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Elezioni Comunali 2013

Intervista a Gianni Alemanno: “Serve un fisco più giusto e più umano”

Il sindaco uscente punta al bis, ripartendo da cinque anni di progetti messi in cantiere o mai partiti. A RomaToday ha raccontato cosa ha in mente per il futuro

Domani la chiusura della campagna elettorale. Gianni Alemanno punta a riconquistare il Campidoglio. Per farlo punta sulla continuità con gli ultimi cinque anni. RomaToday, come accaduto per gli altri candidati, ha intervistato al sindaco uscente, puntando sul programma con il quale punta a farsi rieleggere.  

Sindaco Alemanno, il suo slogan in questa campagna elettorale è stato “Continuiamo insieme”. Da dove riparte se sarà rieletto?
C'è una visione chiara su come proseguire un miglioramento della città. Il nostro programma elettorale ne è la prova. Fino ad oggi abbiamo prima di tutto predisposto una serie di iniziative a favore della famiglia e delle imprese: si va dallo stop a Equitalia e la riscossione diretta dei tributi, allo sblocco di 791 milioni di euro per le imprese fornitrici di Roma Capitale, passando per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa per 376 mila famiglie a basso reddito. E se sarò rieletto continuerò a battermi per estendere l’applicazione del Quoziente familiare a tutte le tasse e le tariffe di competenza di Roma Capitale, perché oggi serve più che mai un fisco più giusto e più umano.

Tra il patto di stabilità, il commissariamento del debito e la situazione finanziaria delle municipalizzate capitoline il capitolo bilancio è un capitolo amaro. Come sono messe le casse comunali?
Le politiche di bilancio che abbiamo adottato in questi anni ci hanno consentito di affrontare con successo la difficile congiuntura, assicurando allo stesso tempo l’equilibrio dei conti. Il debito ereditato dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra era pari a 12,238 miliardi di euro, mentre oggi è inferiore di 3,7 miliardi, cioè il 30% in meno.

Su cosa puntare per migliorare la situazione della mobilità a Roma?
Nei primi 5 anni, nonostante la crisi, siamo riusciti a incrementare la spesa annua per i trasporti del 70%: 3,6 miliardi di euro solo per la metropolitana. La linea C, in particolare, è la più grande opera pubblica in costruzione oggi in Italia. Dopo il completamento di questa importante linea, dobbiamo tornare a puntare su trasporti di superficie sostenibili e leggeri, che comportano lavori più veloci e meno costosi. Naturalmente, tutto ciò dovrà essere fatto insieme a politiche che incentivino i cittadini all’uso di veicoli poco ingombranti. In particolare ci impegniamo a sottoscrivere protocolli d’intesa con aziende automobilistiche per mettere i cittadini nelle condizioni di acquistare, a prezzi agevolati, “urban car” a basso impatto ambientale.  

Il problema della mobilità è legato anche ad un’espansione incontrollata della città. Considerando che il settore edilizio, uno dei più fiorenti dell’economia romana, è in crisi e sta aspettando una leva per ripartire, quale progetto urbanistico propone per la città?
Durante la nostra Amministrazione non ci sono state le presunte “colate di cemento” attribuiteci dalla stampa e dal centrosinistra. Abbiamo approvato delibere per 5,5 milioni di metri cubi fra i quali sono compresi i Piani di recupero dei Toponimi (zone ex-abusive). Al contrario, completando le procedure di approvazione dei Programmi Urbanistici, è aumentato il numero delle Convenzioni stipulate. Noi però puntiamo ad approvare rapidamente 106 delibere urbanistiche, fino ad oggi bloccate dall’ostruzionismo ideologico della sinistra, e che garantiranno 4,7 miliardi di euro, 60 mila posti di lavoro e il 3,8% di Pil in più.
 
Quali sono quindi le priorità?
Le priorità urbanistiche per il prossimo mandato sono la riqualificazione del patrimonio esistente, il recupero degli standard delle aree verdi, la protezione il territorio a destinazione agricola.

Il commercio romano è uscito provato dalla crisi. Tra enormi centri commerciali e attività abusive, come tutelare questa ricchezza?
Abbiamo presentato una proposta di legge popolare che ha come obiettivo quello di contrastare il fenomeno dell’abusivismo commerciale, perché la ripresa economica parte anche da qui. All’attenzione del Parlamento non si vuole sottoporre semplicemente il fenomeno dell’abusivismo commerciale, ma ciò che esso rappresenta, con gli ovvi coinvolgimenti della criminalità organizzata. Per quanto riguarda i centri commerciali, oltre al blocco per il futuro, dobbiamo sollecitare la Regione a dare uno stop alle concessioni urbanistiche. Aggiungo poi che bisogna regolamentare le chiusure domenicali, perché con l’apertura indiscriminata non si aiutano i consumi ma si distrugge il piccolo e medio commercio. Prevediamo inoltre la creazione di uno Sportello Unico che coinvolga tutte le Amministrazioni competenti e i servizi della CCIAA per abbattere tempi e procedure a chi vuole aprire un’impresa.

