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Elezioni Roma 2016

Ballottaggio, #confrontoskytg24: tra Raggi e Giachetti vere scintille solo su Atac

Scontro vero solo sul futuro della municipalizzata dei trasporti. Giachetti all'attacco su debito e Olimpiadi, ma si innervosisce sulla vicenda dei casali a Subiaco. Raggi dura sull'Imu al Vaticano e sui 159 nuovi bus. In difficoltà su avviso di garanzia, dedica della via e sulla squadra. Ecco come è andato il confronto

Nessun corpo a corpo, nessuno scontro. Voti spostati pochi, pochissimi, praticamente nessuno. In compenso tante conferme su quello che è emerso nel corso di questa campagna elettorale. Da un lato Roberto Giachetti, politico di professione che si mostra affidabile, ma a volte troppo legato a logiche del passato da cui non sembra in grado di prendere le distanze. Dall'altro Virginia Raggi, avvocato che studia per diventare sindaco, che si applica, passa ore sui libri, finendo per essere evidentemente preparata, ma che quando c'è da rispondere senza gli appunti davanti appare troppo ingessata e legata a una lezioncina imparata a memoria. Scivola via così, su questi binari, l'ultimo confronto televisivo pre ballottaggio su SkyTg24 tra i due aspiranti sindaci di Roma. 

Chi ha vinto? Se guardiamo alla gestione del mezzo televisivo pensiamo che Giachetti sia stato più efficace, meno ingessato e meno legato ad un copione. Se valutiamo le sensazioni sui voti spostati, siamo portati a dire la Raggi. E' in vantaggio nelle urne e doveva difendersi e l'impressione è che l'abbia fatto al meglio. Se infine si vuol pensare all'affidabilità e alla competenza anche qui, alla lunga, Giachetti è parso più quadrato, sicuro e meno incerto in alcuni passaggi.

In particolare la Raggi paga quello che possiamo definire il legame con l'apparato Casaleggio. In tre punti è finita chiaramente in difficoltà e il leit motiv è proprio il suo essere telecomandata. A chi dedicheresti una via? Chiederei ai cittadini. In caso di avviso di garanzia? Deciderebbero i cittadini. La squadra, ci anticipa qualche nome prima che esca sul blog? La comunicherò entro venerdì, ma sta venendo su bene. Sui tre quesiti Giachetti non ha detto niente di che, anzi. Nonostante ciò è apparso più libero e sciolto.

Ma ecco, domanda per domanda, come è andato il confronto. 

RIFIUTI - Si comincia dai rifiuti con Giachetti che punta alla chiusura del ciclo e alla riorganizzazione del personale dell'Ama, proseguendo il lavoro di Fortini e perseguendo un'attenta divisione della città in 360 zone. L'obiettivo è abbassare la Tari, attraverso l'apertura degli ecodistretti. La Raggi parte subito all'attacco, indicando il problema nell'Ama e nella mancata chiusura del ciclo dei rifiuti. Bene la chiusura di Malagrotta, ma non avendo gli impianti bisogna mandare i rifiuti all'estero. L'obiettivo per lei è internalizzare tutto in Ama e iniziare a vendere i rifiuti differenziati. Un obiettivo da perseguire attraverso una manutenzione degli impianti Tmb. Meglio la Raggi perché nella risposta evidenzia il nervo scoperto della chiusura di Malagrotta avvenuta senza un reale piano rifiuti.

DEBITO - Sul debito la candidata del M5S ribadisce la necessità di un'audit per capire a quanto ammonta. Quindi l'idea di rincontrattarlo, abbassando i tassi. E visto che sono soldi dei cittadini il Ministero non puo' dire di no. Giachetti qui affonda, accusando la Raggi di cambiare idea: "Il debito non voleva pagarlo". Quindi ribadisce: ricontrattare i tassi per risparmiare 100 milioni di euro da usare soprattutto per il sociale. Meglio Giachetti: fornisce più numeri e infilza l'avvocato pentastellato su precedenti sue dichiarazioni. 

