Il programma del candidato sindaco Giovanni Palladino, lista Popolari Liberi e Forti

Nato a Roma nel 1941, e laureato in legge, Giovanni Palladino ha dedicato la sua carriera all'economia, lavorando con banche, istituti di credito e fondi finanziari. Con un passato in Confindustria, dal '96 al 2011 è stato Presidente del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo, (C.I.S.S.) contribuendo a divulgare in Italia e all’estero il popolarismo sturziano attraverso numerosi convegni e pubblicazioni. Questi i punti forti del suo programma elettorale per diventare sindaco di Roma::

BILANCIO - Avvicinare amministrazione municipale e cittadino, in un processo di "programmazione partecipativa", a partire dalla condivisione del Bilancio Preventivo del Comune e dei Municipi sino all'approvazione del Bilancio Consuntivo. Rinunciare sin dall'inizio a qualsiasi forma di finanziamento pubblico. Massimo rigore gestionale nell'uso delle risorse pubbliche, a partire dall'ulteriore riduzione del numero dei Consiglieri Comunali e dei dirigenti di alto livello, nonché la riduzione degli stipendi d'oro "regalati" ai dirigenti delle municipalizzate. Drastica riduzione delle consulenze esterne, spesso assegnate per evidenti motivazioni clientelari e con danni devastanti non solo per la finanza pubblica, ma anche per la dignità dei migliori dipendenti comunali.

MOBILITA' - Creazione di nuovi parcheggi sotterranei, eliminazione ausiliari del traffico; riduzione numero di auto autorizzate a circolare nel centro storico triplicando navette elettriche circolanti all'interno della ZTL, i cui varchi dovranno essere funzionanti anche di sera. Entro 5 anni, completamento linea metro C, entro 10 progettazione e e realizzazione linea D. Ammodernamento trasporto pubblico locale su ferro. Eliminare contravvenzioni come voce preventiva del bilancio. Città bike friendly.

URBANISTICA - Progettazione urbanistica che renda abitabile, "a misura di cittadino" e "fruibile", lo spazio pubblico e d’uso pubblico che segua criteri quali lo standard di qualità, la sicurezza, la flessibilità d’uso, l’attrattività delle strutture e delle forme, la certificazione energetica e la coesione sociale. L’attività edilizia di Roma Capitale dovrà riguardare esclusivamente il riassetto urbanistico, il mantenimento e la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente, senza costruire e cementificare oltre.

COMMERCIO -  Favorire la nascita di iniziative imprenditoriali, eliminando i lacci burocratici; riformare le regole sul commercio, riunendo in un Testo Unico tutte le norme e le ordinanze comunali succedutesi in materia per decenni; approfittare della redazione del Testo Unico per eliminare gli attuali vincoli, residuo di stratificazioni ormai superate ed antistoriche oltre che contrarie alla libertà d'impresa.

CULTURA E TURISMO - Formazione di un' "industria della cultura e dei servizi culturali" che segni il passaggio dal welfare di Stato al welfare di Comunità. Il coinvolgimento dei privati, in termini di risorse, idee e proposte è infatti indispensabile per consolidare la percezione sociale del bene culturale come "bene comune". Nell’ambito delle prerogative comunali, la partecipazione dei privati alla costruzione di un "piano cultura" per Roma andrà sostenuta anche mediante adeguate forme di agevolazione fiscale. Per quanto riguarda il turismo sono necessarie politiche di accoglienza che qualifichino al meglio ed amplino il tempo di permanenza in città dei visitatori stranieri.

CRIMINALITA' - Stop alla proliferazione di sale da gioco sul territorio comunale. Lotta all'usura. Politiche d'integrazione e inclusione per nomadi e immigrati. Campagna educativa nelle scuole sul tema della legalità, per sensibilizzare bambini, ragazzi e giovani al rispetto della legge, a cominciare dalle norme di buon senso civico.