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Bertolaso: "Roma città terremotata". E da L'Aquila una lettera ai romani

L'ex capo della Protezione Civile e candidato sindaco per il centrodestra è intervenuto al videoforum di Repubblica. I cittadini del capoluogo abruzzese: "Vi raccontiamo cosa è successo sul nostro territorio"

“Non me ne vogliano i cittadini aquilani ma Roma è una città terremotata. Io lavoro per ricostruirla”. Guido Bertolaso, candidato sindaco di Roma del centrodestra, al videoforum con Repubblica.tv, parla da ex capo della Protezione Civile. “Chi la ricostruisce? Chi vuole fare polemica a livello politico o chi ci ha messo la faccia e che magari ha anche sbagliato ma ha pagato. Io lavoro per ricostruire e riorganizzare la città più bella del mondo. Della mia vita ho una grande colpa, se prendo un impegno lo porto fino alla fine”. Perché “tutti hanno fatto promesse ma nessuno ha mantenuto gli impegni”. 

Prova a passare all'attacco, Bertolaso in un momento in cui la sua candidatura è più a rischio che mai. Dopo che il suo nome è uscito dallo stesso tavolo di Berlusconi, Meloni e Salvini, la sua candidatura è ormai in bilico, colpita dal fuoco amico del leader del Carroccio che sulla questione ha fatto un passo indietro e ha annunciato di voler sentire i romani con gazebo per le strade. “Ero a Londra, ho parlato a lungo con Matteo Salvini. Lui mi ha detto: 'Punto su di te perchè noi vogliamo vincere” ha detto ancora Bertolaso. 

A scatenare le perplessità di Salvini, la frase di Bertolaso sui rom. “Si è fatta una tempesta in un bicchier d'acqua” ha risposto. “Di ruspe ne parlano in tanti: io parlo di sistemi per evitare che vivano nell'illegalità e voglio dare priorità a quei cittadini che a causa dei rom si trovano in situazioni invivibili”. 

Intanto da L'Aquila arriva una lettera indirizzata ai cittadini romani. “Con questa lettera vorremo cercare di raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni e le ingiustizie che ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio” esordisce il documento firmato da Comitato 3e32 / CaseMatte, Appello per L’Aquila, Link Studenti Indipendenti L’Aquila, Unione degli Studenti L’Aquila, Legambiente L’Aquila. Il riferimento è al tragico terremoto che sconvolse il capoluogo abruzzese il 6 aprile del 2009. In quel periodo, c'era il governo Berlusconi, Bertolaso era capo della Protezione Civile. 

Partono dalla vicenda della commissione Grandi Rischi che si era riunita a L'Aquila qualche giorno prima della terribile scossa, il 30 marzo 2009. Riportano nella lettera: “'Un’operazione mediatica', come la definisce lui stesso nelle intercettazioni, con lo scopo di 'tranquillizzare la popolazione'. Per effetto di questa 'operazione' molte persone sono rimaste serene nelle proprie case la notte del terremoto”. Le critiche continuano anche dopo il terremoto "dalla grottesca idea del G8, che ha avuto il solo merito di blindare la città e far costruire due inutili strade, alla favola 'dalle tende alle case'” continuano.

I cittadini ricordano anche fenomeni di 'repressione' nella gestione post-terremoto: “Fin da subito dopo il terremoto, Bertolaso, commissario per l’emergenza, ha utilizzato i suoi poteri per ostacolare in tutti i modi la partecipazione e l’autorganizzazione della popolazione, vietando assemblee e volantinaggi nelle tendopoli […]  grazie alla complicità del prefetto e vice commissario Franco Gabrielli (poi suo successore a capo della protezione civile e ora Prefetto di Roma)”. E ancora, 'speculazione' in riferimento al progetto delle 19 New Town: “Sono stati occupati circa 460 ettari fuori città (più dell’estensione del centro storico aquilano)” e favorite “grazie alla deroga sugli appalti dovuta all’emergenza, le imprese che hanno costruito tali alloggi ad un costo intorno ai 3mila euro a metro quadro”. Nel mirino dei cittadini aquilani tutto il 'sistema Protezione civile' e le modalità con cui operava di fronte alle emergenze. 

“Il nostro è un appello ai romani” continuano. “L’appeal bipartisan dell’ex capo del Dipartimento della Protezione Civile è indicativo di un metodo di gestione della cosa pubblica”. Un metodo che “si basa, appunto, sulla limitazione temporanea dei diritti civili, in contesti in cui l’eccezionalità della situazione (catastrofi naturali, disastri ecologici, grandi eventi, ecc.) viene evocata come condizione sufficiente per un esercizio non convenzionale degli strumenti di controllo, di sicurezza e di repressione a disposizione”. 

Bertolaso, attualmente, ha due processi in corso a suo carico. Il primo riguarda il G8 della Maddalena e riprenderà a maggio. Per quanto riguarda il terremoto de L'Aquila invece c'è il processo Grandi rischi bis, l'udienza è fissata per il 4 marzo.  L'accusa è di omicidio colposo plurimo e lesioni. “Mi ritengo totalmente estraneo alle accuse” ha risposto Bertolaso a Repubblica.tv. “Entrambi i processi verranno prescritti, uno a maggio, uno a ottobre. E ho detto anche che rinuncio alla prescrizione, che voglio una sentenza. Voglio che qualcuno dica se sono innocente o colpevole”.
 

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