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Discarica Monte Carnevale, Raggi sempre più isolata: si punta alla riapertura del tavolo per cambiare la scelta

Dalla commissione ambiente una nuova bocciatura alla scelta della sindaca. La dirigente Laura D'Aprile: "Serve indirizzo politico per riaprire il tavolo"

Raggi e la sua giunta in un vicolo cieco per la questione discarica a Monte Carnevale. Una trappola tesa dalla Regione, per dirla con le parole di alcuni esponenti della maggioranza, ancora fedeli alla linea della sindaca. Una scelta, quella del sito della Valle Galeria, che ha portato all'isolamento politico la sindaca, alla spaccatura del gruppo pentastellato in Campidoglio e che sta scatenando grossi malumori nelle varie istituzioni coinvolte dalla scelta. Come uscirne? La riapertura del tavolo per trovare nuovi siti appare l'unica soluzione, ma per farlo occorre un indirizzo politico, quello della sindaca Raggi appunto, che metta da parte Monte Carnevale ed apra alla possibilità di nuovi siti. Al momento però la prima cittadina sembra voler tirare dritto: l'obiettivo è pulire Roma e la discarica è la strada imposta dalla Regione. 

Il tutto nonostante i no ormai non si contino più. A quelli dei tecnici del Campidoglio e dell'Enav, si è aggiunto oggi, in maniera esplicita quello del Ministero della Difesa. "La preoccupazione per questa iniziativa della Giunta è significativa e pensiamo di affrontarla seriamente", ha spiegato il colonnello Marco Lallai, dell'amministrazione del ministero della Difesa, parlando in occasione di una seduta della commissione capitolina Ambiente. La nuova discarica sorgerebbe a 700 metri dal centro interforze. 

"Le preoccupazioni vertono su aspetti sanitari per la tutela delle persone, ci sono circa 1000 lavoratori ogni giorno e circa 500 residenti, e tecnici- ha spiegato- In più, vicino all'area individuata come discarica abbiamo un altro sito che è una zona di espansione che vogliamo potenziare negli anni a venire, dal 2021 cominceranno le perimetrazioni, e su cui verranno poste delle installazioni. Il sito di Ponte Galeria fu scelto negli anni 50 perchè distante dall'area urbanizzata. Noi continuiamo a svolgere la nostra attività istituzionale connessa con la sicurezza nazionale. La realizzazione di una discarica e delle infrastrutture connesse, anche se non è disponibile il progetto, ci lascia presupporre che la nostra capacità operativa venga significativamente condizionata a fronte di investimenti cospicui che la Difesa da decenni fa sul sito e sulla programmazione per il futuro".

Un no in più, l'ennesimo, che arriva il giorno dopo la bocciatura in consiglio da parte del Movimento Cinque Stelle. Cosa accadrà? Una parte del M5S, che ieri ha votato con le opposizioni, chiederà du trovare altri e nuovi siti dove collocare la discarica di Roma. Lo farà in una riunione di maggioranza che si svolgerà nei prossimi giorni. Però affinché il meccanismo di analisi dei siti riparta serve proprio "un indirizzo politico", ha spiegato in commissione capitolina Ambiente il direttore dell'area Rifiuti di Roma Capitale, Laura D'Aprile. "La struttura tecnica composta da Comune, Città Metropolitana e Regione è decaduta con la cessazione dell'ordinanza del presidente Zingaretti. Non sono io a potere dire se può riaprire quel tavolo o no, lo deve dire un altro livello. Se c'è un indirizzo politico di tipo diverso con un atto che riapre quel tavolo...". In pratica quindi la patata bollente è tutta nelle mani di Raggi, chiamata a decidere se invertire la rotta o se tirare dritto.

Paola Camuccio, dirigente del dipartimento Tutela Ambientale della Città Metropolitana di Roma ha fatto il punto sulla possibile alternativa: "Sulla base dei criteri sono state rilevate le cartografie sui vincoli, che sono state sovrapposte, ed è stato possibile estrapolare aree che non erano oggetto di alcun vincolo. Dentro il comune di Roma ce ne sono 3/4, tra cui Tragliatella e due verso la zona di Fiumicino: non sono moltissime".

Sulla possibilità di trovare altri siti, rispetto a quelli individuati dalla struttura tecnica, Camuccio ha spiegato che "avendo molto tempo a disposizione e una struttura tecnica competente individuata per un anno o due, e non per cinque giorni come accaduto con l'ordinanza del presidente della Regione, si possono individuare altri siti, anche nelle cosiddetta aree di attenzione progettuale dove si possono realizzare impianti purchè il progetto tenga conto della situazione specifica. Questa aree potrebbe essere oggetto di approfondimento, ma sul sito specifico". Quanto al motivo per cui la cava di Monte Carnevale fosse nella lista di siti individuata dalla struttura tecnica, Camuccio ha precisato che "la scelta di individuare Monte Carnevale è solo sulla progettazione perchè deve essere effettuato un progetto coerente alla normativa che va valutato in sede di valutazione di impatto ambientale in Regione. I 24 mesi di tempo (indicati nella seconda ordinanza del presidente Zingaretti, dove si parla di realizzazione della discarica entro il 31 dicembre 2022, ndr) comprendono questo. In quella sede verrano acquisiti tutti i pareri rilasciati".

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