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Elezioni Roma 2016

Storace, promessa da sindaco: "Se non ci ridanno i marò, chiudo i ristoranti indiani"

L'ex governatore del Lazio, leader de La Destra, nel corso della presentazione della sua candidatura: "Convocherò in Campidoglio l'ambasciatore"

Se sarà sindaco di Roma non ci saranno solo trasporti e periferie da riqualificare in cima alla lista delle cose da fare. Nel programma di Francesco Storace, che ieri al teatro Quirino ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Roma, anche l'orgoglio italiano. Un orgoglio da cui è nata una promessa politica dai profili internazionali: chiudere i ristoranti indiani fino al ritorno in Italia dei due fucilieri della marina arrestati in India . 

Dal palco del Quirino Storace ha arringato i presenti: “Noi siamo la Roma che si è emozionata per i caduti di Nassiriya, mentre altri inneggiavano all’oltraggio per quei caduti, noi siamo la terra che ha guardato attonita il sacrificio di Fabrizio Quattrocchi”.

Fino alla vicenda che ha coinvolto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: “Soffriamo e coviamo rabbia come Capitale d'Italia anche per Massimiliano e Salvatore ricattati dall'India”. Così la proposta, accolta tra gli applausi: “Se sarò sindaco di Roma convocherò in Campidoglio l'ambasciatore dell'India e dirò che se entro 10 giorni non tornano in Italia chiudiamo tutti i ristoranti indiani in città”.

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