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Elezioni Roma 2016

La Raggi graffia, Giachetti incassa: nel primo confronto i candidati scaldano i motori

Primo confronto senza il centrodestra. La candidata grillina e quello dem scaldano i motori. Fassina fa il terzo incomodo e il primo match moderato dai blogger è senza sussulti. Stasera a Porta a Porta confronto a quattro

E' un confronto a metà quello tra i candidati a sindaco andato in scena ieri pomeriggio alla Città dell'Altra Economia. Giorgia Meloni e Alfio Marchini disertano l'evento organizzato dai blogger anti degrado e lasciano Giachetti, Raggi e Fassina da soli ad esporre le loro idee su sicurezza stradale, viabilità, rifiuti, corruzione, cartelloni.

Così il primo dibattito pubblico tra i candidati sindaci è monco, senza lo scontro nell'area di centrodestra e con i riflettori puntati sulla candidata pentastellata e sul suo rivale dem. Assediati da fotografi e cineoperatori conquistano le attenzioni di tutti, desiderosi di vedere se i due si stringono la mano. Il gesto c'è, ma per entrambi è controvoglia, fatto quasi più per educazione che per una reale empatia. I due non si guardano mai, si respingono, pur seduti uno di fianco all'altro. A "reggere il moccolo" Stefano Fassina, candidato sindaco di Sinistra Italiana che si prende le briciole di attenzione che cronisti e cittadini gli riservano. 

Pochi i sussulti di un confronto vissuto sui temi cari a Roma Pulita!, DiarioRomano e a RomaFaSchifo il cui fondatore, Massimiliano Tonelli, compare in collegamento skype da New York ponendo domande sulla sicurezza stradale e sulla comunicazione dei nomi della giunta. E proprio qui il dibattito si anima. Fassina inizia a fare i nomi (Visco, Bray, il figlio di Angelo Vassallo), Giachetti ribadisce che presenterà i 12 nomi entro il 21 maggio, mentre la Raggi punge per la prima volta: "Non bisogna fare a gara a chi presenta la giunta prima, ma puntare alla sostanza".

Sulla corruzione i tre, incalzati sul tema della rotazione dei dirigenti e dei vigili urbani, si mostrano sostanzialmente d'accordo. Giachetti: "La mia proposta è di farla ogni 3 anni per i dirigenti, ogni 5 anni per i funzionari e ogni 10 anni per i dipendenti, soprattutto nelle aree più calde e delicate. Bisogna inquadrare il tutto in un piano più ampio di riorganizzazione della macchina amministrativa- ha sottolineato Giachetti- con momenti di formazione anche con l'Anac. Ma non bastano Cantone o Pignatone, serve un approccio affinchè l'amministrazione si muova coesa per creare gli argini alla corruzione". La Raggi è d'accordo con le rotazioni, ma critica, senza citarli, Cantone e il comandante Raffaele Clemente: "La rotazione posta in essere è stata un palliativo perchè solo territoriale. Invece deve essere sia territoriale che funzionale. Perchè se questo provvedimento serve contro la corruzione, facendo un esempio, un vigile corrotto a cui viene cambiato territorio, da un Municipio ad un altro, deve solo cambiare mercato per continuare come prima. Invece va ruotata anche la funzione. E serve inoltre la formazione"

Il confronto si scalda su via dei Giubbonari: "Vorrei sapere da uno dei miei competitor, in particolare uno, se ha intenzione di saldare i 170.000 euro per la sede del Pd di via dei Giubbonari che spettano al Comune". Giachetti, punto nel vivo, risponde piccato: "Forse qualche candidato è distratto non appena mi è stato posto il problema a malincuore ho detto che da sindaco mi sarei adoperato affinchè fosse restituita e fosse pagato quello che andava pagato".

Tutti d'accordo sull'assessorato alla legalità. Non serve, era una misura emergenziale post mafia capitale è "il sindaco a garantire la legalità", dice Giachetti, trovandosi su questo d'accordo con la rivale Raggi. 

E proprio la candidata pentastellata alla fine risulta la più applaudita. La claque a cinque stelle prevale su quella dem e di Fassina. E quando i due "rivali" si allontanano fotografi e giornalisti sono tutti per lei, trattata ormai come una vera e propria star.

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