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Elezioni Roma 2016

La sconfitta del Pd, Orfini si difende: "Molti nel partito pensano che Roma si fermi a Garbatella"

Smentite nella giornata di ieri le dimissioni. Orfini: "Commissariamento finirà a ottobre con il congresso". Su facebook la difesa del commissario del partito romano

Congresso a ottobre e discussione aperta a partire da venerdì in direzione al Nazareno. Nel Pd è tempo di processi. Schiantato dallo tsunami a Cinque stelle e ridotto ai minimi termini praticamente ovunque, tanto sui territori quanto nelle stanze il partito ribolle e il principale bersaglio della rabbia è il commissario Matteo Orfini. Un capro espiatorio ovvio tanto che già ieri si erano diffuse voci di sue dimissioni in giornata. A smentirle fonti del Nazareno che però non hanno placato il malcontento del partito.

Nel pomeriggio di ieri è stato Matteo Orfini a rendere pubblica la sua valutazione sul pesante ko elettorale, attaccando il partito pre Mafia Capitale, quello che si è opposto ad Alemanno, quello del post sconfitta di Rutelli e quello che "la periferia è Garbatella". Ne ha per tutte le correnti e senza nominarle vengono "infilzate" e punte nel vivo, tanto che qualcuno, evidentemente piccato, utilizza lo stesso post di Orfini per replicare. 

MAFIA CAPITALE E IL CONSOCIATIVISMO CON ALEMANNO - Un pensiero articolato che ricostruisce il partito di cui ha raccolto l'eredità: "Chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale sa che il nostro partito a Roma aveva una enorme responsabilità politica, ovvero quella di non essersi accorto di quanto stava accadendo nella città. Perché troppo preso da una guerriglia interna continua. E perché dopo la sconfitta di Rutelli non aveva saputo negli anni dell’opposizione ad Alemanno ricostruire un progetto per la città, abbandonandosi spesso a una logica consociativa che ha finito per farci molto ma molto male. Avevamo smesso di pensare alla città e ci eravamo chiusi al nostro interno". Tessere e preferenze: "Il Pd di Roma quando sono diventato commissario questo era", ricorda Orfini. 

Se dei coinvolti in Mafia Capitale si conoscono i nomi, relativamente al consociativismo con Alemanno, l'obiettivo è il Pd di Marroni. E non a caso, il capogruppo ai tempi di Alemanno, replica: "Noi Alemanno lo abbiamo cacciato dal Campidoglio con battaglie durissime tra cui quella che impedì la svendita di Acea, e il giudizio che conta in democrazia è quello del popolo che infatti premiò il nostro lavoro, quello del Pd, del partito che tu rappresenti come presidente con una vittoria schiacciante alle elezioni del 2013. Fu infatti un plebiscito contro le destre, in quanto vincemmo il sindaco e ben tutti e 15 i Municipi (prima volta nella recente storia)". Marroni risponde, anche se non tirato in ballo, anche su Mafia Capitale: "Molte delle cose uscite dall''inchiesta le avevamo ampiamente denunciate già allora e inoltre che non c'è nessun imputato o indagato del Pd per ipotesi di reato risalenti agli anni di opposizione ad Alemanno".

ROMA NON SI FERMA A GARBATELLA - Il commissario poi punge sul tema delle periferie: "C'era - e c'è ancora, enorme - un problema di rapporto con i romani. Oggi molti scoprono che non prendiamo voti nelle periferie. Lo segnalo dal primo giorno, da quando abbiamo cominciato andando al Laurentino 38. È almeno un decennio che va così. Il nostro partito è pieno di gente che parla di periferie pensando che siano Garbatella. Me lo sono sentito dire persino da qualche assessore, in questi mesi".

MARINO - Quindi la difesa sulla cacciata di Marino: "Chiunque abbia girato la città in questa campagna elettorale sa che i romani in periferia non ci criticavano per aver dimesso Ignazio Marino, ma per averlo eletto". 

CONGRESSO - Orfini spiega che "prima delle elezioni ho ricordato a tutti che entro ottobre avremmo dovuto convocare il congresso, perché questo prevedono le nostre regole. E questo accadrà. Quella sarà la sede in cui faremo le scelte, ma è ovvio che abbiamo bisogno di discutere, da subito. Voglio essere esplicito: il problema oggi a Roma non è tornare a prima del commissariamento, ora che il commissariamento sta per terminare. Prima del commissariamento c’era il Pd di Mafia Capitale. Che è la ragione di fondo per cui siamo oggi a commentare una sconfitta". 

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