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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni Camera e Senato 2018

I "soldi di Buzzi" nello scontro Renzi-Di Maio sugli impresentabili, l'ex premier: "Venga in Tribunale"

Il duello elettorale tra i due candidati si infervora sulle vicende romane

Dagli impresentabili agli euro di mafia capitale. Diventa rovente sulle vicende romane il duello elettorale, tutto verbale, che ieri si è consumato a colpi di post Facebook tra il candidato premier del Movimento Cinque stelle Luigi Di Maio e il segretario del Pd Matteo Renzi. Tutto è partito ieri quando il vicepresidente della Camera, dopo giorni di polemiche sul candidato al Senato Emanuele Dessì, pubblica un post con una lista di 'impresentabili' nelle liste Pd. Renzi non lascia correre e, sempre via social, rincara la dose: "Chi nel Lazio vota per il M5S si assume la responsabilità di far eleggere in Senato Dessì [...] signore molto vicino agli Spada [...] coinvolto in quella che i grillini chiamano 'scroccopoli'" scrive. La controreplica è lunga è tra le righe riporta: "Lui che è segretario di un partito che ha preso migliaia di euro da Buzzi di mafia capitale". Troppo per Renzi che annuncia di volerlo portare in tribunale. Lo ha ripetuto anche oggi sul palco dell'Eliseo, in occasione dell'apertura della campagna elettorale del Pd: "Se è un uomo ne risponderà in tribunale per aver detto che prendiamo voti mafiosi, e rinuncerà all'immunità parlamentare". 

Il primo post di Di Maio

"Il segretario del Pd ieri ha diffamato pubblicamente il MoVimento 5 Stelle dicendo che noi abbiamo impresentabili" ha scritto su Facebook pubblicando il post con l'elenco dei nominativi. "Gli impresentabili e riciclati li ha messi lui nelle liste con un atto d'imperio fregandosene degli iscritti e della democrazia interna del suo partito. Gli impresentabili sono nelle liste di un un centrosinistra che ha rinnegato la lezione di Berlinguer sulla questione morale".

La replica di Renzi

"Rispondiamo, punto punto" replica Renzi. "Chi in Lazio vota per il Movimento Cinque Stelle vota uno scroccone, amico del clan Spada. Punto. Qualcuno può smentire? No, nessuno". E su quelli che Di Maio definisce impresentabili scrive: "Caro Di Maio, quello che ancora non hai capito è che un avviso di garanzia non è una condanna. Non si diventa 'impresentabili' per un avviso di garanzia o per essere indagati. Perché altrimenti per voi sarebbe un dramma. Perché tu, caro Di Maio, sei stato indagato". Segue una lista di amministratori a Cinque Stelle, tra cui Virginia Raggi "non è solo indagata, ma direttamente a processo per falso". 

La controreplica di Di Maio

"Renzi anziché ritirarli e chiedere scusa ha deciso di difendere la sua truppa di impresentabili" la controreplica di Di Maio. "Renzi si permette di fare la morale a noi sulle amicizie di un candidato che ha preso l'impegno a rinunciare a candidatura ed elezione, lui che é segretario di un partito che ha preso migliaia di euro da Buzzi di mafia capitale che infatti ha partecipato a una cena di finanziamento del Pd. Proprio lui, che è segretario di un partito che in 4 anni ha ricevuto 9 milioni di euro di finanziamenti che nessuno sa da dove vengono (da gente come Buzzi?)" l'accusa. E ancora, in chiusura: "Ci dica quanti soldi gli ha dato Buzzi dei 9 milioni di euro arraffati dal Pd che non hanno un nome e un volto e ritiri gli impresentabili".

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