Dopo aver espresso, a pochi giorni dal primo turno elettorale, la sua 'gratitudine' all'imprenditore candidato sindaco Alfio Marchini, Andrea Mondello torna ad esprimere la sua posizione sul prossimo sindaco di Roma. E lo fa ribadendo quella necessità di “discontinuità” espressa dallo stesso Marchini qualche giorno fa. “E' Ignazio Marino che interpreta in questo momento il bisogno di discontinuità nella nostra città” ha affermato l'ex presidente della Camera di Commercio di Roma.

Mondello ha spiegato: “Sono certo che Ignazio Marino, per cultura personale e per impegni programmatici saprà creare le condizioni per valorizzare al meglio quell'enorme bacino di intelligenza di cui è ricca la nostra città. Roma deve creare le premesse perché le energie dei suoi giovani, delle piccole e medie imprese, dei tanti centri di ricerca e dei tanti talenti, possano essere sostenute e favorite con tutti gli strumenti necessari. Sono convinto che Marino possa rappresentare al meglio tutto questo”.

Sostengono le dichiarazioni di Mondello anche Michele Baldi, consigliere regionale nella lista civica di Zingaretti, e il candidato consigliere comunale Mino Dinoi, candidato proprio con Marchini. Baldi, ex consigliere An poi Pdl, a fianco di Alemanno nell'opposizione a Veltroni, insieme allo stesso Mondello ha fondato il Movimento per Roma. “Crediamo, come già detto da Andrea Mondello, che Roma abbia bisogno di un forte segnale di discontinuità e che, in questo momento, sia Ignazio Marino a rappresentare questo segnale”. Poi attaccano l'operato di Alemanno, apostrofato come “il sindaco peggiore nella storia”.

La dichiarazione di voto di Mondello non è caduta nel vuoto ma ha ricevuto interesse da parte del candidato Marino: “La nota del presidente Mondello mi ha fatto molto piacere, rappresenta una delle figure che più hanno dimostrato impegno nel mondo del lavoro negli ultimi venti-trent'anni nella nostra città” ha affermato. “Credo che il suo giudizio non possa che far piacere ad una persona come me che si candida a sindaco della Capitale d'Italia. Il mio desiderio è quello di lavorare assieme a tutti coloro che con le loro idee, la loro creatività, il loro ingegno vogliono far rinascere la nostra città”.

L'appoggio elettorale di Andrea Mondello a Ignazio Marino però non si tradurrà in un impegno in prima persona in un'eventuale squadra di governo del candidato di centrosinistra. Impegno che l'imprenditore ha giudicato “inopportuno” chiudendo così definitivamente all'indiscrezione trapelata qualche settimana fa che lo voleva a fianco di Marino come vicesindaco.

Mondello a parte, stanno già iniziando a circolare i primi nomi che, in caso di elezione, potrebbero far parte della formazione di Marino in Campidoglio. Oltre alle figure 'esterne' che potrebbero essere chiamate da Marino, sono diversi i nomi 'papabili' tra le figure più 'politiche'. Tra questi c'è Luigi Nieri di Sel, già assessore capitolino ed ex assessore regionale al Bilancio, che fin dalle primarie di coalizione aveva rinunciato a concorrere alla carica di candidato sindaco per far convergere i suoi voti su Marino. Anche Patrizia Prestipino, renziana convinta, potrebbe ambire ad una poltrona. Le dure polemiche verso il Pd che l'hanno portata a ritirarsi dalla corsa elettorale non hanno mai smentito il suo impegno verso Marino.

E infine il nodo Marchini. Lui ha sempre smentito categoricamente di ambire ad un ruolo a fianco di Marino ma è indubbio che la sua richiesta di “discontinuità” è stata letta come un appoggio, seppur informale, a Marino. In questo caso oltre alla giunta c'è in ballo anche la presidenza dell'assemblea capitolina che potrebbe andare ad Alessandro Onorato, il più votato della lista Marchini.