rotate-mobile
Politica

Pd Roma, mercoledì la sfida Cosentino - Giuntella: si lavora per evitare la conta dei voti

I delegati sceglieranno il futuro segretario nella giornata di mercoledì. Zevi e Zabatta non hanno annunciato accordi. Si lavora all'ipotesi che vedrebbe l'ex assessore alla presidente e il giovane turco segretario

Il giovane Giuntella o il navigato Cosentino? Oppure tutti e due, uno come segretario e l'altro presidente? Il futuro per il partito democratico romano si scoprirà nella giornata di mercoledì quando i delegati scelti dai congressi dei circoli romani si riuniranno per eleggere il nuovo segretario cittadino. Una corsa che vede in vantaggio Lionello Cosentino, ma che non è così scontata nel suo esito. Questo anche perché si lavora, neanche troppo sotto traccia, per evitare la conta dei voti. In pratica l'obiettivo è quello di evitare una vittoria con poco più del 50% dei voti, fatto che restituirebbe un partito spaccato in due, decisamente difficile da governare per il successore di Marco Miccoli.

La mancata vittoria nei circoli da parte dell'ex assessore regionale ha sorpreso, tanto da far parlare di una sconfitta della mozione sostenuta da Cosentino. Ieri i delegati che sostengono il documento Giuntella hanno addirittura chiesto il ritiro del navigato dirigente democratico. "La proposta politica di Cosentino non ha ottenuto il risultato che si attendeva - si legge in una nota. Emerge infatti dal voto dei circoli una linea che premia le proposte di rinnovamento, che hanno avuto un risultato maggioritario superando ampiamente il 50% nel consenso degli iscritti. Ostinarsi ora a non riconoscere questo risultato vuol dire puntare a costruire una maggioranza fragile che scaturirebbe non da un ragionamento politico unitario, ma da un mero raccattamento di delegati".

"In queste ore" - continuano i delegati del giovane turco -  "non ci rassegniamo di fronte all'idea di una politica intesa come prova di forza, basata su una linea di autosufficienza tesa a dividere e limitata ad acquisire quelli che in questi giorni vengono forse ironicamente definiti 'delegati di buona volontà', ma continuiamo a voler confrontarci in modo trasparente con le proposte politiche in campo e a tentare di costruire un'unitarietà politica del partito sulle idee, come dimostrano le cinque sfide lanciate ieri da Tommaso Giuntella".

Cosentino da parte sua cerca, anche se non ufficialmente, accordi con il candidato arrivato terzo, il renziano Tobia Zevi che forte del suo 15% punta ad essere l'ago della bilancia. Sessantuno i delegati che parteciperanno all'assemblea ed al momento nessuno di loro ha espresso ancora la propria intenzione di voto. L'obiettivo di Zevi e di tutta la corrente renziana è quello di ottenere una carica importante, magari quella di vice segretario, che tenti di dare un indirizzo nuovo al partito, seppur da una posizione minoritaria.

Contro la "conta dei voti" si schiera anche l'ex segretario romano del partito, ora deputato, Marco Miccoli. "Questa soluzione - dice - potrebbe portare all'elezione di un segretario con poco più del 50%, cosa che non farebbe bene al partito".

Ecco quindi che nelle stanze dell'apparato si lavora in gran segreto all'ipotesi salva partito. In sostanza si punterebbe al ritiro della mozione Cosentino in cambio della presidente del partito per l'ex assessore regionale. Segretario romano diventerebbe così il giovane turco Tommaso Giuntella, affiancato dal renziano Tobia Zevi. E le parole di Miccoli auspicano proprio questa conclusione: "La soluzione potrebbe essere proprio un accordo unitario - spiega lo stesso Miccoli - che valorizzi le esperienze giovani, con la garanzia di personalità autorevoli come quella di Cosentino".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pd Roma, mercoledì la sfida Cosentino - Giuntella: si lavora per evitare la conta dei voti

RomaToday è in caricamento