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Elezioni Comunali 2013

Intervista, Prestipino si ritira: "Il Pd va cambiato, io comunque leale a Marino"

L'ex assessore provinciale al Turismo ha annunciato che non correrà più per il Consiglio Comunale. "Il Pd non può più andare avanti così"

Patrizia Prestipino, ex assessore al Turismo della giunta provinciale guidata da Nicola Zingaretti e sfidante 'renziana' alle scorse primarie del centrosinistra, ha ritirato la sua candidatura dalla lista del Pd al Consiglio Comunale.

Quali sono i motivi che l'hanno spinta a ritirare la sua candidatura?

Credo che bisogna andare oltre alle difficoltà oggettive che sta vivendo il Pd a livello nazionale e romano, al di là della singola corsa al voto per far prendere i voti a Patrizia Prestipino o meno. Ritiro la mia candidatura ma rimango a disposizione di Ignazio Marino. Detto questo, rimangono i giovani che sono scesi in politica con me e che si sono candidati nelle varie liste municipali. Vera e propria aria fresca per questa politica. Mi aspettavo che il Pd gli avrebbe aperto le porte invece per loro non c'è stato posto e in molto sono stati dirottati nelle liste di Marino. Li lascio a Marino e mi metterò a lavorare con loro per ricostruire il Pd che così non può più andare avanti.

Come pensa di lavorare a questa ricostruzione?

Sono fresca fresca di campagna elettorale. Quella delle primarie si è conclusa meno di un mese fa e i candidati che si sono mossi con me e che ora sono nelle liste municipali muovono un bacino di voti fuori dalle logiche di apparato. O il Pd decide che finalmente bisogna uscire da queste logiche e apre le porte a queste 'nuove energie', oppure ci vediamo alla fine dei giochi. Per ora, tutto quello che ho accumulato in questi anni lo metto a disposizione di Ignazio Marino.

Sbaglio o leggo una nota polemica verso il Pd nelle sue parole?

Non c'è polemica. Se avessi voluto avrei potuto essere anche molto più dura. Sono dispiaciuta per qual che è successo ma, dopo aver dato tanto al partito, metto tutta la mia energia a disposizione di Marino.

Immagino che anche le polemiche che hanno coinvolto il Pd in questi giorni la stiano influenzando.

La destituzione di Miccoli l'ho scoperta anche io tramite comunicato stampa. Ma me lo aspettavo. È stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E' esplosa una situazione che era già molto compromessa. Del resto anche a livello nazionale ha avuto un effetto domino sulla situazione locale. E Roma è sotto i riflettori per le prossime elezioni. Serve un'apertura da parte del Pd. Un'apertura che finora non c'è stata.

Non crede che questa situazione, a un mese dalle elezioni, possa penalizzare il centrosinistra nella sua corsa al Campidoglio?

Nessuno pensava che l'elezione al Quirinale potesse diventare un Vietnam che lasciava sul campo morti e feriti. Sono sorte contraddizioni dolorose per chi ama il Pd da militante. Per le primarie ho portato avanti la mia campagna elettorale in mezzo alla gente e questa situazione è devastante per i militanti. Roma può essere un laboratorio importante per ricostruire il Pd con energie fresche e competenti. Dobbiamo  ripartire intorno a Ignazio Marino, che è il meglio che Roma può avere, e riprenderci la città dopo il disastro di Alemanno. Ripartiamo da qui.

Come vede il suo futuro nel Pd?

Intanto sto a disposizione di Marino. Durante le primarie abbiamo stretto un rapporto di stima reciproca. In città sono un punto di riferimento per gli animalisti che non lo vedono di buon occhio per le sue posizioni a favore delle vivisezione. Per sostenere Marino alle prossime elezioni metto in campo tutta la mia storia personale. Intanto il Pd va cambiato e in vista del congresso insieme alla mia squadra vedremo cosa possiamo fare per questa città.

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