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M5s, cresce la fronda anti Raggi contro la discarica: la scelta di Monte Carnevale fa tremare il Campidoglio

Consiglieri capitolini tra vergogna e imbarazzo. La presidente del municipio XII starebbe valutando le dimissioni. Contraria anche la dirigente Laura D'Aprile

Come iniziare il nuovo anno, si può dire, nel peggiore dei modi. In Campidoglio la maggioranza M5s non è mai stata tanto ai ferri corti quanto all'alba di questo 2020. A diciotto mesi dalle elezioni amministrative, la scelta di realizzare una discarica nel cuore della Valle Galeria, a Monte Carnevale, oggi cava autorizzata per rifiuti inerti che qualcuno già chiama la futura Malagrotta bis, rischia di fare da detonatore anticipato alla consiliatura, facendo esplodere mal di pancia covanti da tempo ma sempre tenuti a bada. Fin'ora. 

La fronda anti Raggi

C'è il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco che non ci sta. Attivista della prima ora e proprio sul tema ambiente, politicamente cresciuto nel municipio XII su uno dei territori più martoriati di Roma dai rifiuti, è tra gli intransigenti: la scelta va rivista. Insieme a Simona Ficcardi, paladina anti Malagrotta, unica a usare i social per esprimersi senza alcun filtro e dire apertamente: "Non credo ai miei occhi e alle mie orecchie. Di questa scelta mi vergogno". Sulla stessa lunghezza anche il consigliere, ex capogruppo, Paolo Ferrara. Chi invece sulla carta dovrebbe voler difendere la sindaca, perché a lei più vicino, al telefono non risponde. Forse non sa oggettivamente cosa dire per giustificarla. Qualunque frase in queste ore è percepita come un potenziale boomerang. Anche i social sono silenziati. 

Nessun accenno alla discarica sulla pagina fb di Raggi, che pur lo ricordiamo ha salutato l'accordo stretto con la regione Lazio come una vittoria per i cittadini perché salvava Falcognana, un sito del IX municipio, e nessun accenno neanche sul profilo del capogruppo M5s Giuliano Pacetti. Nessuna notizia social da Pietro Calabrese, solitamente strenuo difensore dell'operato della giunta, e neanche su quello di Enrico Stefàno, altro grillino della prima ora presente accanto a Beppe Grillo, ai big parlamentari, ad Alessandro Di Battista, al presidente dell'aula Giulio Cesare Marcello De Vito, alla stessa Virginia Raggi proprio a Malagrotta, durante un grande comizio elettorale per le europee sei anni fa, nel 2014. Si parlava di inquinamento, di incidenza di patologie tumorali nel quadrante, di vecchia politica senza scrupoli incapace di tutelare la salute pubblica. 

Trema anche il municipio XII: Crescimanno pensa alle dimissioni

I malumori si estendono poi anche oltre palazzo Senatorio. In fortissimo imbarazzo per la scelta presa dalla sindaca, tanto che secondo indiscrezioni circolanti in queste ore starebbe pensando alle dimissioni, la presidente del municipio XII Silvia Crescimanno, moglie del consigliere Diaco. Non si è ancora espressa ufficialmente, e i consiglieri di maggioranza verranno interpellati domani in una seduta di commissione Trasparenza in via Fabiola. L'idea accarezzata dalla minisindaca, pressata dai suoi, sarebbe quella di uscire da dura e pura, di giocare d'anticipo prima di non avere più i numeri in aula per restare. Un addio anticipato, che quasi potrebbe resuscitare l'immagine di una presidente poco apprezzata sul territorio. 

Nel pomeriggio di oggi si è tenuta una riunione con la sindaca in Campidoglio. Che a quanto si apprende avrebbe chiesto al municipio di presentare eventuali elementi ostativi documentati dalle carte. Per valutare un dietrofront. Siamo alle ipotesi. 

Una cosa è certa: in quel municipio chi è cresciuto politicamente con i Cinque Stelle lo ha fatto dicendo basta a ogni genere di rifiuti nella Valle Galeria. Battaglia della prima ora e fiore all'occhiello di una militanza che su tutto avrebbe potuto cedere ma non su questo. C'erano Stefano Vignaroli, Roberta Lombardi, Paola Taverna. Per chi si è fatto eleggere al grido di "Malagrotta mai più", mettere la faccia su una nuova discarica a due chilometri da lì è al limite del paradosso. La stessa delegata ai Rifiuti della sindaca Raggi, Valeria Allegro, quando era assessore della giunta Crescimanno, in risposta in aula a un question time, disse che se la scelta di una discarica avesse interessato il territorio della Valle Galeria, avrebbe lasciato l'incarico. Anche il suo numero è nella lista delle chiamate senza risposta. 

Il parere negativo (ignorato) della dirigente D'Aprile

Le contrarietà poi non si fermano alla parte politica. "Roma Capitale ha chiesto l'improcedibilità dell'istanza in quanto vi è già un procedimento per il recupero ambientale del sito". Nel documento tecnico con i siti papabili per la realizzazione di una discarica, quello allegato all'ordinanza regionale e sottoscritto dai tecnici di Comune e Regione, per la cava di Monte Carnevale è riportato il parere negativo degli uffici capitolini nell'ambito della Conferenza dei Servizi che prima di Natale ha autorizzato una discarica di inerti nell'area prescelta.

In quel parere c'era la firma di Laura D'Aprile, dirigente capo della direzione rifiuti del dipartimento Ambiente, da mesi oramai considerata l'assessore ai Rifiuti ombra, mai nominata al posto di Pinuccia Montanari ma sempre nella rosa dei nomi possibili e sempre consultata e interpellata sulle scelte più calde. Oggi però scavalcata. Come del resto è stata scavalcata la volontà di parte della stessa maggioranza. 

parere cava monte carnevale-2

Cosa accadrà adesso? La fronda potrebbe compattarsi, potrebbe dichiarare guerra sul tema specifico, e la maggioranza potrebbe perdere ulteriori pezzi. Ricordiamo che in polemica su questioni legate al bilancio si è dimesso a dicembre il consigliere Nello Angelucci. Potrebbero seguire altri addii. Di certo la grana da gestire è di notevoli dimensioni, e destinata a non sgonfiarsi in tempi brevi. 

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