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Politica Fiumicino / Via Aurelia

A Torrimpietra manifestazione contro la discarica: cittadini e produttori agricoli bloccano l'Aurelia

L'incubo di una discarica tra Fiumicino e Cerveteri fa mobilitare i cittadini in difesa del territorio. A Torrimpietra si rivedono anche i trattori. Coldiretti: "Sia rispettata la vocazione agricola della zona"

No alla zona bianca. L'idea che i mille ettari compresi tra Cerveteri e Fiumicino possano essere sacrificabili, non va neppure presa in considerazione. Per questo, nella mattinata di sabato 17 giugno, cittadini, comitati, agricoltori si sono incontrati a Torrimpietra. Per difendere un territorio che la Città Metropolitana ha classificato appunto come "zona bianca". Con un comizio,con i loro striscioni, i trattori ed anche attraverso l'occupazione simbolica dell'Aurelia, questi manifestanti hanno ribadito un concetto chiaro: niente discariche.

LA STRADA DA SEGUIRE - "Non esistono siti idonei - avevano ricordato con un documento condiviso alla vigilia della mobilitazione - Vogliamo che nel Lazio si dia finalmente corso all'economia circolare dei rifiuti e che si esca dalla logica delle discariche e degli inceneritori. Chiediamo che la Regione  si impegni su un nuovo piano rifiuti basato effettivamente sulla strategia della riduzione, del riciclo e del recupero delle materie prime" proponevano gli organizzatori della protesta, alla vigilia della manifestazioe. Alla Regione si chiede anche di "annullare la cartografia prodotta dalla Cattà Metropolitana" e di mettere  "un punto finale sulla questione dei rifiuti di Roma, a Cerveteri e Fiumicino".

LA VOCAZIONE AGRICOLA - Anche Coldiretti si è espressa in difesa di quel quadrante. "Siamo contrari all'ipotesi di individuare impianti per il trattamento dei rifiuti, provenienti da Roma, nelle zone di Fiumicino e Cerveteri, come previsto dal documento redatto dalla Città metropolitana - ha sottolineato David Granieri, presidente Coldiretti Roma e Lazio, presente alla manifestazione di Torrimpietra - Si tratta di un'area di grande valore agricolo e ambientale, di circa 2mila ettari, dove si concentrano importanti aziende del settore che valorizzano il territorio con prodotti di qualità, allevamenti Igp, colture biologiche e fattorie didattiche. Inserire delle discariche in un contesto del genere significherebbe snaturare la vocazione del luogo e danneggiare gravemente le piccole e medie imprese agricole, già duramente provate dalla crisi economica e alle prese con i disastri provocati dalla siccità di questi ultimi sei mesi".


 

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