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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

In tre province del Lazio e a Rocca Cencia, ecco dove finiranno i rifiuti di Roma

Viterbo, Aprilia e Frosinone accetteranno 600 tonnellate dalla Capitale. 100 andranno nel tritovagliatore di Porcarelli

I primi camion sono già partiti oggi. A 24 ore dall’incendio che ha reso inutilizzabile l’impianto di trattamento meccanico biologico Salario Roma è riuscita a scongiurare l’emergenza. Diversi siti attivi sul territorio regionale hanno risposto all’appello lanciato ieri dalla sindaca Virginia Raggi, e alla richiesta formale inviata nel pomeriggio dalla Regione Lazio a tutti gli operatori del settore. Le tonnellate di rifiuti giornaliere che trattava il Tmb Salario, tra le 600 e le 700, verranno suddivise tra Viterbo, Frosinone, Aprilia e Rocca Cencia. 

Circa 100 tonnellate al giorno resteranno quindi sul territorio della Capitale nel tritovagliatore di proprietà del Colari di Manlio Cerroni e in affitto all’imprenditore Porcarelli. Proprio quell’impianto finito al centro di un braccio di ferro tra l’ex assessora all’Ambiente, Paola Muraro, e l’ex presidente di Ama Daniele Fortini, a cui Ama ha quasi sempre preferito non fare ricorso. Tra i motivi, anche il costo della tariffa più alta rispetto a quella dei Tmb, 146 contro i 143 euro a tonnellata. L’impianto di Porcarelli si trova proprio a fianco del secondo Tmb di Ama, quello di Rocca Cencia, dove ogni giorno confluiscono circa 600 tonnellate di rifiuti indifferenziati della città, non senza le proteste dei cittadini che vivono nei quartieri limitrofi che si sono già detti "pronti a sorvegliare l'impianto". Anche il tritovagliatore di Ostia, come confermato dalla presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo a Romatoday, è pronto a fare la sua parte alleggerendo il carico totale trattando i rifiuti prodotti sul territorio. 

Le altre 600 tonnellate finiranno invece fuori dal Raccordo. Circa 100 nell’impianto della Viterbo Ambiente, circa 200 in quello della Saf di Frosinone e altre 300 presso la Risa Ambiente di Aprilia. “Desidero ringraziare i gestori degli impianti di Viterbo, Aprilia e Rocca Cencia che in questo momento di emergenza si sono fatti avanti per venire in aiuto della Capitale” le parole dell’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari. 

L’emergenza è stata tamponata, quindi, anche se il quadro che emerge dalle ceneri del Tmb Salario è quello di una Capitale sempre più fragile in quanto a gestione dei rifiuti. Roma produce tra le 2600 e le 3000 tonnellate di rifiuti al giorno, con un incremento fisiologico nel periodo natalizio, ormai già iniziato. 1200 vengono trattate negli impianti di Malagrotta, 1200 era la cifra destinata ad Ama. La parte più problematica è la quota destinata ad essere inviata fuori città e fuori regione, pari a 700 tonnellate al giorno. E dopo l'incendio dell'impianto Salario la cifra è praticamente raddoppiata. 

La sindaca Raggi ha già messo le mani avanti: “Se la chiusura fosse stata programmata lo sarebbe stato a costo zero perché sarebbe avvenuta nel momento in cui Roma avrebbe diminuito la produzione di 800 tonnellate al giorno di rifiuti. Oggi invece dovendo ricollocare all'improvviso 800 tonnellate è possibile che ci siano degli effetti sulla tariffa” ha ribadito a margine di un evento a Trastevere. Portare i rifiuti fuori da Roma, infatti, ha dei costi più elevati. Poi ha aggiunto: “Ho anche chiesto al ministro (ministro all’Ambiente, Sergio Costa, ndr) e alla Prefettura di vigilare sui costi affinché nessuno possa pensare di speculare in un momento di necessità sulla pelle dei romani”. 

Intanto nelle ultime ore negli uffici della Regione Lazio è arrivata anche la richiesta di proroga da parte di Ama per il trattamento dei propri rifiuti indifferenziati in Abruzzo. Un contratto da 70 mila tonnellate annue su cui il Campidoglio, prima dell’incendio, aveva temporeggiato lavorando ad altre soluzioni. Un lusso che in queste ore la Capitale non può permettersi. E che durerà a lungo dal momento che, era già chiaro ieri, il Tmb Salario “non riaprirà più” ha fatto sapere Raggi. 

Individuata la destinazione dei rifiuti da avviare a trattamento, sono ore decisive per la riorganizzazione del lavoro. Da oggi infatti i camion di Ama dovranno modificare i propri percorsi, con possibili effetti sui giri di raccolta i cui ritardi sono sempre più spesso causa dell'accumulo di rifiuti lungo le strade della Capitale. 

Intanto il Campidoglio teme nuovi problemi e ha inviato al ministro Costa una lettera per chiedere, attraverso il coinvolgimento anche dei ministeri dell'Interno e della Difesa, una maggiore sorveglianza e presidi di sicurezza per gli altri siti di deposito e trattamento rifiuti che servono la città. In particolare, secondo quanto si apprende, si sarebbe chiesto di porre particolare attenzione al Tmb di Rocca Cencia. 

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