Due tariffe diverse per i mezzi pubblici. Una per i romani, l'altra per i non residenti e i turisti. Tornare a un euro a corsa per i primi, alzare fino a cinque euro per i secondi. La proposta è stata avanzata dal candidato sindaco Ignazio Marino ormai due giorni fa nel corso di un'intervista a Roma Uno Tv eppure le polemiche non si sono ancora sopite.

Critica il sindaco Gianni Alemanno che bolla il progetto come “una cosa irrealizzabile, la proposta di uno che non conosce la nostra città”. Insorgono anche Confcommercio e Federalberghi Roma: “Parlerei di discriminazione: i turisti sono dei residenti temporanei” ha affermato al Corriere.it Giuseppe Roscioli, presidente delle due categorie.

L'idea di Marino è quella di far pagare di più “a coloro che non sono residenti” per poter riportare invece per i romani “il prezzo del biglietto singolo da un euro e cinquanta a un euro”. L'idea, rubata da Venezia, per Marino non allontanerebbe nessun turista: “Se i mezzi funzionano meglio non allontana nessuno”.

Il sindaco Alemanno ha bocciato senza appello la proposta tacciandola come “impraticabile”. Per il sindaco è praticamente impossibile distinguere il turista dal residente romano. “Bisognerebbe che il controllo, già così faticoso, dovrebbe verificare i documenti di identità” ha spiegato a margine della conferenza sulla presentazione dei risultati del referendum sulla permanenza di Roma in Equitalia. Poi un accenno alle conseguenze per il turismo: "Si tratta di una proposta che lancia un segnale contrario al turismo: un singolo biglietto costerebbe infatti più del contributo di soggiorno per un giorno" ha affermato Alemanno.