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Elezioni Comunali 2013

De Vito (M5S) torna all'attacco sui derivati: "9 operazione per un totale di 6 miliardi di debito"

Il M5S ha presentato un dossier sui contratti stipulati dal Comune tra il 2002 e il 2008. Per il candidato grillino la soluzione c'è: "Fare come Milano"

È stata la prima mossa della sua campagna elettorale quando su musiche da film si è fatto riprendere mentre si recava in Campidoglio per depositare l'istanza di accesso agli atti dei contratti derivati del Comune di Roma. Ieri, a meno di una settimana dall'apertura delle urne, Marcello De Vito, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, è tornato all'attacco sui contratti derivati rilanciando la sua 'operazione trasparenza'. Il dossier è stato presentato ieri, all'hotel St. John, non molto lontano da Piazza San Giovanni.

In totale, sotto la lente di ingrandimento del candidato grillino, ci sono  nove contratti derivati per un totale di 6 miliardi di euro di debito. Di questi, sette sono stati chiusi con una penale di circa 150 milioni di euro. Il motivo delle informazioni parziali lo spiega lo stesso De Vito: “Non siamo riusciti a capire tutte le transazioni fatte dal Commissario straordinario che ci ha negato l'accesso agli atti”.

A spiegare i particolari è l'avvocato Alessandro Canali: “Dal 2002 al marzo 2008 risultano essere state fatte 9 operazioni per totale complessivo di 6 miliardi di euro. Dopo la Giunta Veltroni i Commissari del ministero delle Finanze hanno trovato una situazione drammatica, nel 2008 già il Comune aveva saldi negativi” spiega. “Il commissario prende in mano situazione derivati. Di nove contratti ne chiude 7 pagando 147 milioni di euro alle banche. Tra l'altro al comune le banche hanno applicato un tasso di interesse più alto, di oltre un punto, rispetto a quello pagato da altri enti locali come la provincia, il 5,37%”.

L'accusa, quindi, non è rivolta solo al primo cittadino attuale, Gianni Alemanno, ma anche alle giunte precedenti di centrosinistra. Le seconde 'colpevoli' di averli stipulati, “non certo per sanare la malagestione precedente”. Il primo per “non averci detto niente”. De Vito ha spiegato: “Il sindaco ci dà le carte ora che è arrivato alla fine del mandato. Chiediamo a politici di rendicontarci tutto, dirci perchè hanno stipulato questi contratti e cosa hanno fatto con quei soldi”.

Una via d'uscita per il Movimento cinque stelle c'è. “Altri comuni hanno adottato politiche diverse. Il Comune di Milano ad esempio ha stipulato contratti per 1,68 miliardi ma non è stato nominato nessun Commissario per il debito, come invece ha fatto Alemanno. Il Comune di Milano ha poi intrapreso la strada contenzioso, e ha ottenuto 700 mln di euro di beneficio”.

De Vito, in caso di vittoria, promette un cambio di marcia rispetto alle amministrazioni precedenti.  “Se diventerò sindaco esamineremo questi contratti per accertare le responsabilità e se ce ne saranno valuteremo se c'è la possibilità, come ha fatto il Comune di Milano, che ha impugnato questi contratto e oltre che a una transazione per 700 milioni di euro ha ottenuto anche una prima storica sentenza del Tribunale penale nei confronti delle banche e dei relativi manager”.

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