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Marino continua a perdere pezzi: dopo Iudicello lascia anche Mattia Stella

Tirato in ballo dalle anticipazioni stampa sulla relazione del Prefetto Gabrielli, il responsabile dell'attuazione del programma e dei rapporti con le realtà economiche e sociali ha incontrato il sindaco e rimesso nelle proprie mani l'incarico

I giornali annunciano, dopo poche ore si dimettono. Sembra essere questo il refrain di moda in Campidoglio. Giovedì Liborio Iudicello, segretario generale, dopo le anticipazioni de Il Messaggero ha salutato tutti ed è andato via. Ieri stessa sorte è toccato a Mattia Stella, fedelissimo del sindaco Marino, indicato dai giornali come tra i protagonisti della relazioni Gabrielli. In serata il responsabile dell’attuazione del programma e di referente per le relazioni con le realtà sociali ed economiche ha incontrato il sindaco e rassegnato le proprie dimissioni. 

Sin dallo scorso dicembre, quando esplose Mafia Capitale, Stella era stato sottoposto a perquisizione. In alcune intercettazioni Buzzi è sembrato essere in confidenza con lo stesso membro dello staff del sindaco. Va detto però che in alcun modo Stella è indagato o coinvolto nella vicenda. Gabrielli però l'avrebbe indicato tra i dirigenti da rimuovere all'interno della sua relazione. 

Come per Iudicello sono le note del Campidoglio ad annunciare l'addio. "Questa sera ho accolto e condiviso con Mattia Stella, responsabile dell’attuazione del programma e dei rapporti con le realtà economiche e sociali, la proposta di cessare da questo incarico", spiega Marino. "Mattia Stella ha dato un contributo intelligente, sapiente e determinante nel corso di questi due anni di mandato, ha assunto diverse responsabilità  con lo spirito di servizio e di dedizione di  un giovane chiamato a un importante incarico. Il suo nome è emerso,  da persona estranea ai fatti, in una vicenda molto dura ed è stata mia premura, sin dal dicembre scorso, di accompagnarlo anche umanamente nell’affrontare una situazione che avrebbe potuto condizionare pesantemente il suo stato emotivo". 

Il sindaco ci tiene a precisare che Stella "non ha avuto un ruolo gestionale, non ha mai adottato nessun atto amministrativo  ma ha dato il suo supporto prezioso e concreto in tantissime azioni di cambiamento per perseguire trasparenza e discontinuità col passato con un lavoro quotidiano di monitoraggio sull’attuazione di obiettivi generali e specifici. Aveva un ruolo che, come molte altre persone incaricate di responsabilità di segreteria politica, lo portavano ad avere decine di contatti quotidiani e, non essendo un investigatore ma un colto studioso, in nessun modo poteva avere conoscenza e tanto meno consapevolezza di quale fosse il contesto in cui, con l’entusiasmo di chi vuole cambiare Roma, si relazionava con interlocutori sociali ed economici. Chiedo alla stampa di rispettare la storia personale di un ragazzo che ho conosciuto la prima volta in occasione di un incontro sull’articolo 3 della Costituzione insieme al Prof. Stefano Rodotà, la cui storia  è totalmente estranea al contesto romano e legata all’impegno per la divulgazione della Costituzione, motivo per il quale gli chiesi di curare la redazione del mio programma elettorale".

Lo stesso Stella ribadisce concetti simili spiegando di aver "vissuto questi mesi con la tranquillità di chi non ha fatto nulla di male, di chi non c’entra nulla in tutta questa vicenda, di chi non è in alcun modo indagato: è stata una prova dura che ho voluto superare. Come accaduto ad altri protagonisti inconsapevoli di questa storia, nessun elemento mi avrebbe potuto portare a comprendere il contesto nel quale mi stavo muovendo. La certezza di aver agito bene è testimoniata dalla mia lontananza dai fatti di cui si è parlato in questi mesi e dal non essere soggetto indagato".

  

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