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Intervista ad Emiliano Sciascia, candidato alla Presidenza del IV Municipio

Emiliano Sciascia si candida alla Presidenza del IV Municipio (Tiburtino). Ecco le sue proposte se dovesse vincere alle elezioni

Emiliano Sciascia è il candidato per il centro sinistra alla presidenza del IV Municipio (ex V). Dopo essere stato consigliere nel municipio Tiburtino per cinque anni, Sciascia vuole dare continuità al suo lavoro, puntando sul ristabilire un'azione condivisa tra i partiti di governo e sul creare un contatto diretto con la Cittadinanza.

Come ha organizzato la campagna elettorale e quanto è costata?

Ancora non abbiamo i dati definitivi sui costi della campagna, ma possiamo dire che in totale spenderemo tra gli 8 e i 10 mila euro. Abbiamo voluto impostare la campagna in modo tale da garantire contatti diretti con i cittadini, andando loro incontro nei luoghi della vita quotidiana: metropolitane, mercati saltuari, esercizi commerciali. E’ stata una bellissima esperienza durante la quale abbiamo voluto mettere al centro le esigenze e necessità delle persone. Abbiamo poi voluto incontrare associazioni, cooperative, parti sociali, commercianti perché vogliamo ricominciare a costruire reti tra le singole realtà che conoscono il territorio per cercare di affrontare insieme le delicate sfide che ci aspettano nei prossimi anni, considerando peraltro le poche risorse economiche a disposizione dei Municipi.

Ci può indicare tre emergenze del territorio prioritarie nella sua agenda?

Bisogna ripartire da quel decentramento ancora non realizzato, è necessario che il prossimo sindaco riprenda da lì. In questi 5 anni i Municipi di Roma sono stati sviliti da una politica eccessivamente accentratrice della giunta Alemanno. E’ necessario dotare i territori di maggiori poteri di intervento e di coordinamento.
Poi ci sono le questioni relative a scuola e verde pubblico. Il Municipio, da questo anno scolastico, sta facendo i conti con la diminuzione o l'azzeramento dei fondi a sua disposizione. Ne derivano difficoltà di gestione sulla manutenzione ordinaria degli edifici e sugli arredi, a cui si aggiunge l'azzeramento o la riduzione dei fondi per il personale comunale che si occupa dei disabili (gli A.E.C.) e per i mediatori culturali. Per quanto riguarda il verde pubblico dobbiamo garantire la presenza di maggiori spazi evitando ulteriori costruzioni. Sarà inoltre una priorità quella di garantire una corretta manutenzione delle aree verdi coordinando meglio tutti i soggetti che se ne occupano (Ama, servizio giardini).
C'è poi l'emergenza sociale. Sarà importante non solo reperire le risorse economiche necessarie ma anche evitare gli sprechi, a cui purtroppo l’attuale amministrazione comunale ci ha invece abituato. Con più risorse e con l'ampliarsi del volontariato, devono nascere nuovi servizi: altri Centri Diurni sia per anziani soli che per disabili. No ai pasti recapitati a casa, che si consumano in orrenda solitudine. Sicuramente nel IV Municipio occorre un centro diurno per i ragazzi autistici e un luogo di ritrovo per i giovani, tenendo conto che l’unico cinema presente nel territorio, il Tristar, è stato chiuso e i giovani si incontrano nelle numerose sale Slot, che sono proliferate lungo l’asse della Via Tiburtina.

Come valuta la riforma municipale?

La riforma attuale è di fatto solo un taglio del numero dei municipi di Roma, ma non risponde ad alcuna logica di prospettiva di quelli che dovranno essere i futuri comuni metropolitani. L’unico aspetto utile è che vi è stata una riduzione nel numero di consiglieri e presidenti che dovrebbe portare ad un risparmio economico per la pubblica amministrazione, anche se poi si dà la possibilità ai futuri presidenti di nominare fino a sei assessori. Roma ha bisogno di essere ripensata con uno sguardo diretto all’area metropolitana e la prossima consigliatura sarà di fatto una consigliatura costituente da questo punto di vista.

Aspetti da migliorare rispetto all’ultimo mandato.

La consigliatura che si chiude è stata caratterizzata da molti errori e da una crisi perenne tra le forze di maggioranza. Va dunque ristabilita innanzitutto un’azione condivisa tra i partiti di governo, per garantire una buona amministrazione a tutti i cittadini. Bisogna pertanto riprendere in maniera più forte e continua i rapporti con le persone, con le singole realtà culturali e associative che vivono il territorio, favorire la partecipazione civica nelle scelte dell’amministrazione. I municipi dovrebbero essere “vissuti” dai cittadini come strumento per semplificare loro la vita, e come sede di partecipazione attiva. I Governi municipali non dovranno più rappresentare un ulteriore livello burocratico che appesantisce il percorso amministrativo come avviene oggi.

Un appello agli elettori prossimi alle urne. Perché dovrebbero votarla?

Durante tutta la campagna elettorale abbiamo voluto dare un forte segno di gioco di squadra, di collettivo che si candida a governare il Municipio. Non esiste l’uomo solo al comando, ma un insieme di persone che vogliono mettere la propria passione e professionalità al servizio di un progetto. Per cambiare e invertire la rotta, rispetto a quanto avvenuto nell’ultimo periodo, abbiamo bisogno di tutti. Tornare a vincere è fondamentale per il centrosinistra municipale, ma lo è ancora di più riuscire ad imprimere un netto cambio di rotta.

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