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Primarie Municipio V (ex VI e VII): intervista a Stefano Veglianti (Sel)

Assessore ai Lavori Pubblici nella giunta Palmieri, le priorità di Veglianti sono la manutenzione delle scuole (attraverso la rigenerazione ecologica), un piano per il sottosuolo e la trasparenza della PA. Inoltre, afferma, "va aperto un confronto con il Campidoglio per fermare le colate di cemento"

Assessore in quota Sel nella giunta Palmieri, Stefano Veglianti è forse il nome che impensierisce di più il presidente uscente, vuoi per radicamento nel territorio, vuoi per l'esperienza da amministratore, vuoi per collocazione politica, in un municipio molto sensibile a determinati temi. Cinquantenne romano prima di approdare a Sel Veglianti è stato consigliere per i Ds, quindi con Vendola la decisione di passare a Sinistra Ecologia e Libertà. Gli abbiamo chiesto come immagina il futuro V Municipio e come intende cambiarlo se dovesse farcela.

Quali motivi l'hanno spinta a candidarsi alle primarie?

Ovviamente le ragioni sono svariate, la prima è senz'altro la voglia di mettere a frutto l'esperienza accumulata prima come consigliere e poi come assessore. Ma è una decisione maturata anche in seguito al sostegno di cittadini e associazioni che forse riconoscono in me la persona giusta per guidare il municipio in una fase così delicata. Non dimentichiamoci che dopo la riforma approvata in Campidoglio i municipi diventeranno comuni metropolitani con poteri paragonabili a quelli di un qualsivoglia comune italiano e sarà necessario ridefinirne la pianta organica. Ma ovviamente la fase delicata è anche quella politica, e mi riferisco ai movimento di protesta come i 5 stelle che stanno costringendo i partiti a rinnovarsi.

Quali saranno i problemi più urgenti che dovrà affrontare, se eletto?

Come dicevo sarà fondamentale gestire bene la questione dell'accorpamento. Ridefinire la pianta organica di due municipi non è cosa semplice, perché, per fare un esempio, tanti servizi o sedi di istituzioni sono dislocate in due uffici e bisognerà ridisegnare tutto senza creare tensioni o esuberi. Un problema urgente è sicuramente quello dell'edilizia scolastica. La condizione di alcune scuole è catastrofica e dopo i tagli di Alemanno non è certo migliorata. E abbiamo visto tutti cos'è successo alla scuola Balzani.
Infine direi che per quanto possibile è doveroso cercare di porre un argine al dilagare del disagio sociale che la crisi sta determinando. Penso ad esempio a numerosi box dei mercati comunali che potrebbero essere messi a disposizione dei giovani in comodato d'uso.

Tre proposte che intende realizzare nel suo mandato.

La prima è costruire delle forme di partecipazione e controllo da parte della cittadinanza. La sala consiliare ad esempio può essere collegata via web per consentire a chi lavora di vedere le sedute del consiglio e valutare l'operato dell'amministrazione. In questo senso ho un modello di riferimento che è il Comune Open nato ad Udine.
Un'altra cosa da fare è un piano per il sottosuolo: un quarto del nostro budget destinato alla manutenzione ordinaria lo spendiamo solo per tappare le buche che si aprono nell'asfalto. Ormai non si tratta più di un aspetto episodico e via Dulceri ne è la prova.
E vorrei aprire un confronto con il Campidoglio per ridiscutere gli strumenti urbanistici che prevedono ancora cemento e consumo del suolo. Spendiamo quei soldi per puntare invece sulla rigenerazione ecologica degli edifici che già abbiamo. Penso ad esempio all'autosufficienza energetica della scuole da attuare attraverso pannelli solari e cappotti termici.

Ci rivela chi appoggerà nella corsa per le primarie di Roma Capitale?

Gemma Azuni, ma non solo per una questione di partito. Ha le doti umane giuste e ho potuto constatare di persona con quale tenacia e passione si interessi della cosa pubblica. Credo che il nuovo sindaco dovrà avere cuore, fiato e gambe, e lei è la persona giusta per ristabilire una “connessione sentimentale” con questa città.

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