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Elezioni Roma 2016

Fdi, si apre il fronte anti Bertolaso: in 21 si schierano con Storace

Centrodestra sempre più spaccato verso le comunali. Dopo il sostegno di fittiani e 'Cuori Italiani' ad Alfio Marchini, la rottura sul leader de La Destra. "No a candidati scelti a tavolino"

Centrodestra sempre più spaccato attorno alla candidatura a sindaco di Guido Bertolaso. Non solo la diaspora di fittiani e 'Cuori Italiani' verso Alfio Marchini, escluso dalla 'triplice' coalizione tra Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia, per veto di quest'ultimo. Ieri lo scontro si è consumato all'interno del partito di Giorgia Meloni.  

21 esponenti, vicini all'ex sindaco Alemanno, hanno aperto un fronte ribelle e dichiarato apertamente il proprio sostegno a Storace. “Sono state negate le primarie che invece nello statuto di Fdi hanno un valore fondativo” si legge in una nota che porta la firma di Marco Cerreto, componente della direzione nazionale di Fdi e portavoce dei 21 dirigenti 'ribelli' del partito. “Ciò che è ancora più grave è che le candidature a sindaco decise a tavolino sono una palese violazione dello statuto di un partito che per ratificarle avrebbe dovuto convocare un ufficio politico e una direzione nazionale che ovviamente non si sono mai riunite”.

Ne è nato un gioco di repliche e controrepliche. “I 21 sedicenti dirigenti di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale sono da tempo fuori dalla linea politica del partito e sono fondatori di un 'movimentino' concorrente animato da Alemanno e Fini” si legge in un comunicato del coordinatore dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli. “Auspicavamo che avessero almeno la dignità di non parlare più a nome del nostro partito e di uscire spontaneamente da Fratelli d'Italia: nella destra che stiamo costruendo non c'è spazio per i vecchi rottami nostalgici dei metodi della Prima Repubblica”. Rispondono i 'ribelli': “Siamo dirigenti a tutti gli effetti, non ci è mai stata comunicata nessuna espulsione o deferimento". 

Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fdi e tra le proposte di candidatura da parte della Meloni prova a mettere un punto: "Da due giorni si è armata una guerra senza esclusione di colpi contro Bertolaso e FdI-An, con una violenza inaudita, probabilmente tesa a provocare una nostra reazione. Che non ci sarà, perchè la nostra sfida è per il governo di Roma e non per il capobanda della piazzetta” ha scritto in una nota. “Alla luce di questa canea, di tale assalto sguaiato e reiterato, abbiamo tratto più di prima la convinzione di aver fatto la scelta giusta. Il nostro obiettivo è battere al ballottaggio la sinistra e su questo continueremo a lavorare cercando di essere all'altezza della sfida”. 

Intanto Francesco Storace, ex governatore del Lazio e attuale vicepresidente in Consiglio regionale, incassa un sostegno in più: “Se anche dal movimento di Salvini a Roma arrivano significative adesioni, ne prendo atto con grande soddisfazione e auspico che il centrodestra voglia ragionare sull'unica opzione di destra e centrodestra pronta a competere per la Capitale. Non servono appelli a favore di un candidato sciagurato; ma serietà nel comprendere che un elettore di centrodestra fatica a scegliere tra candidati di provenienza sinistra".   

Il punto di oggi è però stato segnato da Fdi. Fabrizio Santori, mister preferenza al consiglio regionale del Lazio nelle liste di Storace, è passato oggi a Fdi-An. “Questa è una bellissima famiglia” il suo commento.

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