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Elezioni Roma 2016

Primarie, il Pd dimezzato e le 'truppe cammellate': parte il processo a Orfini

Il commento del commissario Pd ai numeri flop delle primarie di domenica ha suscitato le critiche della sinistra del Pd. Speranza: "E' un'offesa a migliaia di cittadini"

Per giustificare i numeri flop delle primarie, Matteo Orfini ha liquidato la questione con una battuta: “Nel 2013 c'erano le truppe cammellate degli arrestati. Questi sono i dati veri di un partito vero”. Parole, quelle del commissario capitolino, che hanno suscitato non poche critiche. E non solo fuori dal Pd. Anche tra i democratici è stato avviato un vero e proprio processo ad Orfini. Un po' per l'analisi frettolosa, che non tiene in considerazione un eventuale messaggio che gli elettori democratici possono aver voluto dare disertando i gazebo. Un po' per i numeri. I dati ufficiali, all'indomani della chiusura dei gazebo, non sono ancora stati diffusi ma le prime stime mostrano un Pd romano dimezzato: hanno votato meno di 50 mila persone a fronte delle 100 mila del 2013 quando venne 'incoronato' Marino. 

La critica viene dalla minoranza del Pd nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio per presentare un convegno della sinistra dem a Perugia: “Ho letto l'intervista di Orfini dove dice che a Roma non hanno votato capibastone nè rom: credo che una dichiarazione del genere sia offensiva” il commento del deputato Roberto Speranza. “E' offensiva verso migliaia di cittadini romani che appartengono alla sinistra e che ci mandano un messaggio, chiedono un Pd diverso capace di intercettare anche il loro voto”. Speranza chiede di “non sottovalutare i numeri” delle primarie: “Un grande partito si chiede perchè hanno votato metà degli elettori rispetto all'ultima volta. C'è un calo vero, soprattutto a Roma, dove un pezzo del mondo di sinistra non ha capito la fine di un'esperienza chiusa da un notaio” l'affondo finale in riferimento alle dimissioni forzate dell'ex sindaco Marino quando i consiglieri dem andarono dal notaio per firmare le dimissioni. 

Critiche sui numeri anche da Nico Stumpo, della minoranza Pd. “Ma 'circa' è un numero che non esiste” dice Nico Stumpo. Per il deputato il fatto che l'affluenza ai gazebo di Roma si sia dimezzata “è sicuramente un problema. A queste primarie è mancata affezione e forza”. E a Orfini, che sostiene che le truppe cammellate non sono andate a votare, Stumpo replica: "E' vero il contrario. Si è tenuto basso il clima perchè meno gente andava a votare più le componenti potevano avere forza”. 

Le dichiarazioni di Orfini sono invece state definite “scomposte” da Pierluigi Sernaglia esponente di Possibile, movimento fondato da Pippo Civati: “Anziché fare un'analisi seria sulle cause del crollo dei partecipanti a queste primarie, sostiene la bizzarra tesi secondo cui quelli che hanno disertato i gazebo (circa 60000 persone in meno rispetto al 2013) sono da inserire nella categoria delle 'truppe cammellate'” ha scritto in una nota. Sernaglia fa un ulteriore passo indietro: “Il vero quesito da porre a Orfini è se considera anche i partecipanti alle primarie di qualche mese prima (dicembre 2012) tutti appartenenti alla medesima categoria che chiama in causa oggi per coprire i suoi errori. In quelle primarie si decisero i parlamentari che sarebbero stati eletti poi col cosiddetto porcellum, e il commissario Orfini, per esempio nel municipio di Ostia, ottenne 363 preferenze”. 

L'attacco di Orfini, per Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana “è un modo per coprire il flop delle primarie”. Inoltre “dire che ieri non c'erano truppe cammellate significa offendere i 100mila romani che votarono 3 anni fa”. Continua: “Vorrei dire loro con molta chiarezza che se hanno votato meno di 50mila persone a Roma è perchè la stragrande maggioranza della sinistra romana è rimasta a casa”. 

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