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Rifiuti, no della Provincia al sito di Ponte Malnome. Ama: "Serve per emergenza"

L'ente commissariato ha espresso un primo parere negativo al sito di stoccaggio temporaneo nella Valle Galleria. Ama spera in un passo indietro. Dai municipi: "Ci batteremo contro questa soluzione"

Ama "auspica il rilascio dell'autorizzazione richiesta", perché così il sistema non regge. Il pressing della municipalizzata sulla Provincia per l'apertura di un sito di stoccaggio a Ponte Malnome, a pochi metri da Malagrotta, prosegue. L'ente commissariato ha espresso un primo parere negativo, ma dopo un'integrazione documentale Ama spera in un ok, perché la soluzione "è funzionale al ciclo di raccolta", precisando comunque che "nessuna iniziativa sarà assunta senza un confronto istituzionale con le parti interessate". 

UN SITO A PONTE MALNOME - Perché un sito di stoccaggio proprio lì dove i sigilli a Malagrotta hanno sancito la fine di un inferno ventennale per i residenti della Valle Galeria? Sarebbe una struttura assolutamente temporanea, garantisce Ama, "massimo 48 ore e solo in caso di conclamata necessità". E in un momento di estrema fragilità della filiera, con Malagrotta chiusa, i Tmb che non funzionano a pieno, gli impianti del Co.la.ri. sotto interdittiva sbloccati dall'ordinanza di Marino ma solo fino a settembre, il sito a Ponte Malnome sembra l'unica soluzione, almeno per garantire una soluzione in caso di emergenza improvvisa. 

LA VALVOLA DI SFOGO - Il ciclo di raccolta dei rifiuti infatti regge al momento solo e soltanto se tutto nella filiera funziona al massimo. Se qualcosa negli impianti (anche in quelli del nord dove viene inviata parte dei rifiuti) non va, parliamo di guasti o semplici interventi di manutenzione programmati, le ricadute sul territorio sono sotto gli occhi di tutti, le abbiamo viste, e sentite, nei giorni scorsi. Con strade invase dai rifiuti e denunce a pioggia di residenti imbufaliti. 

Nel breve periodo quindi Ponte Malnome servirebbe a ovviare alla fragilità del sistema. Qui Ama potrebbe depositare in via momentanea, come garantito, l'immondizia che rimane in strada e sui compattatori quando un impianto si inceppa. Nel frattempo, come più volte spiegato dall'assessore all'Ambiente, Estella Marino, si lavora "per cercare di strutturare il sistema in modo che gli impianti di trattamento dell'indifferenziata lavorino 7 giorni su 7. Ad oggi lavorano 6 su 7".

Poi si investe sulla raccolta differenziata, anche aumentando del 4% la Tari a carico dei cittadini, per arrivare al tanto agognato 50%. Che ad oggi a guardare i cassonetti sembra una chimera. E per quanto Ponte Malnome rappresenti una soluzione estemporanea, c'è chi di smaltimento dei rifiuti sul suo territorio non ne vuole più sapere. 

"BASTA RIFIUTI NELLA VALLE GALERIA" - "I Municipi XI e XII e gli abitanti della Valle Galeria si oppongono fermamente a questa soluzione" hanno dichiarato i minisindaci Cristina Maltese e Maurizio Veloccia. "La Valle Galeria non ha bisogno di invasi per rifiuti, ma di un’ampia opera di risanamento ambientale e di riqualificazione dei quartieri che per decenni hanno sopportato il peso di Malagrotta e degli impianti industriali presenti nell’area - proseguono i presidenti - le istituzioni territoriali saranno ancora una volta a fianco dei cittadini nella battaglia per il NO al sito di stoccaggio a Ponte Malnome e per ribadire il pieno diritto ad una migliore qualità della vita". 

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