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Elezioni Comunali 2013

Giornata contro l'omofobia, Imma Battaglia: "Roma non accoglie gli omosessuali"

Roma Today intervista Imma Battaglia, storica attivista per i diritti dei LGBT e candidata al consiglio comunale di Roma

Ricorre oggi l'ottava "giornata mondiale contro l'omofobia". Imma Battaglia, presidente dell'associazione Dgay Project, ci aiuta a fare il punto della situazione sui diritti delle persone omosessuali in Italia e a Roma in Italia.

Imma Battaglia, da dove crede sia necessario partire per combattere questo tipo di discriminazione?
"Ritengo che l'omofobia nasca come un problema culturale di formazione. Le scuole rivestono un'importanza  strategica nella formazione del pensiero. Intervenire nelle scuole però non basta: i primi da educare al rispetto della diversità sono i politici, che quotidianamente alimentano questo fenomeno con il loro linguaggio. Assieme a un processo di formazione vanno affiancate delle leggi che possano dare espressione simbolica".

Ci si sta muovendo per questo?
"Da tempo si discute in merito ad una possibile estensione della Legge Mancino ai reati basati sulla discriminazione in base all'orientamento sessuale ma la proposta, più volte votata in parlamento non è mai passata. Se fosse approvata fungerebbe da monito. Ci vogliono leggi che garantiscano l'uguaglianza, come ad esempio la legge sul riconoscimento del matrimonio omosessuale, che se approvata smorzerebbe notevolmente il pregiudizio sulle coppie omosessuali".

Secondo lei, secondo la sua esperienza personale, Roma può essere definita una città accogliente per le persone omosessuali?
"No, mi spiace dirlo, ma Roma è ben lontana dal poter essere definita una città accogliente per le persone omosessuali. Qui mancano gran parte di quegli elementi che potrebbero contribuire a migliorare la vita dei gay. Ad esempio un luogo come la "casa della cultura omosessuale" per citarne uno. In generale però mancano punti di formazione, mancano strategie atte ad alimentare il turismo gay e lesbico, elemento che migliorerebbe il clima cittadino. Non esistono politiche in merito".

Non mancano però le violenze...
"Esatto, persistono episodi di violenze fisiche e verbali. ln Italia dovrebbe funzionare come in alcuni paesi del Nord-Europa, in cui si tengono dei corsi di formazione per cittadini extracomunitari che giungono con le loro culture omofobe, e devono sostenere un esame che certifichi l'accettazione della diversità. Bisogna investire in politiche di sensibilizzazione,  campagne contro l'HIV che è in aumento: solo nell'ultimo mese abbiamo registrato 23 casi di positività al virus, tutti in una fascia d'età giovanissima dai vent'anni in giù".

Un suo commento sul tweet di oggi di Gianni Alemanno che scrive: "L'omofobia è una stupida discriminazione. Roma ci insegna quotidianamente il rispetto verso il prossimo".
"Non direi...  Proprio diverse sere fa, fuori dall'Alpheus due ragazzi omosessuali sono stati aggrediti e malmenati da un gruppo di persone. La gente omosessuale qui viene aggredita con grandissima frequenza, ma soltanto in pochi trovano il coraggio di denunciare. C'è un sentimento di grande paura".

Come giudica l'operato del sindaco uscente in questi cinque anni, ha fatto qualcosa per gli omosessuali?
"Senz'altro ha provato a confrontarsi con questi temi, il che è importante per un politico. Ha sostenuto l'Europride pur provenendo da una destra abbastanza arretrata. E' chiaro che poi ha una serie di alleanze sul territorio che ne hanno limitato l'operato, ma gli va riconosciuto questo sforzo. Credo che i disagi per gli omosessuali dipendano in maggior misura dalla città stessa, dalla dilagante arroganza, dall'aumento dello stress della vita. C'è un grosso disagio culturale. E' soprattutto la città, fatta di persone, a dover cambiare.
Tuttavia trovo che se fosse eletto sindaco Ignazio Marino, grazie alla sua sensibilità, esperienza e valori di cui è portatore, potrebbe diventare il simbolo di un cambiamento in positivo molto rapidamente".

A questo punto perchè è importante votare Imma Battaglia al consiglio comunale?
"Perchè sono una persona che è arrivata a Roma nell'86, quando la città era in pieno fermento culturale, e in questi anni l'ho vista diventare una città triste, culturalmente arretrata, con una situazione economicamente estremamente impoverita. Non è più la capitale del mondo, come poteva esserlo una volta. Adesso la città deve guardare al futuro, tornare a progredire, puntando a un turismo d'eccellenza qual'è quello gay e lesbico".

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