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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Comunali 2013

Alemanno punta su donne e Tor Bella Monaca: "Il via alla demolizione nei primi 100 giorni"

Giornata piena di impegni quella del sindaco uscente che ha lanciato anche l'idea di un comitato strategico per le scelte per lo sviluppo

Un patto con le donne, un comitato strategico e l’intramontabile progetto di abbattimento e ricostruzione di Tor Bella Monaca. Il tutto condito con ripetuti attacchi allo sfidante Ignazio Marino. Riparte da questi punti il sindaco Alemanno nel tentativo di una rimonta verso il ballottaggio.

La campagna elettorale di Alemanno si tinge di rosa perché è proprio tra l’elettorato femminile che si è registrata la maggior astensione. Così Alemanno, che vuole convincere a votare quanta più gente possibile, punta sulle donne. Per farlo è scesa in campo direttamente la moglie Isabella Rauti, che questa mattina ha presentato il progetto in una conferenza stampa presso il Comitato elettorale di Alemanno, in via Giano della Bella. Un vero e proprio patto con le donne con tanto di contratto da sottoscrivere e braccialetti pro Alemanno che verranno diffusi porta a porta per convincere ad andare a votare e “a votare per Gianni”.

Spiega la moglie di Alemanno:  “Le donne possono fare la differenza in questa città e nell'elettorato. Allora mobilitiamoci: da oggi siamo tutte candidate sindaco. Io mi faccio garante per tutte le donne”. Con Isabella Rauti anche Barbara Saltamartini che ha commentato: “Si è scatenato un grande entusiasmo per una campagna partita ieri con sms come tra amiche: vogliamo vincere la sfida contro la peggiore sinistra”. Tra loro anche l’eurodeputato Roberta Angelilli.

Alemanno poi nel corso della giornata ha sferrato la sua seconda proposta. Un Comitato strategico che verrà affiancato alla giunta e passerà al vaglio tutte le scelte strategiche sullo sviluppo. Trenta personalità, professori, architetti, studiosi ai quali “il sindaco apre la stanza dei bottoni per la prima volta perché diventi una vera e propria casa di vetro” ha spiegato lo stesso Alemanno. E il comitato in questione è solo uno dei quattro organismi che il sindaco uscente vuole mettere in campo per la riforma della governance: la commissione per la valutazione delle nomine, per la semplificazione amministrativa e un osservatorio sui Lavori pubblici e l’urbanistica. Il comitato sarà composto da una trentina di persone anche se per ora hanno accettato di metterci la faccia solo in 18. Tra questi, l'archistar Paolo Portoghesi, Carlo Ripa di Meana, il maestro Giorgio Albertazzi, l'attrice Manuela Metri, Fabiana Balestra, il costituzionalista Beniamino Caravita e Ferdinando Aiuti.

Oggi Alemanno è tornato anche in uno dei luoghi più importanti per la sua amministrazione: Tor Bella Monaca, quartiere che il sindaco, da ormai diversi anni, vorrebbe abbattere e ricostruire. La delibera era pronta ma il consiglio non è mai riuscito ad approvarla. Così la promessa: “Se vinciamo queste elezioni, nei primi cento giorno di mandato sarà portato avanti” ha affermato il sindaco promettendo nuova vita al quartiere periferico della Capitale. Proprio questa mattina infatti Alemanno ha visitato il mercato del quartiere nel VI Municipio (ex VIII) ed è entrato in quasi tutti i negozi di via Quaglia, incontrato gli ambulanti del mercato e fermato a parlare con i singoli cittadini, distribuendo volantini e invitando soprattutto a recarsi alle urne. 

Nel corso della giornata non sono mancati gli attacchi allo sfidante Marino: “Dà segnali di accordi con i centri sociali. Si faccia raccontare da Pisapia quello che è successo a Milano. La via dell'illegalità porta sempre a contraccolpi”. Poi un attacco alla campagna elettorale di Marino: “Se noi guardiamo tutti i sindaci invitati da Marino alla chiusura, sono sindaci del fallimento come Pisapia a Milano o Zedda a Cagliari” ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno aggiungendo che “sono presenze che testimoniano il fallimento della speranze di cambiamento tramite istanze radicali”.

Per la sua campagna elettorale Alemanno sta pensando di non organizzare la chiusura in una sola piazza ma di farla decentrata in più luoghi. Forse per non replicare il flop di partecipazione di venerdì 25 maggio, ufficialmente per “dare ai presidenti di municipio il proprio protagonismo”.

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