Perché a Roma non si riesce a costruire le case popolari di cui si ha bisogno? Che misure prendere per risolvere questo problema che con la crisi si sta sempre più aggravando?
Con l’attuazione del Piano Casa prevediamo di realizzare 25.700 alloggi, di cui 7 mila destinati all’edilizia residenziale pubblica. La nostra ambizione è costruire un modello per l’Italia: il mutuo sociale per l’acquisto a riscatto della prima casa. Nel nostro programma prevediamo, inoltre, l’Housing sociale, cioè alloggi in vendita a prezzi agevolati o in affitto a canone calmierato, e la riqualificazione e lo sviluppo delle periferie.

Che ruolo occupa la cultura a Roma? Secondo lei il turismo va incentivato? Come?
La cultura è fondamentale per il rilancio dell’immagine della Capitale e per creare occupazione. L’offerta culturale della nostra città in questi cinque anni si è ampliata progressivamente, coniugando la valorizzazione delle aree espositive con un programma di eccellenza, che ha incontrato l’apprezzamento del pubblico. Molto importanti sono i dati rispetto al 2004-2008 che dimostrano i nostri successi in ambito culturale. Per citare qualche esempio, la Fondazione Musica per Roma ha registrato un più 73% di incassi; il Festival del cinema un più 34% biglietti venduti; I musei civici un più 27% visitatori.

Avete già messo in cantiere nuovi progetti per il futuro?
Nel nostro programma per i prossimi cinque anni prevediamo: la sistemazione dell’Area Archeologica Centrale di Roma, la realizzazione del Museo della Città a via dei Cerchi, pedonalizzazione e realizzazione dei Distretti Culturali dei Tridente Mediceo e Veneto-Ludovisi. Il potenziamento del Festival Internazionale dei Film, una Casa del Cinema sempre più polivalente; la trasformazione della Casa del Jazz in Casa della Musica e del Jazz.  Nuovi musei e centri espositivi, mini gallerie espositive da destinare agli artisti del territorio; la creazione di una Linea di Trasporto Pubblico Locale del sistema espositivo di Roma con un biglietto unico integrato di tutti i musei pubblici e privati della città. Il Turismo verrà incentivato in tutte le sue declinazioni: congressuale, con la realizzazione della Nuovola, diportistico, con l’ampliamento del porto turistico di Ostia e la costruzione di quello di Fiumicino, naturalistico e archeologico.

Si è fatto un’idea del livello di infiltrazione della criminalità organizzata in città? Cosa fare?
In questi cinque anni abbiamo affrontato questa sfida su un duplice fronte: quello della pubblica sicurezza, operando in sinergia con il Ministero dell’Interno, la Prefettura e le diverse forze di polizia, e quello della sicurezza urbana, intensificando gli sforzi per rendere Roma una città più pulita e più ordinata. I due Patti per Roma Sicura del 2008 e del 2011 ci hanno consentito di “recuperare” ben 790 agenti delle forze dell’Ordine, prontamente ricollocati sul “territorio”. Questo lavoro ha dato un importante contributo nelle tante operazioni contro la criminalità organizzata, con arresti e sequestri di beni. Il risultato complessivo di questo sforzo, dal 2008 a oggi, è stato un calo dei reati del 14%. Oggi Roma non è soltanto più sicura di Milano, ma lo è persino più di grandi metropoli americane, dove le Amministrazioni hanno maggiori poteri esecutivi della nostre.
 
Quanto ha speso per la campagna elettorale?
Abbiamo organizzato due cene per raccogliere i fondi. Ci è sembrato opportuno dare un tetto massimo per ogni contributo, per evitare che si verificassero influenze nella campagna elettorale. Ad oggi abbiamo speso circa 700 mila euro. Ad ogni modo, come previsto dalla legge, depositeremo in modo del tutto trasparente il rendiconto alla magistratura, pezzo per pezzo, nome per nome.

Ha già in mente la prossima squadra di governo?
In questo momento è assolutamente prematuro parlare della formazione della squadra. Come è ormai noto il nostro nuovo Statuto, previsto dalla riforma di Roma Capitale, prevede la trasparenza amministrativa e la valorizzazione delle pari opportunità. Quindi, in futuro continueremo a muoverci sugli stessi passi che abbiamo fatto fino ad oggi. Per ribadire e incrementare questo sforzo, però, vogliamo costituire una Commissione per la Valutazione delle nomine, al fine di conferire incarichi a professionalità esterne in assoluta trasparenza.

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