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Rifiuti, un privato propone una discarica a Pian dell'Olmo. Raggi: "Ci opporremo"

Dalla Regione fanno sapere che l'apertura di una conferenza dei servizi è prassi

A volte ritornano. Dopo oltre cinque anni dalla battaglia della nuova discarica per una Roma in emergenza rifiuti, sulle scrivanie degli uffici della Regione Lazio è tornata la località Pian dell’Olmo. A farsi avanti con un nuovo progetto la società Torre di Procoio srl che vorrebbe portare gli scarti del trattamento dei rifiuti degli impianti della Capitale nella cava di tufo dismessa che si trova lungo la Tiberina, nel XV municipio, molto vicino al comune di Riano. La società, il 27 settembre scorso, ha chiesto agli uffici della Regione di avviare le procedure per la Valutazione di impatto ambientale e il Comune di Roma ha pubblicato tale istanza sull’albo pretorio.

La società parla di una "piattaforma per lo smaltimento definitivo dei residui prodotti dal processo dell'end of waste". Secondo i piani della società, lì dovrebbero finire "esclusivamente i residui provenienti da impianti di trattamento e valorizzazione dei rifiuti, esistenti e in via di realizzazione, nell'Area Metropolitana che è ormai costretta allo smaltimento dei rifiuti presso altre regioni". 700 mila metri cubi di immondizia da smaltire "su più lotti collocati ad altezze differenti" con l'obiettivo di "garantire il recupero morfologico della casa dismessa".

Nulla è ancora stato deciso. Dalla Regione spiegano che in questi casi l’apertura di una conferenza dei servizi per una Valutazione di impatto ambientale è una prassi per permettere a tutte le realtà coinvolte di esprimere un proprio parere. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato parere contrario: "E' un'ipotesi assolutamente grave e una risposta insufficiente alla quale ci opporremo in tutti i modi" ha affermato a margine di un evento. "Se questo è il disegno del Pd si capisce perché dal 2012 non ha riapprovato un piano dei rifiuti, perche' evidentemente il suo scopo è avere un'altra discarica". Poi ha attaccato il presidente Nicola Zingaretti: "E' vero che la richiesta è di un privato ma è arrivata a seguito di anni di inattività da parte della Regione sul nuovo piano rifiuti. Sono anni che chiediamo a Zingaretti di approvarlo e che vogliamo contribuire con idee che vanno nella direzione, che peraltro stabilisce l'Europa, della riduzione dei rifiuti, del riuso, del riutilizzo e del riciclo. Non è stato accolto nulla di ciò che noi chiediamo, si vede solo la discarica come obiettivo".

Il presidente della commissione capitolina Daniele Diaco, ha fatto sapere: “Siamo fortemente contrari alla richiesta di aprire una discarica a Pian dell'Olmo. A 500 metri c’è un asilo nido. Con l'assessorato e il Municipio XV stiamo studiando la questione e la procedura di Via per capire cosa possiamo fare, intanto convocherò sul punto una commissione Ambiente per venerdì prossimo”. 

Questa la replica della Regione Lazio: "Stupisce che la sindaca non conosca la procedura amministrativa. Nella massima trasparenza la Regione ha pubblicato la richiesta del privato, inoltrandola a tutti gli enti coinvolti, per informarli e consentirgli la formulazione di osservazioni e pareri motivati. Una volta terminata questa fase si procederà con la Conferenza dei servizi, a cui parteciperanno tutti i soggetti interessati, per arrivare alla conclusione dell'iter amministrativo tenendo presenti eventuali vincoli e incompatibilità. Si tratta, pertanto, di una consueta procedura amministrativa che gli uffici regionali sono obbligati a prendere in carico, avviando tutte le fasi previste dalla legge".

Il video delle proteste del 2012

Non è la prima volta che un operatore privato prova a rendere questa ex cava a sud di Riano una discarica. Nel 2009 era stato il Colari di Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta, a proporre Pian dell’Olmo insieme a Quadro Alto e Monti dell’Ortaccio. L’area, nel 2012, era finita nei sette siti papabili sottoposti all’attenzione dell’allora commissario per l’emergenza rifiuti, l’ex prefetto Goffredo Sottile ma venne considerata inadeguata (qui le foto del sopralluogo). Nello stesso anno l’Autorità di bacino del Tevere scrisse: “La probabile assenza di barriera geologica naturale e l'attestazione di livelli di falda al piano campagna, ritenuti fattori escludenti per la realizzazione di una discarica di rifiuti, determinano la probabile inidoneità dei siti”. 

L’individuazione di un sito per una discarica resta un tema caldo, soprattutto nei rapporti tra la Regione Lazio e la Città Metropolitana di Roma Capitale. L’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, sta lavorando alla redazione del nuovo piano rifiuti, il documento che indica il fabbisogno impiantistico e le aree dove realizzarlo. Il provvedimento verrà preceduto dal nuovo Piano territoriale paesaggistico regionale, che fissa i vincoli sulle aree. Il nuovo piano dovrebbe arrivare entro il 2019. 

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