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Elezioni Camera e Senato 2018

Elezioni 4 marzo 2018: tra barriere architettoniche e file per il rinnovo delle schede

I disagi che hanno caratterizzato la tornata elettorale a Roma

Lunghe file davanti ai seggi ed affluenza alle urne superiore alle aspettative.  Non sarà ricordata solo per questo, la tornata elettorale di domenica 4 marzo. A Roma infatti, tra le 2600 sezioni della Capitale, non sono mancati anche i disagi.  Come  nel caso della scuola di via Micheli 29,  in zona Parioli: Lì, il presidente di seggio, ha dovuto a far tornare alle urne 36 elettori: nelle loro schede di Camera e Senato erano riportati i nomi sbagliati di alcuni candidati. Preferenze annullate ed operazione di voto da ripetere.

Un fatto penalmente rilevante

Nella sezione 1200 di via Ardeatina, il Partito Democratico di Roma ha invece segnalato "un fatto penalmente rilevante".  Secondo la nota dei democratici capitolini "Un elettore che aveva sbagliato la modalità di voto ha correttamente chiesto una nuova scheda e il presidente del seggio gliel’ha negata inserendo d’imperio quella votata nell’urna nonostante la contrarietà del cittadino". Un comportamento fortemente stigmatizzato dal PD di Roma, giacchè "Come riporta il sito del Ministero dell’Interno 'secondo la più recente giurisprudenza, l’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le 'schede deteriorate' – pertanto – Bene ha fatto l’elettore, vittima di questa inqualificabile violazione dei suoi diritti, a denunciare penalmente il presidente del seggio".

Le code per il rinnovo delle tessere

Problemi ci sono stati anche per il rinnovo delle tessere elettorali. "Si registrano file di tre o quattro ore presso gli uffici municipali abilitati" ha dichiarato Svetlana Celli, capogruppo della lista civica RomaTornaRoma "eppure era prevedibile che oggi molti cittadini avessero bisogno di duplicare o rinnovare la tessera per votare" ha fatto notare la consigliera capitolina, che segnala anche "in molti Municipi, come nel XIII, dove sono addirittura intervenuti Vigili e Forze dell’ordine per placare le proteste dei cittadini". 

Un seggio di fortuna

Le operazioni di voto non si sono svolte con la necessaria serenità anche per alcune persone con disabilità. E' il caso di Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico. L'ex delegato allo sport dell'amministrazione Marino ha descritto e commentato una serie di disagi che, in prima persona, ha dovuto fronteggiare. "La sezione al primo piano era inaccessibile"  pertanto "io e tantissimi anziani siamo stati costretti a votare in un seggio di fortuna e pregare qualche amico o parente di verificare l'apposizione nell'urna delle schede. Una vergogna" ha sentenziato Pancalli.

Ancora barriere architettoniche

La presenza di barriere architettoniche è stata denunciata anche da Alessandro Crescenzi, ex consigliere provinciale dei Verdi che non è risciuto a votare nella sezione elettorale 791 di via Casale del Finoscchio. "Sono umiliato e arrabbiato - ha dichiarato  Crescenzi- perche' non vengono rispettati i diritti minimi dei cittadini. Noi con disabilita' siamo considerati cittadini di serie B. Io non voglio essere accompagnato alla cabina da qualcuno, pretendo di votare da solo, visto che il voto e' segreto, e questo mi e' stato impedito. Non andro' piu' a votare".

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