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Intervista a Elena Improta, candidata presidente del II Municipio per la lista Alfio Marchini Sindaco

Romatoday intervista Elena Improta, candidata alla presidenza del II Municipio con la lista Alfio Marchini

Ex assessore alle Politiche Sociali dello stesso territorio che oggi ambisce a governare, Elena Improta, prima nelle file del Pd, corre per la presidenza del II Municipio con la lista Alfio Marchini. Legalità, trasparenza, sicurezza e partecipazione del basso. Questi i principi base, "ma senza retorica", di un battaglia che porterà avanti anche se non dovesse vincere, come tiene a sottolineare. La candidata risponde alle domande di Romatoday su alcuni temi 'caldi' che interessano il municipio: verde pubblico, movida, lavori pubblici e manutenzione urbana. Ecco cosa farebbe da nuovo minisindaco.

Se dovesse diventare presidente del Municipio si troverà a gestire un territorio che conta circa 180 mila abitanti, una città nella città. Come valuta la riforma dei municipi applicata al territorio che intende governare?

La riforma è ormai legge dello stato e come tale deve essere applicata. Il riordino dei municipi punta al risparmio e all'autonomia delle strutture municipali e, da questo punto di vista, è fuori luogo opporsi. Certo il rischio è che proprio l'ampiezza territoriale possa mettere a repentaglio la vicinanza delle Municipio ai cittadini, ma un buon presidente deve essere in grado prima di tutto di amministrare al meglio i costi iniziali del processo di unificazione. Mi impegno quindi a  continuare a dare punti di riferimento ai cittadini, facendo sì che non si sentano spaesati, e rassicurando i dipendenti su modalità e tempi di un percorso che va portato avanti in maniera graduale.

San Lorenzo, una movida che esaspera da anni i residenti, tra quiete pubblica compromessa, spaccio di droga ed episodi di microcriminalità sempre più frequenti. Bastano le ordinanze antialcol di Alemanno o avrebbe in mente altro per risolvere la questione?

Quando si fa politica non si può pensare di agire con la repressione o con semplici ordinanze. Dare servizi da un lato e implementare iniziative culturali sul territorio che garantiscano la convivenza civile è fondamentale. Il progetto di Nicolini sull'Estate Romana è un modello da non dimenticare che potrebbe essere ripreso e riapplicato sui quartieri. In che modo può incidere l'attività del municipio?

Impegnando risorse e fondi per attività culturali che non siano rivolte solo a una fascia d'età. Coinvolgere giovani sì ma anche bambini, anziani, donne. Riempire gli spazi aprendo il quartiere a tutti i cittadini così che siano loro stessi a presidiare la zona. Il tutto ovviamente da coordinarsi con il lavoro delle forze dell'ordine. E non nel senso di una militarizzazione della zona ma piuttosto di una sinergia con quei soggetti che lavorano nel municipio, dagli psicologi agli assistenti sociali, in grado di portare una competenza che va oltre la misura repressiva.
 
Ci sono dei progetti sul territorio che hanno acceso diverse polemiche. Vedi Villa Blanc e Villa Massimo. Qual è la sua posizione a riguardo?

Per Villa Massimo ho chiesto lo stop a ruspe e business privati. Il verde è un bene comune che non deve essere cementificato nè privatizzato. Per Villa Blanc proprio ieri abbiamo avuto un incontro importante con il Comitato che segue da vicino la questione. Impugneremo l'atto amministrativo comunale e verificheremo la compatibilità della destinazione dei manufatti rispetto al Prg. Poi è nostra intenzione proporre alla Luiss un terreno alternativo sul quale ubicare il progetto. Detto questo è bene sottolineare che si tratta di decisioni da prendere sempre e comunque con la cittadinanza.

Piazza Emerenziana è stata riqualificata l'anno scorso ma sono in molti a definirla un'orrida colata di cemento. Qualche settimana fa i cespugli, da tempo secchi e ingialliti, sono stati dipinti di verde. L'episodio ha fatto discutere, ce lo commenta?

L'investimento del municipio nella cura della manutenzione è una priorità. E' inutile riqualificare e fare grandi opere se poi non si ha nelle proprie corde la cura dell'esistente. Piazza Emerenziana è un esempio calzante: non ci sono più fondi e il verde piantato non può essere curato. Altro esempio è Piazza Vescovio, il cui progetto di riqualificazione è stato legato fin dall'inizio alla costruzione del monumento a Cecchin, senza alcuna  partecipazione. Ora c'è un monumento, a mio avviso uno scambio elettorale con un certo elettorato di zona, senza alcuna opera di risistemazione, perché i soldi non ci sono. Sono per un aumento degli investimenti per la manutenzione piuttosto che per le grandi opere.

Capitolo trasparenza, quanto ha speso per la campagna elettorale?

Noi siamo un movimento civico e non abbiamo alle spalle un apparato di partito. La mia campagna si è basata su donazioni volontarie di amici e sostenitori, che devo ringraziare. Ad oggi sono entrati circa 5000 euro, al momento ne ho spesi 805,61 euro. Anche se non rientra nel modo di fare politica che mi rappresenta ho dovuto utilizzare anche manifesti elettorali,perché ci siamo accorti da subito che non era possibile altro mezzo per raggiungere tutte le aree cittadini e tutte le fasce di residenti. Non credo che supereremo una spesa di 3000 euro e rendiconterò tutto sul mio sito www.elenaimprota.it. Se avanzeranno dei soldi verranno dati in beneficenza.

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