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Il Lazio ha una nuova legge per il diritto allo studio: addio Laziodisu, ecco Di.S.Co

La struttura del nuovo ente permette un risparmio economico a fronte di un'offerta di servizi implementata. Zingaretti: "Risultato eccezionale per il Lazio, ringrazio il Consiglio"

La Legge per il Diritto allo Studio passa con 34 voti favorevoli, 12 astenuti e zero contrari. Questo è, in cifre, l'ottimo risultato ottenuto in Consiglio regionale. La norma che regola la promozione del diritto alla conoscenza, della ricerca, dell’innovazione e dell’orientamento al lavoro pare sia piaciuta proprio a tutti. D'altronde questa proposta di legge aveva visto già nella scorsa legislatura un contributo molto significativo da parte degli uffici legislativi, dei commissari di maggioranza ed opposizione, delle forze sindacali e degli stessi universitari.

Si tratta di una legge ambiziosa che non vuole solo rispettare la normativa nazionale, ma che ha anche l’intento di ridisegnare la stessa concezione di welfare studentesco. Si è provato a razionalizzare la spesa pubblica senza restringere gli spazi di partecipazione, né depotenziare i servizi, ma anzi cercando l'innovazione ed ampliando sia i destinatari sia le prestazioni erogate.

Addio Laziodisu, ora si balla la "Di.S.Co"

Il nuovo ente regionale per i diritti allo studio e alla conoscenza "Di.S.Co." altro non è se non la trasformazione dell'ente Laziodisu secondo logiche di risparmio, efficienza, partecipazione e integrazione, al fine di costruire un nuovo soggetto in grado di supportare un sistema integrato tra università, formazione eaccesso al mondo del lavoro.

Per favorire la partecipazione studentesca fra gli organi del nuovo ente ci sarà una Consulta regionale degli Studenti, composta in modo tale da rappresentare adeguatamente la popolazione studentesca dei poli universitari, statali e non statali del Lazio,  ma che vede anche la presenza di rappresentanti delle residenze universitarie, degli istituti di alta formazione artistica e musicale e di un dottorando. Quindi l'ente si ingrandisce? Tutt'altro.

Laziodisu contava su un cda centrale (formato da 11 membri) a cui si aggiungevano il presidente ed il direttore generale, oltre a ben 5 ramificazioni territoriali (ciascuna dotata di un comitato formato da 5 membri). La proposta attuale di governance "Di.S.Co.", invece, prevede: un cda di 5 membri, presidente incluso e un direttore generale. Le ramificazioni territoriali passano a tre: Lazio settentrionale, Roma citta Metropolitana e Lazio meridionale, ognuna gestita da un dirigente interno.

Questa "dieta", fra gettoni di presenze ed altri emolumenti, dovrebbe portare ad un risparmio di circa 500mila euro e ad una maggiore efficienza, senza comportare alcuna restrizione degli spazi di partecipazione.

Si è scelto, infatti, di affiancare alle politiche classiche di diritto allo studio, la promozione di un diritto alla conoscenza da intendere come strumento di inclusione sociale, diritto di cittadinanza, partecipazione democratica e sviluppo del territorio. Per quanto riguarda le borse di studio viene abolita la figura dello studente idoneo non beneficiario, ma anche raddoppiato il numero dei percettori. Inoltre la legge prevede degli interventi indirizzati ad arginare la dispersione universitaria con contributi per fasce di reddito mediobasse. Si tratta di misure finalizzate a garantire le  “fasce cuscinetto” (redditi tra i 20.000 ed i 28.000 euro), ossia studenti che pur non rientrando nella categoria dei beneficiari di borsa di studio (tenendo conto degli attuali parametri ministeriali/regionali), si trovano ad avere condizioni reddituali medio-basse. Riflettori puntati anche sulle esigenze degli  “ibridi studentesco-lavorativi”, attraverso l’istituzione di un fondo di sostegno post-laurea.

Dal punto di vista delle prestazioni offerte l’Ente Di.S.Co. erogherà inoltre agli studenti servizi innovativi come contributi all’abitare, nell’ottica di nuove politiche ricettive volte a sperimentare forme di studentato diffuso sul territorio. Saranno previsti servizi non a bando, quali agevolazioni finalizzate all’attuazione di programmi universitari per la mobilità degli studenti, supporto alle attività, culturali e sportive, e ai servizi didattico-formativi delle Università, servizi per le locazioni delle strutture immobiliari, servizi di outgoing e incoming universitario sia per studenti italiani che stranieri, agevolazioni per i servizi di trasporto pubblico locale da attuarsi in sinergia con i Comuni. Sempre tra i servizi e le prestazioni non a bando sono previsti: supporto per l’inserimento lavorativo; informazione ed orientamento sui percorsi di formazione promossi in collaborazione con altre istituzioni ed enti pubblici; sostegno diretto ad attività di socialità e mutuo sostegno promosse ed autogestite da studenti; servizi editoriali e librari consistenti nella diffusione senza fine di lucrodi materiale di testo destinato ad uso universitario, nel rispetto della normativa in materia di diritto d’autore. Particolarmente importante è, poi, la previsione della garanzia dei servizi sanitari per gli studenti fuorisede, di medicina preventiva, assistenza psicologica e consultori promossi in accordo con le ASL ed i policlinici universitari. Infine particolare tutela è rivolta agli studenti diversamente abili, con servizi e supporti specialistici anche nell’ambito dell’inserimento lavorativo.

Zingaretti:"Risultato eccezionale per il Lazio, si può governare senza ostilità"

Incontenibile l'entusiasmo del presidente Zingaretti: “Grande unità e solidarietà del Consiglio regionale quando si tratta di cambiare le cose e investire sulle nuove generazioni. In un momento di continui conflitti politici l’approvazione della legge sul diritto allo studio e alla conoscenza è un risultato eccezionale per il Lazio. L’articolato infatti non ha ricevuto alcun voto contrario e per questo rappresenta la vittoria di tutti: dei consiglieri del centrosinistra, del M5S, del Gruppo Misto e del consigliere Sergio Pirozzi che hanno votato a favore e dei consiglieri del centrodestra che si sono astenuti. Quanto avvenuto oggi è l’esempio concreto di come si possa governare senza ostilità e che quando progetti e idee sono di assoluto valore riescono ad avere il riconoscimento e l’approvazione da parte di tutte le parti politiche”.

Smeriglio: "Orgogliosi di questa legge"

''Siamo orgogliosi di questa legge. Il Lazio corre, si innova e si caratterizza sul governo del fare. Continua la nostra quotidiana rivoluzione a favore degli studenti e del sistema universitario, come nodo strategico, per un nuovo modello di sviluppo. Grazie al Consiglio regionale del Lazio, che ha approvato una rivoluzione nella stessa concezione di welfare studentesco. La norma rende “sistema” quell’insieme di misure che in questi anni abbiamo messo in campo: dall’uso virtuoso di risorse comunitarie che da poco più di 12 milioni è passata ad oltre 29 milioni di euro assegnati al Lazio nel 2017, fino a tutti i servizi attivi di orientamento al lavoro ed internazionalizzazione dell’offerta formativa (progetto Torno Subito, ndr)". Così Massimiliano Smeriglio, Vicepresidente e Assessore alla Ricerca, Formazione e Università.

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