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Dipendenti comunali, #aromaserve: "Avviare la stabilizzazione delle maestre precarie"

Non pensare di amministrare il Comune come un'azienda, fornisce servizi. Procedere alla stabilizzazione delle insegnanti precarie. Romatoday ha intervistato Stefano Gianandrea De Angelis, dell'Unione sindacale di base di Roma Capitale

Non pensare di amministrare il Comune di Roma come un'azienda in quanto fornisce servizi. Ascoltare i dipendenti. Procedere alla stabilizzazione delle insegnanti precarie. Che linee dovrà seguire il prossimo sindaco nella difficile gestione della macchina capitolina? Romatoday ne ha parlato con Stefano Gianandrea De Angelis, dell'Unione sindacale di base di Roma Capitale.

Partiamo dal contratto decentrato. Dopo oltre un anno di trattative non si è ancora arrivati ad un punto condiviso. La patata bollente passerà al prossimo sindaco. Cosa serve per sbloccare la situazione?

Il contratto unilaterale non è stato proprio digerito dai dipendenti capitolini. Sono stati introdotti dei criteri di valutazione che non rispondono alle prestazioni effettive del personale. In secondo luogo, ha generato degli errori di carattere amministrativo: non ha risolto in modo positivo le problematiche inerenti all'organizzazione del lavoro. Infine, rispetto ai rilievi del Mef, la dirigenza non è stata praticamente toccata.

Cosa dovrà fare il prossimo sindaco per arrivare ad una soluzione della vertenza?

Ascoltare i dipendenti e non solo le segreterie sindacali o le componenti politiche che vogliono amministrare Roma secondo le volontà dei dirigenti. Il prossimo sindaco non si deve dimenticare che la macchina amministrativa romana è complessa e farraginosa ma si regge sul lavoro dei suoi dipendenti che con senso di responsabilità mandano avanti tutta l'attività. Non si può gestire un'amministrazione pubblica come se fosse un'azienda, rispettando le richieste che arrivano dall'alto in merito al pareggio di bilancio. Si tratta di un servizio reso ai cittadini.

24 mila dipendenti comunali: in numeri assoluti fa impressione. Al contrario diverse categorie, penso soprattutto a vigili e maestre, denunciano di essere sotto-organico.

La situazione è grave anche in settori fondamentali. Quello scolastico ne è un esempio: mancano tra le 1200 e le 1500 educatrici. Così negli anni, garantendo il servizio con le supplenze, solo nella Capitale si è arrivati a servirsi di circa 5 mila precarie. È assurdo pensare che in una recente delibera il commissario Tronca preveda l'assunzione di sole 300 unità. Sul punto il prossimo sindaco dovrà certamente contrattare con il Governo una deroga alla legge Brunetta.

Com'è la situazione per gli amministrativi e per i vigili?

La carenza d'organico riguarda anche loro. Si richiede di aprire gli sportelli anche nel pomeriggio ma con il personale ridotto al minimo che non riesce a coprire l'interno turno giornaliero. In questo modo non è possibile prendersi né un riposo né andare in ferie. Al corpo di Polizia Locale invece su 5600 effettivi ne servirebbero 8500 unità. Anche l'organizzazione del lavoro è inadeguata. Basta pensare che nel Centro Storico sono impiegati 2800 vigili mentre alla parte restante della città, comprese le periferie, ce ne sono 2500.

Tra la riorganizzazione del lavoro contenuta nel contratto unilaterale e la situazione delle precarie, il settore scolastico è in fibrillazione. Cosa chiede al prossimo sindaco?

Non si può pensare di risolvere il problema della carenza di organico nelle scuole comunali, riducendo la qualità del servizio. Dopo l'approvazione dell'atto unilaterale il rapporto insegnante/bambino è stato talmente alterato che il lavoro delle educatrici più che un intervento psicopedagogico e didattico ha assunto la forma di un babysitteraggio pubblico. Il prossimo sindaco si dovrebbe ricordarsi che non si tratta di scartoffie o di pratiche burocratiche ma di bambini.

E le precarie? Come risolvere questa situazione?

Il commissario Tronca, indicendo un nuovo bando, lascerà a casa migliaia di precarie che hanno accumulato anni di esperienza per assumere nuovo personale tutto da formare. Il nuovo sindaco è disposto a stralciare questa parte di delibera? Poi va avviato un processo di stabilizzazione delle precarie in accordo con il Governo. È l'unico modo per garantire il servizio. Se non cambiasse nulla, a settembre molti asili comunali potrebbero rimanere chiusi. E il rischio è che molti genitori si rivolgano al privato. 

Passiamo ai vigili. Cosa dovrebbe fare il prossimo sindaco per riportare la pace nella categoria?

Prima di tutto nominare un comandante che li ascolti e li organizzi secondo le loro necessità e quelle della città. Penso ai trasferimenti obbligatori da un gruppo ad un altro che sono stati anche bocciati dal Tribunale del Lavoro. Persone mandate a 20 chilometri di distanza a svolgere mansioni che non sostenevano da 15 anni: tutto questo ha generato una minore produttività. E ancora. La concentrazione del personale in centro o gli effetti del contratto unilaterale che sono costati in un anno dai 3000 ai 3500 euro nel Cud. Il nuovo sindaco dovrebbe fare in modo che i vigili siano dislocati meglio sul territorio e tornino ad occuparsi di controllo preventivo e non solo di repressione.

La rotazione funziona?

Lo prevede la legge anticorruzione. Dal momento che i municipi romani sono grandi come città, il personale andrebbe fatto ruotare nelle funzioni ma restando nello stesso territorio. Inoltre, per rendere efficace questo meccanismo, bisognerebbe evitare di creare dei nuclei speciali che, poiché dichiarati ad alta professionalità, non vengono toccati.

Guardando alla macchina capitolina più in generale. Tre domande da porre al prossimo sindaco.

Ribadisco: la macchina amministrativa fornisce dei servizi ai cittadini, non può essere governata come un'azienda. Il prossimo sindaco inoltre dovrà rivedere i criteri che stabiliscono come si raggiungono gli obiettivi del settore. Spesso sono calati dall'alto senza un reale ascolto dei lavoratori. E ancora. Vanno accesi i riflettori sui dirigenti che troppo spesso, a riguardo, 'cercano di far contento il re'. La dirigenza capitolina ha la cattiva attitudine a non rendersi conto dell'importante ruolo che svolge: quanto personale è stato assunto negli ultimi anni? Quanti consulenti esterni? Che lavoro hanno fatto?

Riassumendo. Per arrivare ad una soluzione nella vertenza sul contratto decentrato il prossimo sindaco dovrà ascoltare di più i suoi dipendenti, e non solo le segreterie sindacali. Attenzione, anche in relazione ai rilievi del Mef, andrebbe posta al lavoro dei dirigenti. E ancora, assunzioni per permettere una diversa organizzazione del lavoro. Scuole: superare il contratto unilaterale che va a scapito della qualità del servizio, e avviare un percorso di stabilizzazione per le precarie. Più i generale: quali sono e come si raggiungono gli obiettivi nei diversi settori?

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