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Elezioni Roma 2016 Prenestino / Via Teano

Stupro al Prenestino: Meloni e i suoi all'attacco, tra ruspe e allarmi sicurezza

Diversi i commenti di candidati dell'area di centro destra ai fatti di cronaca avvenuti in via Teano. Meloni: "Dopo il fermo del presunto responsabile, nessun segnale dalle istituzioni"

Dalla ruspa per "radere al suolo" insediamenti abusivi e baraccopoli, ai problemi legati alla sicurezza delle periferie, passando per i commenti di solidarietà a vittima e familiari. Il mondo politico non manca di commentare i fatti di cronaca avvenuti nel pratone di via Teano. Su quanto accaduto alla 27enne, stuprata e sequestrata per una notte all'interno dell'insediamento al Prenestino, si sono pronunciati gli esponenti di estrema destra, candidati alle prossime elezioni. Prima fra tutti, Giorgia Meloni. 

"Voglio esprimere alla vittima tutta la mia vicinanza in questo terribile momento. Martedì scorso, nell’incontro con i cittadini di Tor Pignattara, ho avuto modo di conoscere anche il papà che lamentava un silenzio imbarazzante sulla vicenda da parte delle istituzioni e dei mezzi di comunicazione. Gli ho offerto tutta la mia solidarietà e l’ho anche invitato alla manifestazione che sabato pomeriggio faremo a Tor Sapienza con Paolo Del Debbio per aiutare la famiglia ad accendere i riflettori sul caso" ha dichiarato la leader di Fratelli d'Italia. 

"Dopo il fermo del presunto responsabile non è arrivato nessun segnale da parte delle istituzioni. Intorno al pratone di largo Preneste i nomadi bivaccano ancora indisturbati. Abbiamo più volte sottolineato la pericolosità di questo insediamento abusivo, l’ultima volta a gennaio 2016 Fratelli d’Italia ne ha parlato col Prefetto e con il Commissario Tronca. Presenterò una interrogazione parlamentare su questo insediamento abusivo che rende pericolosa e insicura la vita dei cittadini del V Municipio. Mi aspetto una reazione durissima da parte dello Stato e che il campo rom sia sgomberato e chiuso" conclude.

Le fa eco il consigliere regionale Fabrizio Santori insieme a Francesco Figliomeni, candidato di FdI al Comune. "Desideriamo ringraziare le forze dell’ordine per l’egregio lavoro svolto in queste ore che starebbero assicurando alla giustizia i responsabili del sequestro e dello stupro di una ragazza di origini albanesi avvenuto il 6 maggio scorso nell’insediamento abusivo di nomadi in via Teano - scrivono in nota - a lei e alla sua famiglia va la nostra solidarietà e il convinto sostegno alle iniziative che intenderà promuovere per avere giustizia e per chiedere sicurezza e legalità per Prenestino e per l’intera città". 

E ancora sulle baraccopoli: "E’ impensabile che i campi rom siano terreni franchi, che le strade della nostra città siano così insicure, e che non si lavori al fine di garantire maggiore efficacia e serenità al lavoro svolto dalle forze dell’ordine sul territorio. E’ necessario fin da subito un controllo a tappeto dei campi rom, nessun razzismo ma sembra evidente che la percentuale dei reati commessi da questa comunità continui ad avere ancora un’incidenza così importante. E’ evidente che i progetti di integrazione sono falliti e che occorre quindi provvedere con altri strumenti". 

Sempre tra i candidati in Campidoglio per Giorgia Meloni, diffonde una nota stampa Imma Sorrentino: "Propongo l’istituzione immediata di un coordinamento tra Comune, Regione e Governo e i comandi territoriali di tutte le Forze dell’Ordine compresi i Vigili Urbani, ai quali debbono essere dati tutti gli strumenti tecnici e giuridici e l’addestramento per operare in situazioni di pronto intervento anche contro delinquenti pericolosi". 

Sui fatti è intervenuto anche il candidato presidente del V municipio di Fratelli d'Italia, in quota Lega, Fabio Sabbatani Schiuma. "Ho già incontrato il papà e la ragazza sequestrata e stuprata in via Teano, nel Municipio 5, da due nomadi ubriachi venerdi scorso. A loro ho espresso la mia sincera solidarietà, il mio profondo dolore e la mia rabbia". Poi la promessa elettorale: "Ai cittadini del municipio 5 prometto solo una cosa: quando sarò presidente, per i campi nomadi ci sarà solo la ruspa, altrimenti dovranno passare sul mio cadavere".

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