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Elezioni Comunali 2013

Comunali: meno nove alle elezioni, ma tutti pensano già al ballottaggio

Per il candidato sindaco Marchini, tra il democratico Marino e il grillino De Vito c'è un accordo. Così il risultato del primo turno diventa importante nell'ottica del secondo

'Tacito accordo' tra il democratico Marino e il grillino De Vito. Ne è sempre più convinto Alfio Marchini che nei giorni scorsi ha rilasciato diverse dichiarazioni con la questa sua tesi ai giornalisti. Anche oggi, in un articolo su l'Espresso dedicato all'imprenditore romano, si torna a ribadire il concetto. Se questo 'inciucio' sia vero o no, non è dato sapersi. Dal comitato di Ignazio Marino è arrivata più volte la smentita. Quel che è certo è che in tema di elezioni comunali il dibattito politico è già concentrato sulle alleanze verso il ballottaggio. Senza smentire i sondaggi, la sfida praticamente data per certa è tra Alemanno e Marino. Così anche l'attenzione ai risultati del primo turno, diventa importante per stabilire il 'peso' delle diverse formazioni politiche verso la seconda fase della competizione elettorale trasformando così Movimento cinque stelle e Lista Alfio Marchini sindaco in un ago della bilancia per il risultato finale.

Prendiamo per esempio la fotografia scattata da uno degli ultimi sondaggi effettuati sulle elezioni romane: quello elaborato da Tecnè-Omniroma. Marino vince con il 35% seguito da Gianni Alemanno con un 32,9%. E' così che il 14,8% del candidato grillino e l'11,3% di Marchini diventano interessanti in ottica ballottaggio.

A supporto della sua tesi di accordo tra “i due genovesi”, Marchini, porta diverse 'prove'. Primo tra tutti il fatto che lo Tsunami di Beppe Grillo e del suo candidato De Vito su Roma sembra si stia trasformando in una calma piatta. “Ci ha fatto caso? Manca una settimana al voto e Grillo ha praticamente ignorato la campagna elettorale per Roma e se attaccherà non sarà Marino, piuttosto il sottoscritto o Alemanno” ha dichiarato all'Espresso facendo notare che Grillo non ha ripreso nemmeno la polemica 'da anticasta' di Alemanno contro il ritardo nelle dimissioni da senatore di Marino. Uno dei temi forti del Movimenti 5 Stelle.

Intanto, l'imprenditore romano, prova a sottrarre voti al candidato democratico spingendo gli elettori Pd ad un voto disgiunto: “Al Consiglio votate il vostro candidato, ma come sindaco mettete una croce per me” ha dichiarato ieri ai giornalisti.

Del resto, fin dalla sua discesa in campo, la candidatura di Marchini si è caratterizzata come orientata verso sinistra. Prima appellandosi a tutte le forze in campo per creare un fronte comune contro il sindaco Alemanno, poi addirittura aprendo la possibilità di partecipare alle primarie della coalizione Roma Bene Comune per la selezione del candidato sindaco. L'arrivo di Marino, bollato dallo stesso imprenditore come scelta da 'regolamento di conti tra correnti interne a partito', ha bloccato quell'eventualità.

Ora, in corsa per il Campidoglio e con l'oggettiva difficoltà di raggiungere il ballottaggio, Marchini punta nell'immediato a superare il Movimento 5 Stelle. L'obiettivo è quello di aumentare il suo peso politico prima al ballottaggio e poi per un'eventuale trattativa in vista della formazione della sua squadra di governo.

L'alternativa però esiste ed è rappresentata dal sindaco uscente. E' un dato di fatto infatti che dentro alla formazione di Marchini non manca qualche qualche 'esule' del Pdl che potrebbe spingere verso la coalizione di centrodestra. Un'ipotesi lontanissima ma considerata non impossibile da ambienti interni al Pdl che guardano con velato ottimismo all'apertura di una trattativa con l'ingegnere tanto stimato da Berlusconi. In quel caso al ballottaggio ne vedremmo davvero delle belle.

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