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Discarica Inviolata a rischio caos: intanto i rifiuti di cinquantuno comuni vanno a Colfelice

Scaduta l'ordinanza regionale che permette di versare rifiuti non trattati nell'invaso, la Regione apre i cancelli dell'impianto Ciociaro. Sull'ampliamento è scontro

Da un lato l'ordinanza regionale che permette di smaltire rifiuti non trattati che scade il prossimo 12 febbraio. Dall'altro l'esaurimento delle volumetrie del vecchio invaso. In mezzo l'autorizzazione per un nuovo invaso da 500 mila metri cubi, la cui autorizzazione è al vaglio in Regione. E ancora. La realizzazione di un nuovo impianto di trattamento di rifiuti. Il procedimento per la definizione del danno ambientale di anni di attività di smaltimento. Infine la possibilità, che appare sempre più concreta, di una chiusura definitiva. È sempre più complicato il quadro che si sviluppa attorno alla discarica dell'Inviolata, di proprietà della Ecoitalia 87, società riconducibile al gruppo di Manlio Cerroni, che riceve i rifiuti di cinquantuno comuni del comprensorio.

Oggi scade un'ordinanza di sei mesi, firmata lo scorso 13 agosto dal vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, che tra le tante cose permetteva di smaltire, in deroga alla normativa vigente, rifiuti non trattati nell'invaso. Ora quel documento termina i suoi effetti e la Regione Lazio corre ai ripari: “In via temporanea” i rifiuti dei comuni che versano nella discarica di Guidonia da mercoledì 13 febbraio potranno essere trattati nell'impianto di Colfelice, in provincia di Frosinone, che già in passato aveva 'accolto', tra le polemiche, i rifiuti della Capitale. Una volta trattati, i rifiuti verranno “poi smaltiti nel sito di Guidonia che dispone ancora di volumetrie sufficienti per gestire la fase transitoria in attesa del completamento del Tmb” si legge in un comunicato della Regione Lazio.

Il tutto, spiegano dalla Regione, in attesa della realizzazione dell'impianto di trattamento meccanico biologico, di proprietà del Colari, altra società di riferimento del gruppo Cerroni, che sarà terminato “entro il prossimo 14 marzo” si legge nella nota regionale, impianto autorizzato nel 2010 ma mai realizzato. Questo il quadro illustrato ieri in un comunicato stampa della Regione Lazio. L'impianto è in via di realizzazione ma l'autorizzazione a un invaso 'di servizio' che potrà ricevere i residui dei rifiuti trattati dalla struttura ancora non c'è.

Dal comune di Guidonia sono pronti a dare battaglia all'invaso e annunciano un'ordinanza, che potrebbe subentrare nelle prossime ore, per chiudere definitivamente la discarica. Dal comune a nord di Roma, in sede di Conferenza dei servizi per l'autorizzazione dell'ampliamento, è arrivato parere negativo: “Il comune di Guidonia ha dato parere negativo alla realizzazione del nuovo invaso così come la Provincia di Roma” fanno sapere dagli uffici del sindaco Eligio Rubeis. “Senza considerare che stiamo attendendo anche l'esito della certificazione del danno ambientale della zona circostante la discarica. Il 18 febbraio prossimo si terrà una nuova seduta della Conferenza dei Servizi per affrontare proprio il tema della bonifica ambientale”.

Contrari all'autorizzazione del nuovo invaso anche i comitati cittadini che temono che “con l'attivazione del nuovo impianto di trattamento si prolunghi di fatto anche l'ormai lunga attività della discarica” denuncia Umberto Calamita del Comitato risanamento ambientale. “Un impianto Tmb infatti produce un'alta percentuale di scarti che deve essere comunque gettata in discarica”. A preoccupare “il fatto che il nuovo invaso verrebbe realizzato su un sito già compromesso dal punto di vista ambientale”.  Per il Cra anche l'impianto di trattamento (Tmb) è “illegittimo”: “Manca il parere paesaggistico che invece era necessario per ottenere l'autorizzazione alla realizzazione” continua il comitato che a riguardo ha avanzato un ricorso al Tar. La discussione avverrà il prossimo 13 marzo.

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