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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016

Elezioni, Meloni: "Se non andassi al ballottaggio, voterei Virginia Raggi"

Lo ha detto questa mattina la presidente di Fratelli d'Italia ad Agorà: "Non appoggerei in nessun modo il Pd". Poi su Bertolaso: "C'è ancora tempo per comporre. Sono disponibile anche alle primarie"

“Escludo l'ipotesi di non arrivare al ballottaggio, ma se così fosse tra Giachetti e Raggi voterei la seconda”. A due giorni dalla candidatura a sindaco di Roma, Giorgia Meloni spezza una lancia in favore della candidata del Movimento cinque stelle. La presidente di Fratelli d'Italia è intervenuta in diretta ad Agorà su Rai Tre: “Sono molto amica, da anni, di Roberto Giachetti. Gli voglio molto bene ma non potrei in nessun modo di appoggiare il Pd al ballottaggio se io non ci arrivassi” ha affermato. Una posizione chiara che però si è affrettata a corregre con un tweet: “Chi sceglierei a Roma tra Giachetti e la Raggi? Escludo di non arrivare al ballottaggio, il problema non si pone”.

La sua candidatura ha di fatto spaccato il centrodestra, con Berlusconi rimasto 'fedele' a Bertolaso e Salvini che invece sostiene la sua corsa. Per Meloni, però, l'unità si può ancora ricomporre: “C'è ancora tempo per far calmare le acque e spazio per comporre. Non ho prebende da dare ma su molte cose con Bertolaso abbiamo lo stesso percorso, quindi possiamo provare a fare alcune cose insieme” ha continuato. “Sarei ancora pronta per le primarie ma se si fanno entro due settimane. Perchè bisogna parlare dei problemi dei romani mentre da settimane si parla solo delle beghe dei partiti”. 

Dopo aver appoggiato Bertolaso, Meloni spiega i motivi della sua decisione: “In una prima fase abbiamo sostenuto lealmente Guido Bertolaso, con lui c'è un rapporto di stima reciproca, però è un dato di fatto che la sua candidatura non riusciva a tenere insieme la coalizione e non bucava tra i romani e tra le gente. Tutti ci davano, diciamoci la verità, fuori dal ballottaggio, gli opinionisti, i sondaggi, i commentatori e tutti i romani. Quindi il problema ce lo dobbiamo porre se non vogliamo fare un favore a Matteo Renzi” ha continuato. 

Poi una considerazione politica: “Io non sono fascista. Però distinguo tra l'antifascismo storico e quello politico del periodo repubblicano, che ha significato che molti ragazzi, anche sedicenni, fossero ammazzati. Quindi a quello repubblicano guardo con sospetto. L'antifascismo storico è tutta un'altra storia: riconosco i drammi legati alla storia del fascismo. Ma io faccio politica da 25 anni e non ho niente da farmi perdonare. E non ho mai avuto rapporti con Casa Pound. Di me parlano malissimo”.

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