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Raggi sotto attacco. "Per lei un passato total black". La difesa: "Avevo solo un ruolo tecnico"

Dopo la rivelazione di Libero il Pd cavalca la "dimenticanza" della candidata grillina. Lei si difende: "Le state provando tutte, lo capisco, vi sentite sgretolare la terra sotto ai piedi, ma noi non arretriamo di un centimetro"

Virginia Raggi ancora sotto attacco. E' Libero a rivelare come la candidata sindaco del Movimento Cinque Stelle, tra il 2008 e il 2009, è stata presidente della Hgr, una società di recupero crediti. Nulla di male, se non fosse che la Raggi ha dimenticato di inserire il fatto nel suo cv, così come accaduto per il ruolo da praticante nello studio Sammarco che vantava tra i clienti Cesare Previti. Una dimenticanza, secondo chi l'attacca, legata alla proprietà della società. 

L'80% delle quote è infatti in capo a Gloria Rojo. La Rojo, secondo quanto ricostruito, è stata "per lunghi anni l’assistente di fiducia di Franco Panzironi, braccio destro di Gianni Alemanno e fund raiser della sua fondazione politica, finito poi nei guai con Mafia Capitale".

A cavalcare la notizia il Pd. Alessia Rotta attacca: "La Raggi che si era dimenticata di aver fatto praticantato nello studio Previti, sembra essersi scordata, secondo Libero,  anche di aver seduto nel Cda di una società della segretaria di Panzironi, uomo vicinissimo ad  Alemanno. La Raggi deve spiegare, perché ha taciuto? Insomma emerge un passato in "total black" per la Raggi. Un passato probabilmente imbarazzante per lei,visto che lo ha taciuto. Male, molto male, silenzi e strane dimenticanze sono un pessimo biglietto da visita, soprattutto per chi, come lei, non perde occasione di dare lezioni e parlare di trasparenza. E ci risparmi le sue fantasiose lezioncine su chi ha votato nel passato. Il voto sarà pure segreto ma fatti, parole  ed  omissioni sono molto chiari".

La candidata grillina però si difende e sul suo profilo facebook spiega: "Nello svolgimento del mio lavoro con lo studio Sammarco mi è stato chiesto di svolgere un ruolo tecnico e di rappresentanza per una società cliente dello studio, quale la Hgr, senza percepire alcun compenso proprio perché rientrava nel mio rapporto con lo studio legale cui facevo riferimento. Trattasi dunque di una comune prassi professionale, tant'è che sono stata presidente di garanzia per Hgr fin quando la società è rimasta cliente dello studio Sammarco. Una volta cessato il rapporto io ho lasciato l'incarico. La stessa Rojo infatti la conobbi proprio come cliente dello studio. A chi dal Pd mi attacca in queste ore consiglio cautela. Le state provando tutte, lo capisco, vi sentite sgretolare la terra sotto ai piedi, ma noi non arretriamo di un centimetro. Anzi". 

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