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