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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nomine in Campidoglio, il sindacato dei dirigenti: "Rotazioni senza criterio e demansionati, Raggi chiarisca"

La presidente della Direcom è stata ascoltata in commissione Trasparenza

Rotazioni frequenti, dipendenti senza incarico, demansionamenti. La gestione dei capi dipartimento di Roma Capitale finisce sotto i riflettori della commissione Trasparenza presieduta dal consigliere dem Marco Palumbo che oggi ha ricevuto Silvana Sari, presidente del sindacato dei dirigenti capitolini, il Direcom. Alcuni numeri forniti dalla sidacalista, ripresi dall'agenzia Dire, aiutano a ricostruire il quadro: 14 capi dipartimento su 20 sono stati cambiati in meno di un anno e mezzo; 5 dirigenti al momento sono senza incarico; 11 dirigenti demansionati, alcuni dei quali passati dalla quarta alla prima fascia. Colpiti anche i municipi dove, dal novembre del 2016, sono cambiati 30 dirigenti apicali su 46.  

Tutto frutto di una serie di ordinanze della sindaca Virginia Raggi sul conferimento degli incarichi di livello apicale, l'ultima delle quali è stata firmata lo scorso 16 marzo. "Abbiamo chiesto un accesso agli atti per verficare la regolarità degli spostamenti dei dirigenti capitolini" ha spiegato Sari ai consiglieri presenti. Assenti, anche se invitati, il segretario generale Pietro Paolo Mileti, il direttore generale Franco Giampaoletti e il capo del personale, Angelo Ottavianelli.

Dirigenti senza incarico

I 5 dirigenti senza incarico, è emerso nel corso della commissione, percepiscono comunque lo stipendio al minimo sindacale, pari a circa 30 mila euro lordi. Una situazione che, oltre ad un eventuale danno erariale, rappresenta anche una perdita per i singoli dipendenti di una cifra che va dai 30mila ai 60mila euro annui rispetto a quanto percepito durante i precendenti incarichi. "Competenze che vengono sprecate" ha dichiarato la presidente Sari. "A queste persone, altamente qualificate, viene umiliata la professionalità e la dignità". Penalizzati "nonostante avessero conseguito gli obiettivi". Si chiede ancora Sari: "Se queste persone stanno pagando un'efficienza o addirittura qualche colpa più grave, l'amministrazione lo dica perché questo non é il modo corretto di procedere". 11 dirigenti, inoltre, nonostante "abbiano raggiunto gli obiettivi", sono stati demansionati. Alcuni di questi sono passati dalla quarta alla prima fascia 

Posizioni scoperte e incarichi ad interim

I 160 dirigenti del comune diventeranno "150 entro la fine dell'anno, con un terzo delle posizioni fondamentali per lo sviluppo di questa città che resteranno scoperte". A questo si aggiungono 35 posizioni ricoperte ad interim: "Molti dirigenti ricoprono doppi o tripli interim. Emblematico è il caso del sovrintendente ai Beni culturali, Carlo Parisi Presicce - anch'egli demansionato - che passerà alla direzione del Musei capitolini, mantenendo per sei mesi il vertice alla Sovrintendenza, senza retribuzione per quest'ultimo incarico". 

"Manca un criterio"

"Basta guardare i curricula di chi ricopre i vari ruoli" sottolinea la sindacalista durante l'audizione "per avere un'idea della mancanza di criterio con cui è stata applicata l'ordinanza. C'è ad esempio il bando sulle mense scolastiche da circa 300 milioni di euro, gestito da una psicologa. Come Dircom abbiamo scritto alla sindaca Raggi otto lettere senza avere risposta, abbiamo più volte richiesto un incontro, anche in questo caso senza risultato". 

Assenti i vertici capitolini

I vertici capitolini, invitati alla commissione, hanno comunicato con una lettera la decisione di non voler conferire "in presenza della Direcom" ha riferito Palumbo che ha sottolineato: "Rimane però la necessità di un'audizione in tempi rapidi". Palumbo parla di "incongruenze": l'ordinanza del 16 marzo scorso "sia stata resa pubblica prima ancora di essere protocollata e repertoriata" e "non c'è collegamento con le domande d'interpello presentate in quanto a nessun dirigente sono stati assegnati gli incarichi chiesti". E ancora: "Nell'ordinanza non vi è cenno di motivazioni che invece sono obbligatorie". Il mancato conferimento di incarico ad alcuni dirigenti, "oltre a non essere motivato si configura come danno erariale se al tempo stesso assegni un gran numero di incarichi ad interim" ha spiegato ancora Palumbo a margine della commissione.  

"Rotazione incomprensibile"

C'è poi la rotazione: "Ritengo del tutto incomprensibile e soprattutto dannoso per la continuità amministrativa che dall'insediamento della giunta Raggi ci siano dirigenti che hanno cambiato uffici e incarichi fino a 3 o 4 creando notevoli problemi e ritardi sull'azione dell'amministrazione" ha continuato Palumbo. "Infine è necessario capire come viene utilizzato il principio della rotazione che nella norma si effettua ogni 3 anni. Ribadisco quindi la richiesta di tutti gli atti preparatori ed istruttori dell'ordinanza sulla dirigenza capitolina". 

Attacca Svetlana Celli, capogruppo in Campidoglio della Lista Civica Roma Torna Roma: "Tra la mancata partecipazione dei vertici dell'amministrazione e l'assenza di risposte del Campidoglio non è stato possibile capire perché a fronte di incarichi ancora scoperti ci siano decine e decine di interim. Così con la nuova ordinanza ci sono dirigenti che sommano anche tre posizioni e altri senza alcun incarico. Un'amministrazione che non sa motivare nè valorizzare dipendenti e dirigenti è un'amministrazione che rischia di non raggiungere obiettivi nell'interesse dei cittadini".

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