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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016

Meloni apre alle primarie e chiude la porta a Storace. Marchini resta in gioco

La presidente di Fratelli d'Italia ha detto sì alle primarie ma ha dettato le sue condizioni: via libera solo a chi accetta "i principi di centrodestra" e "discontinuità con esperienze del passato"

Giorgia Meloni ha detto sì: via libera alle primarie anche nel centrodestra. Dopo giorni di dibattito e di polemiche in merito, la presidente di Fratelli d'Italia ha aperto le porte alla consultazione del popolo del centrodestra per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative, capitoline comprese. Basta candidati scelti nelle stanze chiuse del Palazzo, meccanismo nel quale, nelle ultime settimane, sembrava essersi impantanata la coalizione. “Si va in mezzo alla gente con i gazebo” ha scritto Meloni sulla sua pagina Facebook. Dopo il veto incrociato su Alfio Marchini, ben visto da Berlusconi ma 'stoppato' sul nascere proprio dalla Meloni in tandem con Salvini, e la freddezza con cui è stata accolta l'ipotesi Bertolaso, le primarie potrebbero muovere le carte sulla tavola della coalizione di centrodestra. La sua posizione, inoltre, si inserisce in un dibattito aperto spostando di molto, e a favore delle primarie, l'ago della bilancia. 

Meloni pone due condizioni preliminari e fissa tre caratteristiche. Per la prima parte si tratta di assumere le primarie “in tutte le grandi città nelle quali si vota”. Questione di “metodo”. E ancora. “È fondamentale che sul metodo siano d'accordo gli alleati perché per queste elezioni amminstrative abbiamo dato priorità alla compattezza della coalizione”.

Poi le caratteristiche. “La prima è il rifiuto del modello elitario americano che ha allontanato gli elettori dalle urne. Per noi deve esserci la massima partecipazione popolare. Si va in mezzo alla gente con i gazebo. La seconda è che alle primarie del centrodestra partecipi solo chi dichiara di condividere i principi e i programmi della coalizione di centrodestra a livello locale e nazionale. Chiarezza e coerenza soprattutto. Nessuna larga intesa. La terza: la discontinuità con le esperienze fallimentari del passato già bocciate dagli elettori”.

Caratteristiche che pongono le basi di metodo per la scelta dei candidati ma che, implicitamente, danno anche indicazione delle intenzioni di Fratelli d'Italia sui nomi che sono già sul campo. In primis Alfio Marchini, promotore nei giorni scorsi proprio delle primarie all'americana scartate dalla Meloni nel suo intervento. E se anche Marchini fosse disposto a soprassedere sul punto, dovrebbe superare anche la 'prova' del secondo: “Condividere i principi e i programmi della coalizione di centrodestra”. Non di certo un via libera senza condizioni, ma non sono in pochi a leggere l'intervento della 'pasionaria della Garbatella' come l'apertura di uno spiraglio per Marchini. 

Fuori dalle primarie pensate dalla leader di Fratelli d'Italia resterebbe invece Francesco Storace, che pure si è già candidato a eventuali primarie nel centrodestra, protagonista di “esperienze fallimentari del passato già bocciate dagli elettori”. Non si è fatta attendere la risposta del leader de La Destra, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio: "Fini 2008: 'Fuori Storace dalla coalizione'. Meloni 2016: 'Fuori Storace dalle primarie'. Trova la differenza. Pd e M5s ringraziano". 

Ciò che l'intervento su Facebook non chiarisce sono le intenzioni della Meloni in relazione ad una propria candidatura. Più passa il tempo e più sembra improbabile il suo impegno diretto nella competizione romana. Nonostante abbia più volte dichiarato la sua disponibilità a farlo, le parole non si sono ancora tradotte in fatti. "Non so, le scelte politiche non si fanno così, stiamo valutando con i tempi che sono necessari per scegliere i candidati per le elezioni amministrative su Roma e pure sulle altre città. I candidati li scegliamo e li annunciamo insieme" ha affermato ai microfoni di Rtl 102.5. "Individueremo i candidati che possono dare meglio risposte ai cittadini, ma questa mania di partire dai nomi è una cosa che secondo me non risolve i problemi. Partiamo da cosa vogliamo fare nelle città, con chi lo vogliamo fare, poi il portabandiera, quello che alla fine fa l`elemento di sintesi, si trova sempre".

La posizione della Meloni è stata accolta con favore dalla vicepresidente dei deputati Lega-Noi con Salvini, Barbara Saltamartini, intervistata oggi da Il Tempo: "Il centrodestra alle prossime amministrative di Roma può vincere, come dicono anche i recenti sondaggi, per farlo ha il dovere di costruire coalizioni ampie e includere tutte quelle forze politiche e sociali che non si riconoscono nelle fallimentari politiche del centrosinistra romano" ha affermato. Infine il via libera a Marchini: "Porte aperte anche a chi proviene da esperienze civiche purché ovviamente sottoscriva la responsabilità politica di prendere parte a una coalizione alternativa a quella del centrosinistra renziano".

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