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Sciopero della fame contro buche e barriere architettoniche: dal Campidoglio nessuna risposta

Ileana Argentin, dopo sette giorni di sciopero della fame, passa il testimone ad Erica Battaglia. Prosegue l'iniziativa per garantire l'accessibilità ai disabili

Sette giorni senza mangiare nè bere, per accendere i riflettori sul tema dell'accessibilità. Ileana Argentin, già deputata democratica ed attuale presidente dell'AIPD, per una settimana ha osservato lo sciopero della fame. Lo ha fatto per segnalare le conseguenze che le buche nell'asfalto provocano verso le persone con disabilità

Argentin, partiamo dalle sue condizioni di salute. Come si sente dopo sette giorni di sciopero?

Oggi ho dovuto interrompere, perchè la pressione era scesa a valori troppo bassi, 50-70, ed i miei medici non avrebbero più garantito la necessaria assistenza sanitaria. Io sono affetta da una grave patologia, ho problemi respiratori e già lo scorso giovedì ero stata ricoverata, ma poi avevo firmato per le miei dimissioni dall'ospedale ed avevo proseguito. Ad ogni modo da oggi il testimone passa a Erica Battaglia.

Allora è una sorta di staffetta? 

Sì e sono state davvero tante le adesioni. Anche la solidarietà non è mancata, soprattutto quella delle persone comuni quelle cioè che incontri per la strada.

Dal Campidoglio ha ricevuto qualche telefonata?

Assolutamente nessuna. Non mi ha chiamato la sindaca ma neppure nessun delegato capitolino. Stesso discorso per gli assessori ed i consiglieri. Dai cinque stelle non è arrivata nessuna telefonata. Sinceramente dispiace.

Le buche sono un tema che gli automobilisti romani conoscono bene. Ma per una persona con disabilità, i disagi saranno anche superiori...

Possiamo considerare senza dubbio le buche come la principale barriera architettonica. Ce ne sono moltissime, soprattutto in periferia, e t'impediscono qualsiasi spostamento, anche il semplice attraversamento della strada diventa complicato.

Ma esiste una sorta di mappature delle barriere architettoniche presenti nella città?

Io sono stata consigliera comunale. Ricordo benissimo che con Veltroni avevamo creato un osservatorio sulle barriere che poi è proseguita, come esperienza, anche con Alemanno. Non ne faccio quindi una questione politica,quando mi domando il motivo per cui l'attuale amministrazione non ne faccia ricorso. Avevamo fatto un lavoro enorme, anche informatizzato e quindi di facile fruizione ma è, per così dire, rimasto nei cassetti. Questa loro assenza d'attenzione, purtroppo, è anche difficile da commentare.

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