OLIMPIADI - Inevitabile la domanda sul tormentone pre ballottaggio: Olimpiadi sì, Olimpiadi no. Giachetti attacca la Raggi: "La candidata Raggi, che aveva dichiarato criminale affrontare il tema delle Olimpiadi, dovrebbe sapere che il Cio da' 1,7 miliardi di euro perchè ci sono Olimpiadi. Se diciamo no, che facciamo cancelliamo anche il Giubileo del 2025?". La pentastellata torna a proporre nuovamente il referendum: "Se dovessi diventare sindaco sarò io stessa a indire il referendum consultivo sulle olimpiadi e sarà interessante vedere come si posizionerà il candidato Giachetti. Ma credo che le priorità della città e i problemi siano altri. Trovo agghiacciante- ha aggiunto- che un sindaco dica che tutti i servizi saranno o meno bloccati in base a un evento incerto come le Olimpiadi". Sostanziale pareggio. Giachetti non spiega e attacca soltanto. La Raggi si difende, ma con la frase finale cade un po' troppo nel populismo. 

BUCHE - Altro tormentone, quest'altro più pop, è quello delle buche. Come chiuderle? Giachetti: "Nei primi 100 giorni farò un servizio che si chiama 0606zerobuche. Telefonata, un riferimento e si interviene. In generale faremo gare su almeno tre anni. Faremo 4 appalti e non 100. Affiderò questo tema dei lavori pubblici ad Alfonso  Sabella". Raggi: "I soldi si possono trovare aggredendo gli sprechi, ad esempio quelli sugli immobili. E poi evidente che bisogna applicare la norma sugli appalti. Per riparare le buche dobbiamo considerare che possono lavorare tante ditte perché il tessuto romano è fatto di piccole e medie imprese e possiamo dare lavoro a tutti e non concentrando in maxi appalti". Meglio Giachetti, con la carta Sabella e con la proposta concreta dei 4 appalti invece dei microappalti odierni. 

DOMANDA SUL 730 - Semprini chiede quindi spiegazioni, ulteriori, sul 730. Giachetti aveva riferito dei casali di Subiaco, oggetto di un'inchieta giornalistica del Fatto Quotidiano. Il giornalista Sky riprende il caso e ne chiede conto. Il candidato del centrosinistra si scompone: "Nessuna irregolarità. Sono 2 casaletti da 160 metri quadri, per un totale di cinque stanze. La stanza in più è per il motore della piscina". "Vuol farci un agriturismo?", chiede il conduttore. Un nervoso Giachetti spiega che è impossibile farlo perché lui lì non coltiva e che se lui vuole metterci 5 bagni sono affari suoi. Alla Raggi si chiede conto dei 20.000 euro dichiarati nel precedente confronto. In maniera serafica spiega di aver sospeso l'attività di avvocato e di vivere dello stipendio da consigliera comunale. Meglio la Raggi, meno innervosita dalle domande del conduttore. 

IMU VATICANO - La si fa pagare o no? La Raggi qui tira fuori l'attività da consigliera: "Siamo stati i primi a chiedere che il Vaticano, nelle sue attività commerciali, paghi l'Imu. Marino e la sua giunta sono stati sordi. Anche Papa Francesco ha detto che va pagata". La Raggi però non risponde, anche in maniera piccata, alla domanda se è credente. L'agnostico Giachetti afferma la necessità di valutare caso per caso e che sicuramente alle attività commerciali della chiesa va fatta pagare. Qui affonda la Raggi con la replica: "Giachetti è stato capo di gabinetto di Rutelli. Sono passati 20 anni e continuate ancora a promettere cose che avete dimostrato non saper mantenere". Meglio la Raggi, soprattutto nell'affondo sulla replica. 

MAPPA MUNICIPI - Se ad Alemanno e Marino furono chiesti i sette colli e i sette Re di Roma, Semprini a Raggi e Giachetti mostra la mappa dei municipi. Qualche incertezza da parte della Raggi che non riconosce subito il XII municipio e ne elenca in maniera forse troppo generica i problemi. Nessuna esitazione da parte di  Giachetti che del XIV municipio parla del Forte Trionfale e della sua possibile nuova utilizzazione. Meglio Giachetti, più sicuro e meno spiazzato dal quesito su Roma. 

UNA VIA A CHI? - A chi dedichereste una via? Nessun dubbio da Giachetti: "A Pannella". La Raggi, ingessata più che mai, se la cava con un "chiederei ai cittadini". E' il punto più basso della Raggi. Una domanda semplice, meritava una risposta semplice. 

SQUADRA - Si passa quindi alla squadra. "Sei donne e tre uomini", ribadisce Giachetti, ripetendo i nomi noti già dal 20 maggio. "La comunicheremo entro venerdì", fa sapere la Raggi, rimanendo abbottonata, nonostante la richiesta di anticipazioni del conduttore. "E' una squadra che sta venendo su bene. Non comunico i nomi per non mettere in difficoltà i professionisti visti gli attacchi rivolti alla mia persona in questi giorni". Anche qui male la Raggi che appare nuovamente legata a doppio filo all'apparato Casaleggio che ha promesso l'uscita dei nomi tra domani e venerdì. Senza strafare Giachetti porta a casa il punto. 

