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Elezioni Comunali 2013

Flop dell'estrema destra: Marra doppia Casa Pound

Alle ultime elezioni Alfonso Luigi Marra ha ottenuto oltre 14 mila voti contro i poco più di 7 mila del fascista del terzo millennio Simone Di Stefano

Ora tutti gli occhi sono puntati sulla partita dei 'big', quella del ballottaggio tra Ignazio Marino e Gianni Alemanno. Eppure, nel variegato ventaglio di candidati a sindaco che hanno tentato di raggiungere il Campidoglio alle scorse elezioni, ben 19 in tutto, si sono giocate delle partite 'secondarie' dai risultati curiosi.

Tra questi il fatto che per i cittadini romani, i fascisti del terzo millennio di Casa Pound pesano meno, molto meno, del paladino che da anni si batte contro il signoraggio bancario, Alfonso Luigi Marra. Quasi la metà per la precisione.
Il candidato di Casa Pound Italia infatti, Simone Di Stefano, che già ci aveva provato alle regionali come candidato presidente di una rampante nuova destra radicale che però nella Capitale non arrivò nemmeno all'1%, ha preso 7.166 voti (0,59%) contro i 14.307 collezionati da Alfonso Luigi Marra (1,18%).

Anche solo una delle dieci liste che hanno sostenuto Marra ha ottenuto per numero di voti più di quanto ottenuto dalla lista di Casa Pound. 6552 elettori hanno preferito la lista Grilli parlanti No euro a quella della formazione di estrema destra che ne ha raccolti 6295.

A onor del vero, Alfonso Luigi Marra, non è un politico novello. Alle elezioni europee del 1994 prese 56.592 preferenze nelle liste di Forza Italia. Ma per i fascisti del terzo millennio, che vedono nella Capitale una roccaforte per il loro radicamento territoriale, non è certo un buon risultato.

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