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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scontri: vietati i cortei in centro, il sindaco blinda il I municipio

Con un'ordinanza sono stati vietati i cortei al centro per un mese, si potranno effettuare solo sit-in secondo le prescrizioni della Questura

La linea dura del sindaco: così può essere riassunta la mano ferma di Alemanno per salvaguardare la città dalla violenza. La sua ferma volontà di non far riaccadere un nuovo 14 dicembre in città è stata smentita dai fatti del 15 dicembre e a questi, il sindaco vuole porre rimedio; subito.

Un'ordinanza firmata a tempo record, è quella della “linea dura” del sindaco Alemanno contro i cortei nel centro di Roma che saranno vietati per un mese. L'ordinanza stabilisce che si potrà manifestare solo in una delle piazze concesse. E nell'ordinanza del sindaco Alemanno si fa riferimento agli scontri verificatisi sabato scorso durante la manifestazione degli Indignati, alla luce dei quali si rende necessario "rivalutare" i regolamenti relativi allo svolgimento delle manifestazioni nel cuore della città. In questo territorio saranno possibili solo manifestazioni stanziali, da tenersi nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma.

Trova quindi realizzazione quanto già postulato da Alemanno con un'altra ordinanza, venuta alla luce i primi di ottobre, quella che vieta le manifestazioni a Piazza Navona e a Fontana di Trevi, qui il motivo era nato dall'atto di vandalismo contro la fontana del Moro perpetrato da una persona mentalmente instabile. La nuova ordinanza anticortei, invece, nasce chiaramente dai disordini avvenuti sabato alla manifestazione degli Indignati.

Danni dopo le violenze del 15 ottobre 2011 - Foto di F. Grossi



"I violenti - dice Alemanno- non devono avere forme di indulgenza perché solo così li si può colpire". Da qui un ragionamento sugli interventi concreti. "Mi sto confrontando con le altre autorità, con il ministro degli Interni sulle misure da prendere per difendere Roma da queste manifestazioni - aveva detto Alemanno prima di firmare l'ordinanza- In realtà, la nostra intenzione è quella di salvaguardare il diritto a manifestare separandolo dalla violenza e dai disagi dei cittadini". E mentre si accingeva a dire no a tutti i cortei per un mese nel cuore di Roma, invocava "la solidarietà di tutti, dei sindacati e dei partiti per ottenere un cambio di passo".

Il sindaco non ci sta e non ammette di lasciare Roma in mano alle violenze, aspetto che Alemanno ricorda bene: meno di un anno fa, il 14 dicembre, il centro bruciava durante gli scontri e le violenze che si era deciso di non far accadere più; tra l'altro a giugno 2011 molti negozianti ancora non erano stati risarciti.

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