MESSAGGIO A CARMINATI - E' il passaggio su Mafia Capitale e Giachetti parte sconfitto in partenza, sulla carta. Il candidato del centrosinistra se la cava dicendo che "Carminati deve sapere che saremo vigili". La Raggi usa l'intercettazione in cui il sindaco di Pomezia Fucci viene definito incorruttibile. "A Carminati dico che saremo incorruttibili". Meglio la Raggi, ma Giachetti va meno in difficoltà di quanto ci si sarebbe aspettati.

DOMANDA INCROCIATA - Alla Raggi il quesito sul da farsi in caso di avviso di garanzia. "Decideremo con i cittadini perché la nostra impronta è che stabiliremo un legame tra il sindaco e i cittadini. Vedremo se i cittadini dovranno esprimersi sul sito del Comune o su quello di Grillo". A Giachetti invece Marcello De Vito chiede se ha votato legge Fornero, salvabanche e job act. Giachetti risponde di aver votato tutti quei provvedimenti, anche se avversati all'interno di una dialettica interna. Giachetti si difende, la Raggi finisce ancora in difficoltà sul suo essere telecomandata. 

CICLABILITA' - Punta sul Grab e poco altro Giachetti, mentre la Raggi tira fuori proposte come le corsie per ciclisti (bike lanes), gli stalli alle stazioni della metro e la possibilità di portare la bici sui mezzi. La pentastellata sembra credere di più nella ciclabilità. Leggerino Giachetti che sul tema sembra un po' svogliato. 

ASILI NIDO - Sugli asili nido la Raggi non fa "promesse elettorali. Ci impegneremo ad allargare la fascia di esenzione". Giachetti invece punta alla reintroduzione dell'esenzione per il terzo figlio. Sostanziale pareggio su questa risposta. 

SHARING ECONOMY - Il terreno è scivoloso. Si parla di Uber e urtare i tassisti è un attimo. La Raggi lo sa e sta attentissima. "Bisogna far rispettare le regole, oggi c'è troppa concorrenza sleale". Quindi è attenta a non confondere Ncc e Uber. Più sciolto Giachetti che parla, genericamente della necessità di nuovi regolamenti. Troppo poco naturale la pentastellata, meno preoccupato Giachetti. Meglio lui su questo tema. 

ATAC - Chiusura su Atac, dove i candidati si giocano repliche e contro repliche. Giachetti promette 150 nuovi bus e la prosecuzione del lavoro di Rettigheri. La Raggi replica sventolando il bando firmato da Tronca per 159 nuovi bus: "Vendete per vostre cose che vostre non sono", spiega. E ancora: "Atac non verrà privatizzata". Replica Giachetti difendendo il lavoro del Pd sui 150 bus e richiamando ancora il lavoro di Rettigheri. Quindi ancora la pentastellata: "Sul suo sito c'è scritto che privatizzerà l'azienda" e ricorda quindi la Roma Tpl e le difficoltà dell'azienda privata. Il candidato dem si difende parlando di incapacità di leggere visto che quello è un titolo a cui non corrisponde la dichiarazione. La Raggi fa male a Giachetti sui 150 bus, ma appare poco propositiva e troppo polemica sul passato. 

APPELLO FINALE - Punta sul lavoro del M5s la Raggi: "Abbiamo lavorato tanto in 3 anni. Tutte le promesse le abbiamo mantenute, abbiamo rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali senza aver bisogno di una legge. Ora ci impegneremo a far cambiare verso a questa città e a questa società. Quello che dobbiamo fare è aggredire gli sprechi e combattere la corruzione e lo possiamo fare solo noi che siamo una forza politica con le mani libere, finanziata da cittadini con cui abbiamo scritto il programma e che sono coloro a cui dobbiamo rendere conto delle nostre azioni di governo". Punta invece sulla spiegazione della sua candidatura Giachetti: "Mi sono candidato in un momento difficile. Ho girato tanto, ho incontrato tanta rabbia, diretta anche alla nostra parte politica, ma bisogna guardare al futuro e a come disegnare la Roma dei prossimi anni. Se mi darete la possibilità di fare il sindaco, sarà un grande onore e potrò coronare il sogno più grande della mia vita".

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