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Elezioni Roma 2016

Giachetti dà lezioni alla Raggi: "Prende voti con impostazione etica disgustosa"

Il candidato sindaco del Pd interviene a Classe Dem e regala riflessioni su demagogia e populismo. Duri gli attacchi alla Raggi: "La carta di credito? L'ho mollata 5 minuti dopo l'elezione a vicepresidente della Camera"

La campagna elettorale entra nel vivo, la data del voto è stata fissata e lo scontro tra i candidati sembra accendersi. Così, se il centrodestra è ancora impegnato a darsi una forma, Pd e Movimento Cinque Stelle giocano una partita tutta loro che ieri si è infuocata soprattutto per i duri attacchi di Roberto Giacchetti alla candidata grillina Virginia Raggi. Un affondo arrivato durante l'intervento del candidato Pd a Classe Dem, la scuola politica dei futuri dirigenti democratici. 

Qui il vicepresidente della Camera ha tenuto una sorta di lezione su demagogia e populismo. Il suo bersaglio? Virginia Raggi, quella che lui stesso ha definito "la candidata più accreditata a diventare sindaco della Capitale (ma non sarà così, precisa)". Secondo Giachetti la Raggi non fa altro che "sfuggire dal merito dei problemi e spara a palla incatenate su un binario che per me è un binario morto. Siamo al punto che la candidata a sindaco, non sapendo cosa dire, insieme a un leader popolare del M5S (Di Battista, ndr), nel giorno in cui l'ex tesoriere della Margherita Lusi è stato condannato a 7 anni, hanno fatto uno "straordinario" video la cui sintesi è "Lusi condannato a 7 anni. E Giachetti dove era?". Io, cara Raggi- incalza Giachetti- in quegli anni facevo il segretario della Margherita di Roma, io sono l'unico che l'ha fatto per tre anni e, nelle casse del partito, quando me ne sono andato, ci stavano 10 o 20mila euro in più".

Quindi quella che puo' essere definita una lezione per i giovani: "Quando ho sentito questa cosa mi pizzicavano le mani ma io non accetto di percorrere questa strada. Io non lo farò mai per la mia etica, non lo farò mai. Cara Raggi, potrai vincere le elezioni così ma prendi il voto sulla base di una impostazione etica disgustosa". 

La scintilla è però scoccata e Giachetti è un vulcano: "Quale il primo provvedimento se dovesse vincere? Risposta: "Abolirò la carta di credito" Minchia!- commenta Giachetti. Quello che inciampa nelle buche, quello che è coperto dalla monnezza, quello che aspetta gli autobus tre ore, capiscono che quello della carta di credito è argomento risolutivo per risolvere questi problemi". 

Poi, lasciando l'ironia, Giachetti aggiunge: "Malefica non è la carta di credito ma come si usa. Io non ho il problema di abolirla perchè non la prenderei, perchè non ne ho bisogno. Ma comunque arrivi tardi, cara Raggi. Io, cinque minuti dopo essere stato eletto vicepresidente della Camera, ho rinunciato per primo all'autoblu, all'appartamento di servizio, alla porzione di spese di rappresentanza. Io non so neanche come si chiedono. Mai speso una lira. Io viaggio in seconda classe e in qualunque occasione mi pago l'albergo, io non prendo nemmeno il taxi. Io non ho un telefono di servizio, io mi sono sempre pagato per conto mio anche la corrispondenza istituzionale". E, per tutto questo, "non ho fatto conferenze stampa, non sono andato in televisione a fare proclami perchè è la mia storia, la mia etica. Non puo' essere il punto di un programma ma un punto della propria vita".
 

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